Uno dei club storici della Liga sta vivendo giorni difficili per la condanna ricevuta dal suo presidente. Josè Maria Del Nido, al comando del club dal maggio 2002, è stato condannato a sette anni per alcuni delitti finanziari e ha deciso di lasciare il posto al vicepresidente mentre cerca  di evitare il carcere.
 
Del Nido era da tempo sotto processo per corruzione ma ha cercato fino all'ultimo di mantenere il suo posto nel club mentre si difendeva dalle accuse. La vicenda riguarda un enorme caso di malversazione di fondi legato al municipio di Marbella, saccheggiato negli anni '90 e 2000 da amministrazioni pubbliche scellerate. La condanna è stata decisa per il debaro che Del Nido ha ricevuto in maniera irregolare tra il 1999 e il 2003, in collaborazione con l'allora sindaco Julian Muñoz.
 
Personaggio polemico e senza peli sulla lingua, Del Nido ha salutato la squadra e l'allenatore dopo aver appreso la notizia della condanna. "Abbiamo creato le strutture sufficienti perchè il Siviglia possa resistere questo colpo" ha detto dopo aver abbracciato il tecnico Emery e ringraziato tutti i dipendenti del club. Circa 200 tifosi manifestavano fuori dalla sede del club cantando "Fuori i corrotti dal Siviglia!".
 
"Ho commesso degli errori e ho fatto del male al Siviglia" ha detto Del Nido dopo le dimissioni. Il vicepresidente Josè Castro ha assunto l'incarico al suo posto, in attesa della prossima giunta degli azionisti, prevista per il 17 dicembre.
 
Del Nido arrivó alla presidenza del Siviglia nel 2002 e portò il club a raggiungere ottimi risultati e a ingrandire il suo palmares con due coppe UEFA consecutive, due Coppe del Re e una Supercoppa Europea, insieme a una Supercoppa di Spagna. Nel 2007 il Siviglia lottò fino all'ultima giornata per il titolo in Liga, che alla fine fu vinto dal Real Madrid. Sotto la presidenza di Del Nido il Siviglia ha sfornato giocatori come Sergio Ramos, Dani Alves, Navas, Negredo e Martin Cáceres, ora alla Juventus.