L'ultima in Liga per ri-accendere un campione piegato dalla malasorte. Giuseppe Rossi lascia Firenze e l'Italia, sposa - non la prima volta - la Spagna, Valencia. Una pioggia d'applausi, un giro d'onore per salutare la piazza. Tributo caloroso, Rossi è il campione che deve restituire nobiltà alla squadra, il Levante la squadra che deve dare a Rossi l'opportunità di tornar grande.

Comunione d'intenti, mezza stagione per ricostruire una carriera, per scrollarsi di dosso quella fastidiosa etichetta di bollito, magari portando un mattone pesante a un miracolo sportivo oggi lontano. Il Levante occupa l'ultima posizione nell'attuale campionato spagnolo - 3 vittorie in 20 uscite - a 4 lunghezze da Gijon e Las Palmas, la salvezza - al momento - è una chimera, una chimera a cui Pepito deve dare contorni reali. 

Un approccio, con la stagione corrente, non semplice. Poche apparizioni, minuti non di qualità ad inseguire una condizione fisica adeguata. Poco spazio nell'undici di Sousa, costruito sulla forza di Kalinic e su palleggiatori educati, perfetti nel collegare settore di mezzo e comparto d'attacco. In seconda fila, in silenzio. L'occasione di mercato, una scelta difficile, ponderata, inevitabile. 

"La Fiorentina per me rappresenta tanto. Ho tanta voglia di giocare e di fare bene in questi 4 mesi con il Levante e poi si vedrà cosa sarà del mio futuro con la viola". 

Nessun accenno a possibili dissapori con l'attuale guida, Rossi incensa P.Sousa, una stretta di mano a distanza. 

"Ha fatto delle scelte pensando alla squadra e le cose stanno andando bene. Bisogna dargli merito. Normale che quando uno non gioca, non sia contento. Io sono un tipo al quale se togli il calcio togli tanto. Non ero felice, ho dovuto per forza cercare una soluzione".  

Il pensiero torna, poi, al presente, all'incrocio con il Las Palmas, un dentro-fuori pericoloso a un passo dall'Inferno. Rossi fin dalle prime battute?

"Io sono pronto, il ginocchio non mi preoccupa e ho una voglia enorme di dare una mano. Ho visto alcune partite, siamo stati sfortunati, sono convinto che ce la faremo"

L'azzurro resta nelle corde di Pepito. La Nazionale è sogno ricorrente, specie nell'anno dell'Europeo. "Le cose bisogna meritarsele", Rossi è pronto, per il Levante, per Conte. 

(Fonte Gazzetta dello Sport)