Un campionato francese strano, con il PSG primissimo a + 13 e Caen ed Angers ad inseguire. Non pervenute, le altre big: quarto il Lione, settimo il Monaco ed addirittura undicesimo il Marsiglia. Angers e PSG si sono affrontate, l’ultima volta, circa tre anni fa, con i transalpini vincitori  per 1-3. Inutile sottolineare la forza della formazione che primeggia ormai da anni in Francia, più inusuale la posizione della squadra del Maine, seconda in Ligue 1 dopo circa un decennio di assenza.

Novanta minuti tutto sommato divertenti nonostante il pareggio a reti bianche, con un PSG che non è riuscito a scardinare la difesa avversaria. Padroni di casa scesi in campo con un gagliardo 4-3-3, modulo offensivo a dimostrazione di salda mentalità ma che non rispecchia invece la tendenza di una formazione con il secondo peggior attacco ma la seconda miglior difesa, a cui fa da contraltare il consueto e più coperto 4-2-3-1 della compagine parigina, imbattibile corazzata del Paese transalpino. Parte subito bene la compagine di Blanc, con un palo di Cavani appena al 6' sugli sviluppi di un calcio d'angolo. PSG, quindi, immediatamente temibile che spinge costantemente, come dimostra il bel tiro centra di Aulier al minuto tredici. Angers che però non ci sta a figurare semplicemente come formazione comprimaria, difendendosi all'italiana e ripartendo temibilimente, risultando più volte pericoloso. La paura di subire gol accende i parigini, che iniziano a tenere saldamente in mano il pallino del gioco per cercare l'attimo giusto capace di scardinare la granitica difesa avversaria. Dopo circa venti minuti di primo tempo in cui succede poco o nulla si susseguono una serie di emozioni ambo le parti: al 33' Di Maria prende il palo con un bellissimo tiro a giro, cinque minuti dopo sfiora la marcatura Sunu, il migliore dei suoi. L'ultimo squillo di prima frazione è firmato Ndoye, che al 42' fa tremare gli ospiti. 

Il secondo tempo inizia subito vivacemente: al 49' Trapp devia un angolo il tiro del temibile Ndoye, tre minuti dopo è Lucas a strozzare troppo un tiro altresì pericoloso. Inizia a premere però il PSG, conscio di dover aumentare i propri sforzi per riuscire a forzare la difesa dell'Angers. I tentativi sono però numerosi ma sterili e, forse, pesa l'assenza fin dal primo minuto di un certo Zlatan Ibrahimovic, giocatore capce di migliorare, come il vino, giorno per giorno. L'Angers ormai prova solo da lontano, con conclusioni poco pericolose per Kevin Trapp. All'85' sfiora la rete il gioiellino Rabiot, quattro minuti dopo rischia di segnare un gol assurdo dopo un coast-to-coast il neo entrato Bouka-Moutu. Partita che si conclude al 93' senza altre azioni di rilievo.

Una prestazione gagliarda per l'Angers, abilissimo a difendersi e ripartire nonostante un modulo apparentemente offensivo. Ormai i padroni di casa devono essere annoverati nelle belle certezze della Ligue 1, con una difesa rocciosa e qualche gioiellino messosi in luce anche in una partita di tale difficoltà. Sarà dura domare una compagine del genere e con curiosità vedremo fin quando riusciranno a resistere. Nulla da dire, invece, al PSG: una partita del genere sarebbe dovuta essere un semplice allenamento ed uno 0-0, in altre circostanze, sarebbe stato un risultato inaccettabile. Ma come criticare una formazione con già così ampio margine dalla seconda in classifica e già campione d'inverno?