Diversi obiettivi che convergono in uno solo, oggi, a Stamford Bridge: vincere. Due squadre diverse, due squadre che inseguono la vittoria, una é la seconda in classifica, l'altra è l'ultima della classe. Il Chelsea non può non cercare la vittoria per mettere pressione al Liverpool (impegnato domani all'ora di pranzo in casa del Norwich), il Sunderland non può non cercare la vittoria (il pareggio di pochi giorni fa all'Etihad è un'emozione rara) se vuole tentare ancora di salvarsi.

FORMAZIONI - Chelsea con qualche novità: non c'è Cech, alle prese con un virus (che potrebbe impedirgli di essere in campo in Champions League - l'Atletico Madrid). Nella batteria dei trequartisti a riposo resta Schurrle ed è invece out Hazard (problema al polpaccio, si dice possa recuperare per la sfida di CL). Davanti, Eto'o (si va sul sicuro).
Non ci sono grosse novità nel Sunderland, stesso XI che ha fatto paura al M.City in settimana (e che forse gli ha tolto una fetta di possibilità di raggiungere il titolo). Per Borini pomeriggio particolare: il giovanissimo Fabio ha cominciato il proprio percorso proprio nel Chelsea di Drogba e Terry, ma oggi non deve farsi prendere dalla dolce nostalgia del passato. 4-1-4-1 con Cattermole davanti la difesa e Adam Johnson e lo stesso Borini larghi.

PRIMO TEMPO - Matic con la sua consueta eleganza metterà subito in chiaro le cose: il Chelsea vuole e deve vincere. Ecco che nei primi dieci minuti i Blues assediano la metà campo avversaria e la squadra di Mou esplode in tutta la sua bravura prima proprio con il già citato Matic (lasciato libero di tentare una onclusione che quasi non diventa il gol del vantaggio) e poi con Eto'o che aveva provato ad aprire la scatola. Quando gli spazi sembrano scomparire, quando le difese avversarie si chiudono, uno come Eto'o fa sempre la differenza e Mourinho lo sa, Mourinho l'ha scelto per questo, infatti al 12°, su calcio d'angolo, Samuel mette dentro con poca difficoltà. E' chiamato a reagire il Sunderland ed a dimostrare di avere qualche opzione in più oltre alle verticalizzazioni sistematiche. E' Wickham a rispondere alla chiamata del Chelsea ed a pareggiare i conti (ancora lui, ma non si ferma più?). Il Chelsea contrinua a cercare triangoli sempre più stretti per guadagnare metri, gli uomini di Mourinho sfoggiano una proprietà di palleggio nello stretto a dir poco incantevole, il Sunderland è invece una squadra che (come biasimarli, non potrebbero fare altro) difende con tutti gli effettivi. A pochi minuti dalla fine tocco di mano in area di Marcos Alonso, il Chelsea protesta ma l'arbitro non vede.

SECONDO TEMPO - Il Sunderland ce la mette tutta, onorando davvero questo finale di stagione e cerca il miracolo, ma è ancora il Chelsea a fare la partita nei primi minuti della ripresa ed è sempre Eto'o ad accarezzare la palla del possibile 2-1. Ad un'ora di gara, Mourinho inserisce la carta Demba Ba (gli fa spazio Oscar) che va ad affiancare Eto'o. Azione impeccabilmente impostata da Willian al 64° (davvero bravissimo, grande idea) ma non altrettanto straordinariamente conclusa da Demba Ba. Con Torres al posto di Eto'o nel finale, il Chelsea spinge per i tre punti perché questo pareggio non fa comodo. Ritmi elevati in campo, ora. Tensione palpabile. Cori e facce attonite dei tifosi Blues. A 12 minuti dalla fine Torres cerca di trovare in fondo al suo bagaglio tecnico una rovesciata che finisce sopra la traversa, gesto più atletico che utille. Ancora il Niño, all'80°, colpisce preciso di testa ma non reca nessun problema a Mannone che blocca la palla con facilità. Poi accade l'impossibile. Azpilicueta scivola in area e travolge Altidore che pensa bene di mettere la sua gamba sinistra vicino a quella del difensore avversario (in malafede, sembra). Rigore per l'arbitro. Rigore non limpido per noi. Trasforma dal dischetto il Local Boy, Borini, un ragazzo che è cresciuto calcisticamente con la maglia blu addosso. Finisce 1-2 a Stamford Bridge e questa volta, stranamente, non è Mourinho il vincitore. Strana la sorte, proprio quel Borini partito dal Chelsea e in prestito dai Reds, può regalare il titolo al Liverpool, oggi. O forse vorrebbe solo dire "Io sono qui, notatemi".

Il tecnico portoghese non perdeva da 77 partite (in Premier League) a Stamford Bridge. Mourinho&co sono ora secondi, a -2 dal Liverpool che giocherà domani a Carrow Road contro il Norwich. Si mantiene tuttavia a +4 dal City (che deve recuperare due gare). Il Sunderland è ultimo a -1 dal Fulham (ospite del Tottenham oggi, è stato sconfitto per 3-1) e Cardiff (ha pareggiato in casa con lo Stoke) ma soprattutto a -3 dal Norwich seduto alla diciassettesimo posto (posto che è sinonimo di "boccata d'aria" "salvezza") con una gara in meno.

I gol: