“Sollievo” è stata l'unica emozione espressa dal tecnico del Leicester City, Nigel Pearson, subito dopo aver conquistato – già dai primi di Aprile (in realtà la squadra era seduta al primo posto già da prima di Natale) - la promozione in Premier League. Settima Championship conquistata e grande festa nella gioiosa Leicester. La promozione, matematicamente, è arrivata con sei giornate di anticipo, grazie alla vittoria in trasferta contro il Bolton il 22 Aprile. Sollievo è sì la parola giusta utilizzata dal manager perché l'anno prima le volpi affrontarono un agonizzante play-off: nel ritorno della semifinale contro il Watford (3-1 finale), rigore sbagliato da Knockaert e rete di Deeney in contropiede, serie segnata e Play-offs finiti.

PUNTO DI FORZA E PUNTO DEBOLE – La forza del Leicester è la combo d'attacco David Nugent - Jamie Vardy. I due contano insieme 36 gol con Nugent che ha firmato anche 13 assist (secondo miglior assistman della Championship). Non solo, anche la solidità della spina dorsale è un punto di forza delle volpi: partendo dal portiere Kasper Schmeichel, proseguendo per il difensore centrale Wes Morgan, passando per il centrocampista Danny Drinkwater e finendo con l'attaccante David Nugent (di cui abbiamo già citato qualche numero qui sopra: precisamente 20 delle 36 reti in coppia con Vardy sono sue). Considerato come uno dei più brillanti giovani portieri d'Europa, Schmeichel (striscia di imbattibilità di 18 partite consecutive quest'anno) è atteso a brillare sul grande palco della Premier League, mentre davanti a lui il capitano Morgan (3.8 tackles di media vinti quest'anno e 63% di duelli aerei vinti) garantirà leadership e ispirazione. L'ex centrocampista box-to-box del Manchester United Drinkwater è particolarmente importante. Eletto la stagione scorsa come giocatore dell'anno del Leicester, ha firmato per altri quattro anni e fornirà soprattutto carisma e qualità in cabina di regia. Fa sua ogni palla ed è un giocatore che sa attaccare e difendere in egual misura. Drinkwater ha siglato 8 reti la scorsa stagione e completato l'82.6% (di media) di passaggi. I punti deboli sono i due terzini, De Laet e Konchesky. Ma chissà. con un buon mercato o con tanto impegno...

CAMPAGNA ACQUISTI – Durante il calciomercato estivo (ancora in corso) il Leicester si è assicurato esperienza e qualità. Il primo rinforzo per sopravvivere in Premier è stato il portiere ex Charlton Athletic, Ben Hamer, 26 anni, arrivato a costo zero. Il secondo, Matthew Upson, difensore ex Brighton, 35 anni, 284 apparizioni nella serie A inglese, porterà sicuramente esperienza ai Foxes. Il terzo, Marc Albrighton, 24 anni, dall'Aston Villa, che verrà subito utilizzato come ala destra a centrocampo nel 4-4-2 o come mezzala destra nel 4-3-3; ha firmato per quattro anni ed anche lui è arrivato a costo zero. Ultimo ma non davvero ultimo, Leo Ulloa, attaccante proveniente ancora dal Brighton. Le volpi sono interessate a firmare ancora almeno un difensore (necessario): seducono le idee Marcos Alonso (Fiorentina) e Joe Davis (Port Vale). Da riempire anche la casella di attaccante di scorta: interessa Vincent Aboubakar (Lorient).

