"Non possiamo ossessionarci facendo caso a tutto quello che la gente pensa di noi, altrimenti smetteremmo di vivere".

E' la croce da portare di ogni campione, che nel bene così come nel male, è sempre sotto la luce dei riflettori. Non fa specie e non viene risparmiato dalle critiche nemmeno Cristiano Ronaldo, uno dei tre giocatori più forti del mondo intero, nonostante abbia chiuso il suo personalissimo 2015 continuando a fare il suo lavoro nel miglior modo possibile e così come l'aveva iniziato: segnando. Tuttavia, anche se il Real Madrid vince ed è terzo nella Liga a pochi passi da Barcellona e Atletico, continua a non convincere affatto sul piano del gioco e dello spettacolo, che a Madrid spesso conta più delle singole affermazioni. Critiche e polemiche sono all'ordine del giorno in casa merengues, con il portoghese e mister Benitez sempre sulla graticola e con la spada di Damocle continuamente pendente sulla propria testa. 

"Ognuno ha diritto ad avere una propria opinione. Io però vado a letto con la coscienza pulita, e dormo divinamente".

Spesso abbiamo assistito ad uno sfogo degli stessi campioni, anche di altri sport (vedi LeBron James al termine delle Finals NBA), ed il portoghese, nella sua intervista per 'Papel' (supplemento domenicale di 'El Mundo'), ha così risposto ai fischi del Bernabeu in occasione della sfida interna vinta contro il Rayo: senza peli sulla lingua e andandoci giù pesante con le parole. 

"In fondo, nemmeno Dio è piaciuto a tutti. Non programmo ciò che faccio in campo, mi viene tutto spontaneamente. A volte reagisco malamente dopo una sconfitta, ma in quel momento non ci penso, succede che poi me ne penta a mente fredda. Se tutto quello che ho fatto finora mi ha fatto diventare così come sono oggi, non potete chiedermi di cambiare. Potreste chiedermi di migliorare, e io accetterei la sfida, ma di cambiare no, quello non lo farò mai".

Petto in fuori e sfacciata personalità: del resto, non si diventa numeri uno per caso. 

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