La prestazione sfoderata al Santiago Bernabeu nella seconda giornata di Liga contro il Betis Siviglia ha reso evidente la centralità di James Rodriguez nel contesto tecnico del Real Madrid. Reduci da uno scialbo pareggio a reti bianchi in quel di Gijon una settimana prima, los merengues hanno trovato un riscatto immediato proprio grazie alle magie del loro numero 10, tenuto inspiegabilmente in panchina dal tecnico Rafa Benitez nel primo match in trasferta della nuova stagione.

Ma che il colombiano fosse ormai un punto cardine della Casa Blanca è elemento ormai appurato da mesi. La sua assenza nei mesi chiave della scorsa annata del Madrid continuerà verosimilmente ad agitare i sonni di Carlo Ancelotti, per il quale James era giocatore imprescindibile, al punto da schierarlo in più ruoli (esterno destro e sinistro d'attacco, oltre che terzo di centrocampo all'occorrenza). Giunto nella capitale spagnola con l'etichetta di mister 80 milioni di euro (dietro a Ronaldo e Bale nella speciale classifica dei trasferimenti più costosi dei blancos), e dopo un Mondiale brasiliano disputato da protagonista, il ventiquattrenne ex Monaco e Porto ci ha messo davvero poco per entrare nel cuore dei tifosi del Real, attutendo in parte anche la delusione per la cessione del Fideo Angel Di Maria. La sua prima stagione al Bernabeu è stata un successo, ancorchè la squadra non sia riuscita a conquistare nè Champions nè Liga. A farne le spese è stato proprio Ancelotti, con il quale Rodriguez aveva costruito uno splendido rapporto - umano, oltre che professionale - nella sua stagione d'esordio nel calcio d'elite.

L'avvento di Rafa Benitez come successore dell'allenatore italiano ha inizialmente preoccupato i fan del Diez, apparantemente fuori dalle prime scelte del nuovo staff tecnico. Ma i due gol d'autore contro il Betis (punizione all'incrocio dei pali dall'angolo destro dell'area di rigore e rovesciata rapidissima in mischia nel secondo tempo) hanno ribadito l'importanza del mancino colombiano nella rosa del Real Madrid. All'esito di un mercato estivo privo di colpi di rilievo per le abitudini della cosa (l'acquisto di Kovacic a trenta milioni è stato appena giudicato dal presidente Florentino Perez "un buon rinforzo per la panchina"), los merengues hanno ora la necessità di valorizzare il parco giocatori della scorsa stagione, di livello extralusso nei suoi primi 13-14 elementi. Risolto il caso Casillas con l'allontanamento dell'ex San Iker direzione Porto, toppato l'acquisto di David De Gea, i bianchi di Madrid dovranno contare ancora su Keylor Navas in porta, mentre Varane sembra aver sopravanzato Pepe nelle gerarchie difensive per una maglia da titolare a fianco di Sergio Ramos.

Il laterale destro Danilo ha già mostrato tutte le sue qualità, oscurando immediatamente la corsa e l'impegno del pur ottimo Dani Carvajal, mentre a centrocampo Benitez sembra voler riproporre il suo classico 4-2-3-1, con Kroos e Modric (vero giocatore barometro per le fortune del Real) davanti alla difesa, e Ronaldo, James e Bale dietro l'unica punta Benzema (unica in tutti i sensi, anche per mancanza di alternative). Chi potrebbe trovare meno spazio sembra essere dunque Isco, il malagueno amatissimo dal popolo del Bernabeu e cercato quest'estate anche dalla Juventus. Ma un James Rodriguez dietro le punte potrebbe rivelarsi determinante per l'assetto complessivo del Madrid, in una posizione che gli è perfettamente congeniale. Gol, assist e magie assortite sono garantite, in una squadra in cui la ferocia atletica di Bale e Ronaldo ha bisogno di essere accompagnata da giocatori con un passo diverso, come Modric e James.