Il volto forte e maturo, ma allo stesso tempo emozionato e fanciullesco; Xavi Hernandez Creus, oggi, davanti ad una schiera di giornalisti provenienti da tutto il globo, ha annunciato il suo addio al Barcellona. Poche parole, qualche sorriso ed un pizzico di commozzione per Xavi. Una carriera passata con la maglia del Barcellona di cui è diventato recordman di presenze ed emblema indiscusso. 23 trofei in 17 anni sono numeri irripetibili, per un giocatore irripetibile che ha deciso di lasciare il suo mondo perfetto, e a 35 anni andare in Qatar per giocare 2 stagioni nella squadra dell'Al Sadd.

In conferenza stampa, oggi, Xavi, visibilmente commosso, ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino in questa avvenuta, in particolar modo la sua famiglia che lo ha sempre supportato nella carriera da professionista. Poi ha ribadito che per uno come lui sempre abituato ad essere in campo è stata dura sedersi in panchina ed aspettare il proprio turno: "è stato duro accettare di non essere più tra i protagonisi, di non essere più un titolare. Dopo tanti anni in prima fila è stato duro sedersi in seconda. L’ho fatto per la squadra, per il gruppo, però è stato duro”. Poi, in conclusione, ha risposto anche ad alcune domande riguardanti il suo futuro, quando non sarà più in campo: "Me ne vado con l’idea fissa di tornare qui a casa mia, al Barcellona. O come allenatore o come direttore sportivo, quello lo vedremo...”

La storia di questo ragazzo, diventato leggenda vivente è ormai nota ai più: cresciuto nella Masia del club Catalano, per il volere della madre rifiutò la corte di Galliani e del Milan che lo cercarono quando aveva appena 15 anni e una storia ancora tutta da scrivere. La carriera del piccolo Xavi, nasce qui, proprio dal profondo legame con la sua terra, con la gente, con i colori Blaugrana cuciti addosso come una seconda pelle.

Del giovane Xavi, lì dalle parti del Camp Nou si iniziarono ad accorgere durante l'estate del 1998, quando fresco 18enne fu inserito nel ritiro con la Primera, sotto la guida di Louis Van Gaal e Josè Mourinho, all'epoca assistente dell'Olandese. Poi lo sfolgorante esordio con gol in finale di Supercoppa lo portò in pianta stabile all'interno della rosa blaugrana, che anche grazie al suo apporto fatto di 19 presenze ed un gol torna a vincere la Liga. La carriera di Xavi decolla come un'aereo destinato a percorrere un lungo viaggio, ma nei primi anni il Barça di Xavi non raccoglie nessun trofeo e il talento del giovane catalano sembra non bastare. La svolta arriva con l'avvento di Frank Rijkaard sulla panchina del club. Grazie al gioco tecnico ed offensivo proposto da Rijkard, Xavi riesce ad esprimere il suo talento al massimo, e con lui anche il Barça che nel giro di un paio d'anni torna Campione di Spagna, ma soprattutto si laurea campione d'Europa. Dopo la fine del ciclo di Rijkaard, Xavi è già considerato come uno dei giocatori migliori al mondo nel suo ruolo, ma con l'arrivo del suo ex compagno di squadra, Josep Guardiola, il Barcellona e Xavi entreranno nella leggenda risultando come una delle squadre più forti mai viste nella storia del calcio. Con Guardiola, Xavi vince per due volte la Champions League, per tre volte la Liga e per due volte si laurea campione del mondo per club. Il centrocampista di Terrassa tocca l'apice con la maglia della Roja spagnola entrata anch'essa nella leggenda grazie agli indimenticabili successi arrivati a ripetizione tra il 2008 e il 2012.

Dopo i riconoscimenti di squadra, non tardano ad arrivare anche i riconoscimenti individuali: due volte sul podio del Pallone d'Oro, sempre alle spalle del compagno Messi e di Iniesta, con cui Xavi ha sempre giocato insieme, sia al Barça che nella Roja. L'immenso spessore e talento del 35enne centrocampista è dimostrato anche dai vari record di cui Xavi è detentore. Nessun giocatore ha disputato più incontri di lui in Champions League (156); Nessuno ha disputato più partite con la maglia del Barça (764), nessuno ha più presenze di Xavi nella storia dei Clasicos di Spagna con il Real Madrid (42).

Considerato come uno dei centrocampisti più forti è completi di tutti i tempi, oggi Xavi non è più un titolare fisso nel Barcellona, anche se il suo contributo in questa stagione è sempre stato apprezzato e in alcuni frangenti decisivo. Il Barça, di cui Xavi è capitano concluderà la stagione con l'ennesima Finale di Champions, il 6 giugno all'Olympiastadion di Berlino, nella data che coinciderà con la sua ultima presenza in blaugrana. Il destino gli ha concesso la possibilità di alzare la coppa con le grandi orecchie da capitano, nell'ultimo atto di una carriera leggendaria nel Barça; una sceneggiatura perfetta che potrebbe coronare la carriera di questo genio del calcio, diventato grande insieme alla sua terra, insieme alla sua gente, insieme ai suoi colori: Il Blaugrana.