LA FORMAZIONE TIPO – Premettendo che, l'anno scorso, nelle prime dieci o circa partite di Championship, il Leicester contava 15 giocatori, Pearson è riuscito a sperimentare due moduli: 4-3-3 e 4-4-2 ma quest'ultimo è il modulo preferito del tecnico. All'inizio ha fatto esperimenti anche con la difesa a tre ma ben presto l'idea è stata abbandonata. Pearson ha cercato due centrocampisti centrali a tutto tondo, ritmo sulle “ali” del centrocampo ed un uomo forte e vivace, che sappia creare combinazioni col compagno di reparto, là davanti. Tutto questo l'ha ottenuto. Jamie Vardy è stato quell'uomo vivace. In caso di sua assenza, si è passato ad un 4-3-3, con due giocatori veloci ai lati di Nugent. Spieghiamo meglio le due varianti in campo:

STAGIONE PASSATA – The Foxes hanno giocato un ciclopico campionato l'anno scorso chiudendo con 102 punti perdendo solo 6 delle 46 partite previste in Championship e pareggiandone 9. Le 31 vittorie sono passate alla storia come record del club per un singolo Campionato. Non è finita qui: hanno bucato la rete la bellezza di 84 volte (meglio di loro nessuno ma come loro solo il Derby County) e concesso 43 gol (terza miglior difesa dietro a Burnley, che ha incassato la piccola cifra di 37 gol, e Brighton&Hove, che ha lasciato entrare nella propria porta appena 40 palloni). Dopo un digiuno di 10 anni, il Leicester è pronto per la Premier League.

ASPETTATIVE – L'obiettivo è certamente la salvezza. Sarà dura ma il club ha recentemente ottenuto un sostegno finanziario che verrà speso sul mercato per alcuni rinforzi. La squadra ha grande ambizione e se faranno le mosse di mercato giuste, aggiungendo distinti innesti ad un già solido gruppo, probabilmente potremo rivederli nella stagione di Premier League 2015/2016.

L'ALLENATORE – Nigel Pearson è stabilità, professionalità, autorità e disciplina. Lui parla ed i giocatori ascoltano, in silenzio. Una volta gli hanno anche detto che lui non allena, lui “ispira le persone”. E' britannico, nato a Nottingham, città celebre per la leggenda di Robin Hood. Non ruba al Re (alla Regina, in questo caso) per consegnare il denaro ai poveri, ci mancherebbe. E' un uomo tranquillo, a cui non dà fastidio non essere sempre al centro dell'attenzione, uno che trae insegnamento da tutto. Lo dimostra il fatto che sia stato assistente di Freddy Sheperd (per un periodo breve, fu sostituito subito da Allardyce) al Newcastle nel 2007 e nello stesso anno assistente di Stuart Pearce nell'Inghilterra U21. Nel 2008 è stato il terzo tecnico – in un mese scarso – a subentrare sulla panchina di un disastrato Southampton (arrivò 20esimo). Non è la sua prima esperienza come c.t. dei Foxes: nel biennio 2008-2010 fu nominato allenatore dei Filberts. La successiva stagione (2010/2011) ha guidato l'Hull City, in Championship, portandolo all'undicesima posizione. E' stato poi richiamato dal Leicester nel 2011 ed è stato premiato, quest'anno, con un allungamento del contratto di ben tre anni. Come dargli torto, vanta anche la miglior percentuale di vittorie (51.41%) in 103 anni di storia del club. Allenatore che vince, non si cambia.

STILE DI GIOCO - Il mantra che l'allenatore ha sempre seguito nella sua inarrestabile corsa al titolo di serie B è quello del leggendario allenatore del Liverpool Bill Shankly: “Il calcio è un gioco semplice, basato sul dare e ricevere passaggi, sul controllare la palla e e rendersi disponibili a ricevere la palla”. Nessuno, nella Seconda Divisione inglese, ha infatti effettuato un minor numero di lanci lunghi dei Foxes. il cui scopo è quello di controllare il possesso all'interno della metà campo avversaria, e sondare pazientemente la situazione fino a quando non si presenta la possibilità di essere incisivi. Una minaccia per le loro squadre avversarie è anche lo scambio rapido di passaggi dalla difesa all'attacco che li conduce subito in porta. In tre parole? Orgoglio, potenza, disciplina.

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About the author
Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.