E’ il solito Barcellona quello che nel posticipo della quarta giornata di Liga BBVA, liquida con un secco 4-1 lo sventurato Levante di Alcaraz. Partita giocata a bassi ritmi dai culè soprattutto nel primo tempo, finito a reti bianche. In avvio di ripresa sono bastati 15 minuti ai blaugrana per mettere le mani sul match: prima Bartra sblocca il parziale su assist di Messi, poi Neymar fino a quel momento in ombra, raddoppia dedicando il gol al compagno Rafinha. Infine tocca a Messi che ha due rigori a disposizione, ma ne sbaglia uno, rimandando al 90’ la doppietta che invece arriva su azione, al termine di una bellissima azione personale, conclusa con un sinistro chirurgico. Le uniche tracce dei valenciani sono arrivate dopo il 3-0 blaugrana con l’erroraccio di Ter Stegen che in uscita ha gentilmente offerto il pallone nel momentaneo 3-1 a Casadesus. Con questi 3 punti, il Barcellona resta a punteggio pieno, 12 punti dopo 4 giornate, con 2 lunghezze di vantaggio sui rivali del Real Madrid, che inseguono a 10 punti.

LE FORMAZIONI:

Luis Enrique deve fare a meno di Bravo, Vermaelen e Rafinha che rivedremo in campo solo nella prossima stagione. Dopo le fatiche di Champions, il tecnico catalano fa riposare alcuni dei big come Jordi Alba, Iniesta e Suarez, proponendo dal primo minuto una formazione super offensiva con quattro attaccanti di ruolo – Messi, Neymar, Sandro e Munir - tutti insieme dal primo minuto. L’altra novità dell’ultim’ora è Dani Alves che torna in campo dal primo minuto dopo il problema all’inguine accusato in quel di Bilbao alla prima giornata di Liga.

Alcaraz, tecnico del Levante arriva a Barcellona con la consapevolezza delle difficoltà che una sfida con il Barcellona può portare ai suoi uomini ancora a secco di gol e vittorie in questa stagione. L’ex tecnico culè propone un 5-3-2 che fa capire le intenzioni dei valenciani al Camp Nou: Lerma metronomo in mezzo al campo, con Roger secondo attaccante al fianco di Ghilas sono le sorprese in termini di uomini in campo, mentre lo schieramento con 5 difensori fissi nelle loro posizioni la dice tutta sul tipo di partita che Alcaraz intente giocare.

IL MATCH:

Il Barça parte lento e nei primi minuti non crea nessun pericolo dalle parti di Ruben. Messi gioca in una posizione mai vista prima: mezz’ala sinistra nel centrocampo a tre, qualche metro dietro la posizione occupata da Neymar, che al minuto 15’ si mette in collaborazione con la Pulga il cui tiro in diagonale viene rimpallato. Messi prova ad accendere un match piatto, accentrandosi fino al punto di scambiare corto con Munir che la restituisce per il destro di Leo, disinnescato dai guantoni di Ruben. Messi è sempre al centro delle azioni barceloniste, ma nella prima mezz’ora non riesce ad essere pericoloso con il suo mancino. Alla metà della prima frazione, Lio calcia una punizione contesa da Neymar, ma il pallone sorvola la traversa, senza creare problemi al tranquillissimo Ruben. E’ il Barça che inevitabilmente controlla gioco e pallone; è il Levante che però si fa pericoloso per davvero al 27’ con la fulminea ripartenza orchestrata dal positivo Roger che in campo aperto scarica su Ghilas, bravo nel dribbling ma sciagurato nel tiro, abbondantemente a lato. L’ultimo fulmine della prima frazione arriva al 35’ con la serpentina centrale di Messi che cerca spazio per il tiro, respinto in bagher da Ruben che poi si salva sulla seconda conclusione di Sandro che scarabocchia il pallone, calciando a lato.

Nella ripresa in Barcellona si cala con più attenzione e determinazione nel match, cercando subito l’ampiezza sulle due fasce, poco sfruttate nella prima frazione; i ritmi si alzano all’improvviso e alla prima occasione, al minuto 50’ i blaugrana si trovano in vantaggio con l’uomo che non t’aspetti, Marc Bartra, pescato nel cuore dell’area di rigore dall’assist morbido di Messi ammortizzato col petto e perfezionato con la botta di destro che lascia di sasso l’incolpevole Ruben. Dopo l’1-0 il Barcellona mette il pilota automatico e continua a spingere a destra dove Dani Alves diventa un fattore determinate in tutte le azioni offensive, come quando al 56’ entra in area, ubriaca di finte un uomo, poi serve dall’altra parte Neymar, che in due tempi non fallisce e dedica la rete, la seconda in campionato, al compagno Rafinha che starà fuori per 8 mesi.

L’attacco dei culè non si tiene più e il Levante finisce definitivamente in bambola allo scoccare del 60’ minuto, quando la difesa valenciana perde le tracce di Neymar, steso in modo evidente in area di rigore; si tratta di penalty, calciato e segnato da Leo Messi che sceglie la soluzione forte e centrale per impallinare Ruben. Il 3-0 fa calare il sipario nei cervelli culè che spengono la luce e incassano il gol della bandiera dei valenciani ad opera del neo entrato Casadesus, bravo a sfruttare l’ennesimo errore in uscita di Ter Stegen che manca il pallone ed offre sul piatto d’argento il 3-1 a Casadesus. Il Barça comunque non si scompone e sull’ennesimo lancio in verticale, stavolta verso Messi si procura il secondo rigore della serata, stavolta generoso, che la stessa pulga calcia male, alto sopra la traversa; Non da Messi. Poco male per il Barcellona e per Messi che qualche minuto più tardi si rifà in modo magistrale, a suo modo, con un sinistro telecomandato che si insacca all’angolino, senza nessun margine d’intervento da parte di Ruben.

E’ il gol del 4-1, il gol che sancisce la vittoria del Barcellona che con il minimo sforzo - 10 minuti di calcio al alti ritmi e nulla più - si porta a casa altri 3 punti che tengono la squadra di “Lucho” in vetta alla classifica a punteggio pieno dopo 4 giornate.