Semplicemente il calcio, nella sua forma più armoniosa, bella, accattivante. Il Camp Nou si gode un Barcellona stellare, si frega le mani di fronte a sublimi interpreti del football e stropiccia gli occhi, strabiliato con incredibile continuità dalle meraviglie di un undici infinito.

Luis Enrique predica un turnover moderato, Bartra e Mathieu rilevano Piqué e Mascherano, in mediana Xavi e Rafinha concedono un turno di riposo a Rakitic e Iniesta, davanti il trio delle meraviglie, Suarez - Messi - Neymar, ci sono giocatori a cui non si può rinunciare.

40 minuti e siamo 5-0, 40 minuti e a Barcellona si è visto di tutto, nella miglior accezione del termine. Messi apre dal dischetto, scucchiaiando alle spalle di Guaita. Penalty procurato da Suarez, che si iscrive poco dopo al tabellino. Lancio al bacio di Messi, Suarez si coordina e gira al volo col destro. 2-0. Nel mezzo l'unico brivido catalano. Bravo si ritrova nella terra di nessuno e viene scavalcato dal pallonetto di Hinestroza. Il portiere del Barca corre alla disperata e riesce a recuperare prima che la palla varchi la linea.

Minuto 28, tocca a Neymar. Pressing feroce del Barcellona davanti all'area del Getafe, Suarez recupera e verticalizza per Neymar, serie di tocchi nel breve, dribbling a rientrare e destro sul primo palo. Il 4-0 è del Professore, Xavi Hernandez. Prende la mira dal limite e va a giro. L'ultimo squillo del primo tempo è ancora di Suarez, azione meravigliosa. Messi si accentra dalla destra, appoggia a Xavi, tacco per Suarez, conclusione di prima intenzione sul palo lungo. Applausi.

Nemmeno il tempo di alzare i calzoncini e sistemare la maglia, che ad inizio secondo tempo è 6-0. Doppietta personale per Leo Messi. Entra in area dalla destra della zona d'attacco, osserva difesa e compagni, poi tocca morbido col sinistro, palla al sette. Irreale il Barcellona. Il resto è accademia, fioccano le occasioni, ma il punteggio tennistico non trova ulteriori aggiornamenti.

Il Barcellona sale a più cinque, in attesa del Real, questa sera impegnato con l'Almeria. Con le immagini del Camp Nou ancora nitide all'orizzonte, difficile pensare a un crollo catalano.