Il sorriso del Barcellona ha colori sudamericani, una tinta verdeoro, con raggi biancoazzurri. Neymar e Messi, O'Ney e Leo. Luis Enrique ha un volto concentrato, poche volte si lascia andare ad atteggiamenti entusiastici, preferisce concretezza e concentrazione. Il suo Barcellona, "ammasso" di stelle e talento, non subisce reti da cinque partite, e soprattutto da cinque partite vince. La difesa è l'arma migliore dell'ex tecnico della Roma. Il gioco è talvolta meno inebriante di quello di Guardiola o Martino, ma il risultato è inattaccabile. Se non concedi nulla, prima o poi, con quei due, il gol lo trovi.

Il risultato è una classifica spumeggiante, con Real e Atletico già a rincorrere. I galattici ne fanno 8, esagerando, ma il distacco dai blaugrana è già consistente. L'Atletico patisce un calo, forse normale, e dopo il K.O europeo, si ferma al Calderon con il Celta. La domenica è così luogo di caccia del Barcellona, che rifila 5 reti al Levante, a Valencia.

Trenta minuti, poco più, per aprire la scatola. Messi pesca Neymar ed è 1-0. Il raddoppio è una prodezza balistica di Rakitic. Leo si conquista il penalty, con il Levante costretto in dieci, ma sbaglia. Cambia poco, perché nella ripresa è sempre il 10 a illuminare per il classe '95 Sandro. Segna Pedro e infine ecco la firma di Messi, una sorta di chiusura, un grimaldello al momento d'oro di Luis Enrique e del Barca.

Ecco le reti dell'incontro: