Probabilmente la peggiore partita del Real Madrid targato Ancelotti, la 97esima dell'allenatore italiano alla guida delle Merengues, letteralmente asfaltate, dominate, mangiate da un Atletico Madrid enorme. Una partita perfetta quella degli uomini di Simeone, che dopo nemmeno 20 minuti erano andati in vantaggio per 2-0, trovando il terzo e il quarto gol nel secondo tempo con Griezmann e Mandzukic. Una gara a senso unico, nella quale è difficile trovare un giocatore del Real che possa avere la sufficienza in pagella, che ha effettuato il primo tiro in porta a 10 minuti dal termine. E la striscia negativa si allunga: sono 6 derby di fila che le Merengues non vincono la stracittadina.

Un derby che non ha mai preso una piega buona per Ancelotti, già alla vigilia: gli infortuni gli hanno tolto James, Pepe, Ramos, Marcelo e Modric, cinque titolari su 11. Tutto sommato però la squadra che scende in campo non è male, soprattutto considerando il rientro dalla discussa squalifica di Cristiano Ronaldo. Non che per l'Atletico si fossero messe meglio le cose: tutti a disposizione, vanno in campo i migliori 11 di fatto, ma dopo 10 minuti di partita arriva il forfait di Koke, uomo tattico fondamentale per Simeone. Non si spezza comunque la squadra di Simeone, che non si spezza mai, e già nell'approccio alla gara si erano viste enormi differenze.

Al 14' arriva il primo gol dell'Atletico, e lo segna l'uomo che non ti aspetti, cioè Tiago, che dal limite dell'area conclude con un destro netto che Casillias non riesce a tener fuori dalla porta. Il portiere e capitano del Madrid ha diverse colpe, ma bisogna dire che la vede davvero all'ultimo, anche se i riflessi sono troppo troppo lenti. Nemmeno 5 minuti e arriva il raddoppio, firmato da Saul, il ragazzo che aveva preso il posto di Koke pochi minuti prima: Griezmann va in fuga sulla sinistra, crossa sul primo palo dove il centrocampista si inventa una cilena perfetta, che manda la palla prima sul palo e poi in rete, griffando il 2-0 e mandando in crisi totale il Real Madrid, che non riesce più a giocare. Miranda e Godin blindano l'area, la BBC Merengue non entra mai in partita, Bale è quasi un fantasma, ma soprattutto è Kroos a essere totalmente irriconoscibile in mediana: il tedesco sembra il fratello scarso di quello visto ai mondiali. In tutto questo, l'Atletico si vede anche negato un rigore solare per un fallo di mano di Khedira su tiro ravvicinato di Griezmann, assolutamente indemoniato.

La solfa nella ripresa non cambia per nulla, anche se l'Atletico pare più nervoso, e volano cartellini gialli. Il Real però non riesce ad approfittarne, nonostante l'innesto del giovane Jesè Rodriguez al posto di Khedira. Possesso palla molto sterile quello della squadra di Ancelotti, che ogni volta che prova ad accelerare si schianta contro il muro dei Colchoneros: una squadra senza idee, irriconoscibile rispetto a quella del girone d'andata. Alla fine è solo questione di tempo per gli altri gol: al 67' è Griezmann a toccare in rete il pallone sulla torre di Mandzukic, anticipando un Varane che è parso veramente inadeguato, anche se i tre compagni Carvajal, Nacho e Coentrao non hanno certamente fatto una figura migliore in questa partita. Campo anche per Torres e Raul Garcia, mentre Ancelotti non prova nemmeno le mosse della disperazione. El Nino trova anche il modo di essere decisivo nella partita, trovando il cross dalla destra all'89' buono per la testa di Mandzukic, che in tuffo la piazza all'angolino basso, chiudendo la contesa e rimandando nel baratro più totale il Real. La festa è tutta per Simeone, qualcosa di più di un allenatore di questo Atletico, che riapre la Liga.