A due giorni dalla finale della Champions League 2015-2016, che vedrà protagoniste sul palcoscenico di Milano San Siro Real e Atletico Madrid, ripercorriamo insieme la strada compiuta da merengues e colchoneros per arrivare fino in fondo alla massima competizione continentale per club.

Entrambe qualificatesi senza preliminari alla fase a gironi, le due rivali di Madrid sono state sorteggiate a fine agosto a Montecarlo partendo dalla seconda fascia, non avendo vinto il titolo di campione di Spagna nel 2015 (andato ai catalani del Barcellona). Il Real è finito subito nel gruppo A, insieme a Paris Saint-Germain, Shakthar Donetsk e Malmoe, mentre meno prestigioso è stato il raggruppamento dell'Atletico, con il solo Benfica avversario di livello, mentre Astana e Galatasaray hanno completato la composizione del girone C. I blancos, all'epoca allenati da Rafa Benitez, non hanno avuto problemi a qualificarsi agli ottavi di finale, sbarazzandosi in apertura di ucraini in casa (4-0) e svedesi in trasferta (0-2), tenendo inviolata la porta di Keylor Navas anche nell'attesissima sfida del Parco dei Principi contro il PSG (0-0). Un gol di Nacho ha invece deciso la successiva partita con i parigini al Bernabeu, con la tifoseria del Real comunque insoddisfatta per un atteggiamento ritenuto troppo rinunciatario della loro squadra. Un bizzarro 3-4 a Leopoli e un clamoroso 8-0 al Malmoe a Chamartin hanno chiuso un girone gestito senza problemi dai merengues, finiti primi a sedici punti.

Cammino diverso per l'Atletico che, dopo essere passato a Istanbul contro il Galatasaray (0-2), si è fatto sorprendere in casa dal Benfica (1-2), per poi racimolare quattro punti su sei contro la cenerentola Astana (4-0 al Calderon e 0-0 in Kazakhstan). Un altro 2-0 ai turchi ha così condotto gli uomini di Simeone a giocarsi il primato nel girone al Da Luz di Lisbona, dove il Benfica fu sconfitto per 1-2 grazie alle reti di Vietto e Saùl.

Ottavi di finale molto diversi anche a partire da fine febbraio: ancora una volta il sorteggio sembrava aver strizzato l'occhio all'Atletico, accoppiato con gli olandesi del PSV Eindhoven ma, dopo due partite molto tattiche finite a rete inviolate, sono stati i calci di rigore a decidere la qualificazione in riva al Manzanarre, beffando i ragazzi di Cocu. L'esordiente Zidane non ha invece lasciato scampo alla nuova Roma di Spalletti, sconfitta con un doppio 2-0: all'Olimpico decisivo Cristiano Ronaldo (raddoppio di Jesè), e al Bernabeu ancora CR7 e James Rodriguez per la chiusura dei conti. Quarti in trincea per Simeone, contro il Barcellona campione in carica. Dopo aver perso 2-1 in inferiorità numerica al Camp Nou (doppietta di Suarez a rispondere al gol a freddo di Fernando Torres, espulso), i roquiblancos hanno sfruttato una rete di Antoine Griezmann per barricarsi in area di rigore e trovare poi un penalty nel finale, trasformato dallo stesso attaccante francese.

Remontada Real contro il Wolfsburg per i merengues, stesi 2-0 in Germania e capaci di ribaltare tutto al Bernabeu grazie a una tripletta di un fantastico Cristiano Ronaldo.

Le ultime eliminatorie sono ancora impresse nella memoria degli appassionati, con l'Atletico che doma il Bayern Monaco di Guardiola al Calderòn grazie a uno slalom speciale di Saul Niguez, per poi resistere in Baviera ancora con Griezmann, a segno per rendere vani i centri di Xabi Alonso e Lewandowski.

Il Real ha invece prima impattato 0-0 a Manchester contro il City, poi ha trovato il gol della finale con Gareth Bale, su deviazione decisiva di Fernando. 

Strade diverse per giungere dalla stessa città alla medesima destinazione, quel San Siro divenuto negli ultimi anni cattedrale nel deserto a livello europeo, ma ora vestito a festa per l'evento calcistico per squadre di club più importante al mondo.