Al Vicente Calderón di Madrid va in scena la sfida al vertice tra Atlético Madrid e Siviglia. I Rojiblancos, guidati dal rientrante Diego Pablo Simeone, hanno l’obbligo di tenere il passo di Barcellona e Real Madrid, uscite entrambe vittoriose dagli impegni con Granada e Villarreal, rispettivamente per 6-0 e 0-2. L’impostazione iniziale vede un accorto 4-5-1 con Moyà tra i pali, difesa a quattro formata da Juanfran-Godín-Miranda-Ansaldi, centrocampo a cinque affidato alle invenzioni di Arda Turan e Koke e allo spirito di sacrificio del trio Tiago-Gabi-Saúl, in attacco l’ex puntero del Bayern Monaco, il croato Mario Mandžukić. Unai Emery, forte del buon inizio di campionato, si presenta con un 4-3-3 in terra castillana con Beto in porta,  difesa a quattro con Figueiras, Pareja, Kolodziejczak e Trémoulinas, trio di centrocampo con M’Bia, Carriço, Krychowiak, con A.Vidal e Vitolo a sostegno del colombiano Bacca. 

PRIMO TEMPO Sin dai primi minuti si può notare il tradizionale pressing dei padroni di casa, in particolar modo nei primi 10’ di gioco dove non ci sono grandi azioni da gol. Al 18' arriva la prima tarjeta amarilla, riservata a Kolodziejcak, per un intervento abbastanza duro sul capitano Gabi. Dopo un primo tentativo con Ansaldi, è l’Atlético a passare in vantaggio al 19’ con Koke, che lascia partire un destro che, favorito da una leggera deviazione, va ad infilarsi nel sette. Il Siviglia soffre il contraccolpo e si vede ricevere subito un altro giallo, questa volta a Pareja, per un contrasto quantomeno evitabile con Mandžukić. Il gol iniziale sblocca mentalmente la banda di Simeone, che sfiora il raddoppio al 25' con Gabi, su corner procurato da Koke, ma proprio quando il gol sembrava cosa fatta, Beto decide di superarsi. In campo prevalgono sempre e solo i Colchoneros, che con Ansaldi sfiorano ancora una volta l'allungo, grazie ad un tiro siderale dalla distanza, che termina alto di poco. In occasione del tiro dell'argentino, occorre segnalare il gesto indecoroso di Mandžukić, che prova a segnare di mano e viene giustamente ammonito dall'arbitro José Luis González. La squadra detentrice dell'Europa League riesce a rendersi pericolosa solamente al 37', con il colombiano Bacca che salta Godín ma non trova il tempo per concludere a rete. Pochi minuti dopo, il secondo ruggito dei padroni di casa, che trovano il raddoppio con Saúl, abile a sfruttare una sponda dell'impeccabile Miranda. 

SECONDO TEMPO Al rientro in campo dagli spogliatoi troviamo tre sostituzioni, per i Rojiblancos entra Raúl García ed esce Gabi (apparso dolorante), mentre per gli ospiti Emery richiama Kolodziejczak (apparso in chiara difficoltà) e Vitolo per inserire Banega e D.Suárez. La partita procede sulla falsariga della prima frazione di gioco e si incendia facilmente dato il legame tutt'altro che amichevole tra le due tifoserie. Ne sono prova i due gialli ricevuti dai padroni di casa, con Koke al 60' per un'entrata in ritardo su Vidal, e con Godín al 63'. I minuti successivi sono un autentico assedio all'arma bianca per i campioni in carica, che sfiorano il terzo gol prima con Mandžukić di testa e poi con il turco Arda Turan su tiro dalla distanza (bravo Beto nella circostanza). Tra il 65' ed il 73' Simeone esaurisce i cambi, richiamando Saúl e Mandžukić per gettare nella mischia Griezmann e R.Jiménez. Al 77' Emery opera il suo ultimo cambio, richiamando in panchina A.Vidal per mettere Deulofeu. All'81' si chiude la partita, Figueiras atterra Griezmann e causa il rigore, trasformato prontamente da Raúl García, che viene sanzionato per proteste appena 2' dopo. La serata si conclude con R.Jiménez che insacca di testa un pallone partito dai piedi dell'infaticabile Koke. L'Atlético può tornare a sorridere, in vista anche dell'impegno di Champions contro la Juventus.

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Rubens Mari
Liceo Scientifico, giornalista sportivo, seguo calcio europeo e basket NBA, quattro fedi sportive: Inter, Chelsea, Real Madrid e Boston Celtics.