A sei giorni dall'apertura della nuova stagione, in casa Napoli, con Maurizio Sarri alle prese con gli ultimi allenamenti in vista dell'esordio di domenica sera a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ci si appresta ad aprire un nuovo ciclo. L'ex allenatore dell'Empoli ha preso il posto di Rafael Benitez, passato in estate sulla panchina del Real Madrid.

Anche gli iberici si apprestano a dare il via ufficiale alla propria stagione e lo stesso Benitez, ai microfoni del Pais, è tornato a parlare della sua esperienza in terra partenopea analizzando il suo operato prendendolo come punto di partenza, in parte e con le dovute proporzioni, per una considerazione a più ampio raggio su quanto dovrà fare alla guida delle merengues: "Qui in Spagna c'è l'idea diffusa che io sia un difensivista, ma il Napoli ha segnato 104 gol a stagione con me. Se la squadra a mia disposizione è più offensiva gioco all'attacco, e se ci sono da aggiustare alcuni dettagli lo faccio. Ma il Real deve segnare più del rivale cercando non incassare gol, sempre".

L'ex allenatore del Liverpool ha parlato dello schieramento tattico che intende usare con i galacticos: "A Napoli ho usato molto il 4-2-3-1, qui abbiamo provato anche il 4-4-2 o il 4-3-3, ma con due centrocampisti proteggiamo meglio la difesa, anche se si tratta di giocatori con grandi doti all'attacco. Schierarne solo uno, però, creerebbe rischi ancora maggiori. Ho visto che in alcuni match i terzini spingevano molto, lasciando soli i due difensori centrali ed un centrocampista, rendendo pericolosissime le ripartenze avversarie".

Infine, Benitez ha tirato un pò di acqua al suo mulino, difendendo a spada tratta, quanto fatto all'ombra del Vesuvio, dove è riuscito comunque a sottrarre due trofei alla Juventus pigliatutto di questi anni: "A Napoli non era facile vincere, la Juventus era di molto più forte ma ho vinto due titoli ottenendo il massimo dai giocatori. Vincere con il Liverpool, il Valencia, il Napoli o anche l'Inter che presi io, non era tanto facile. Non erano le squadre più forti: il Liverpool in Inghilterra aveva davanti lo United, il Chelsea, poi arrivò il City. E la stessa cosa a Napoli: la Juventus era di gran lunga la squadra più forte e io sono riuscito a vincere due titoli perché ho tirato fuori il meglio dai giocatori che avevo".

In casa Real, nel frattempo, in attesa della prima uscita nella Liga Spagnola e dell'arrivo dall'Inter di Mateo Kovacic, è stato ufficializzato il rinnovo di Sergio Ramos, che nelle scorse settimane era stato accostato più volte verso il Manchester United. Florentino Perez, dopo aver apposto la firma sul contratto della bandiera merengue che guadagnerà circa 9 milioni a stagione, ha parlato così del suo difensore: "Sergio è un simbolo del madridismo e si è conquistato tutto questo con il suo impegno, coraggio, qualità e l'immenso cuore. È venuto qui per scrivere la storia di questo club e possiamo dire che è già una leggenda". Queste invece le prime parole di Ramos dopo il rinnovo, che lo legherà a vita con la casa blanca: "Come ho detto nella mia presentazione di 10 anni fa, far parte di questo club è un sogno. La mia testa e il mio cuore sono sempre stati qui, non posso essere più contento di oggi. Essere il capitano del Real è un orgoglio".