Chi tifa Chelsea lo sa: questa squadra è destinata a far soffrire i propri supporters. Vittoria sofferta, ma densa di emozioni e paure per Mourinho e soci, che ringraziano Willian, autore di una perla su calcio piazzato che, di fatto, consegna i tre punti d'oro ai londinesi, al cospetto di una positiva Dinamo Kiev. Gli ospiti sono stati un cliente scomodo per Diego Costa e compagni, in grado di impensierire più volte Begovic, ma vengono beffati da Willian a dieci minuti dal triplice fischio. Partita a due facce per il centrale austriaco della Dinamo Kiev, Dragovic, che firma il momentaneo svantaggio dei suoi, con un'autorete, prima di realizzare l'illusorio pari nel secondo tempo. In mostra i due portieri, autori di prodezze d'alto livello. Mourinho, per ora, può respirare, serviva una vittoria e vittoria è stata, senza dimenticare dell'apporto del pubblico locale, interamente dalla sua parte.

Lo Stamford Bridge è con Mourinho

Spalle al muro per Mourinho, che si gioca tutto per il tutto, schierando un 4-2-3-1, con Diego Costa principale terminale offensivo, supportato dalle ali Oscar e Willian, mentre Fabregas detta i tempi e le geometrie, alle spalle di Costa. A completare la mediana, Nemanja Matic e Ramires, davanti alla difesa a quattro, con Terry e Zouma centrali, mentre sulle fasce scorazzano liberi Baba e Azpilicueta. Tra i pali ancora Begovic, mentre Hazard si accomoda in panchina, con Pedro.
Il tecnico degli ucraini, Rebrov, propone un modulo speculare al Chelsea, lanciando Kravets punta centrale, con il trio a trequarti composto da Yarmolenko, Gonzalez e Buyalskyy più interno, mentre nella mediana figurano Sergiy Rybalka e Sidorchuk. Sulle fasce titolari Vida e Antunes, con Dragovic e Khaceridi centrali, a salvaguardare l'area blindata dall'esperto numero uno Shovkovskiy.

Il fischio di Kralovex dà il via allo scontro: sono gli inglesi a manifestarsi più pericolosi, con gli esterni Blues che si presentano a più riprese dalle parti di Shovskovkiy dopo cinque minuti di gioco, in particolare, Oscar, che raccoglie l'invito di Azpilicueta e impegna l'estremo difensore con un tiro centrale al volo. Gli ospiti resistono, ma non spingono verso l'area di Begovic, restando perlopiù compatti in difesa. Alla mezz'ora precisa, l'ispirato Azpilicueta serve Oscar, che però si fa intercettare all'ultimo dalla retroguardia ucraina, ma è solo l'antipasto: il Chelsea sblocca il risultato tre minuti dopo, Willian sulla fascia destra crossa, ma lo sfortunato Dragovic anticipa male di testa e insacca nella propria porta. I padroni di casa vanno vicini al raddoppio con Oscar e Fabregas, che sporcano i guanti del portiere ospite con un tiro sulla distanza. Il primo tempo finisce tra le proteste dei ragazzi di Mourinho che recriminano per un fallo di rigore su Diego Costa, giustamente non fischiato.

Di ritorno dagli spogliatoi, i ritmi crescono vertiginosamente, con gli ospiti che sciupano clamorosamente al minuto 48', con Kraverts che si trova faccia a faccia con Begovic e si fa recuperare da un provvidenziale Zouma. Brividi per il Chelsea, ma riesce a ricomporsi e ad impensierire il portiere ucraino con Willian tre minuti dopo. In dieci minuti, un'assurda girandola di emozioni forti: prima Begovic trova il miracolo, respingendo una clamorosa occasione di Gonzalez, mentre Shovkovskiy ripaga con la stessa moneta, negando un eurogol di Oscar con uno scatto felino. Dopo qualche infruttosa incursione dei padroni di casa, arriva il pari ospite, con Dragovic che si fa perdonare e firma il pari, gelando lo Stamford Bridge, al minuto 77'. Mourinho va in all-in, gettando nella mischia Hazard e Pedro: cinque minuti esatti dopo il pari, Willian trova il vantaggio, trasformando magistralmente una punizione dai trenta metri, ridando linfa e ossigeno ai londinesi. Sospinti dall'inerzia del raddoppio, il Chelsea controlla il risultato nei minuti finali, strappando una vittoria chiave in ottica qualificazione agli ottavi di finale.

La punizione decisiva di WIllian

Con i tre punti in saccoccia, la squadra di Mourinho ritrova ottimismo e si piazzano al secondo posto nel gruppo G, con sette punti, alle spalle del Porto capolista con dieci. Staccato il Kiev, che si ritrova terzo con cinque punti, mentre il fanalino di coda, il Maccabi Tel Aviv è ancora a bocca asciutta, con quattro sconfitte in altrettante partite.

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Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.