Koke: "Non è stato facile dire di no al Barcellona ma l'Atletico è casa mia"

Le parole di Koke sul no al Barcellona, il bilancio della stagione precedente e della pre-season, le impressioni sui nuovi arrivati ed un messaggio per tutti i tifosi rojiblancos.

Koke: "Non è stato facile dire di no al Barcellona ma l'Atletico è casa mia"
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Di Annalisa Falcone

Uno dei protagonisti dell'eccezionale stagione scorsa dell'Atletico Madrid e probabilmente anche il futuro di questa squadra e della Nazionale spagnola è entrato ben presto nel mirino di un'altra big di Spagna, il Barcellona. Stiamo parlando di Koke che, ieri, ha rilasciato un'intervista al quotidiano (e cartaceo) sportivo AS. 

"La verità è che una parte di me diceva che era difficile dire di no al Barcellona ma l'altra mi diceva che questa è casa mia. Non era il momento di andarmene. Qui mi sento amato e poi il club non aveva la necessità di vendermi. Se avessero avuto questa necessità, avremmo parlato e trovato una decisione giusta. Però, come me ne sarei potuto andare nel miglior momento dell'Atletico?" - dice il giocatore rojiblanco - "Non è facile dire no ad un club come il Barcellona, sanno che l'interesse è apprezzato. Ciò significa che finora ho fatto bene e che il lavoro paga. Ma io sono a casa".

Continua: "Non mi considero la bandiera dell'Atletico ora che Diego Costa e Villa sono andati via. Sono solo uno dei tanti giocatori dell'Atletico Madrid che ha dato e sta dando tutto per questa squadra e che fa ciò che l'allenatore gli chiede. La cosa più importante per me è che l'Atletico cresca sempre di più e di essere un giocatore che fa squadra, che è ciò che viene valutato realmente alla fine." 

Sui nuovi acquisti: "Sono giocatori di molta qualità, importanti e tutti siamo convinti che ci aiuteranno molto. Vogliono fare le cose bene e questo piace all'allenatore". Commenta l'arrivo di Griezmann ed un possibile cambio di ruolo da parte sua: "Io ho sempre giocato a cantrocampo da quando è arrivato l'allenatore. Centrale o sulla fascia non importa. Il nucleo, la squadra è importante. Giocherò dove il mister mi dirà e cercherò di farlo bene. Ala o no, mi sento lo stesso a mio agio".

Bilancio sulla pre-season: "Ciò che è importante è che il lavoro della pre-season ci aiuti ad avere minuti nella gambe per tutto l'anno. Quest'ultima stagione è stata buona e speriamo che anche il prossimo anno sia così. C'è gente che è rimasta qui a Madrid ad allenarsi ed altra gente che è partita in tournée a giocare le due amichevoli. Ora ci siamo tutti e dobbiamo continuare ad allenarci insieme".

Sulla scorsa stagione: "Non è stato solamente l'anno di Koke ma l'anno dell'Atletico. Se la squadra fosse stata bene ed io avessi reso al massimo livello, ci sarebbe stata l'opportunità di andare al Mondiale. E, insieme, abbiamo vinto la Liga e quasi la Champions. Siamo solo stati sfortunati per quanto riguarda quest'ultima. Questo è il calcio. Dobbiamo apprezzare quello che abbiamo fatto, e siamo tutti d'accordo che la stagione non è andata male ma vediamo cosa possiamo fare quest'anno. Tutti siamo entusiasti e molto affamati di titoli. Dobbiamo essere preparati. Sarà difficile ripetere tutto quello che abbiamo fatto, ma abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia della stagione precedente".

"Mi sento una persona e un giocatore migliore, ho riflettuto molto su tutto ciò che è successo la scorsa stagione". Conclude con un messaggio per club e tifosi: "Che l'Atletico continui ad essere sempre più grande. Combatteremo".

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.