Van Gaal: "Non compro giocatori per il gusto di farlo. Mourinho? E' un mio amico"

Parla il nuovo tecnico dei Red Devils Louis van Gaal e spiega le ragioni del cambio di modulo (3-5-2. Modulo utilizzato da lui stesso anche sulla panchina dell'Olanda nella recente edizione dei Mondiali), parla di van Persie, Mata e Rooney, e loda Sir Alex Ferguson. Infine, spiega che ha dovuto pensarci prima di accettare il ruolo di allenatore dei Diavoli Rossi.

Van Gaal: "Non compro giocatori per il gusto di farlo. Mourinho? E' un mio amico"
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Di Annalisa Falcone

Il nuovo allenatore dei Red Devils, Louis van Gaal, parla chiaro a proposito del mercato: "Non comprerò giocatori solo per il gusto di farlo. Io compro solo giocatori che possono migliorare la mia rosa". Anche perchè, l'olandese aggiunge: "Devo ancora valutare appieno la mia nuova squadra e non ho fretta di fare modifiche. In primo luogo, devo vedere di cosa ho bisogno in tutte le posizioni del modulo che utilizzerò, e in questo momento non so per certo che sistema applicherò". Molti sono scettici sull'utilizzo di Mata, Rooney e van Persie insieme dal primo minuto e van Gaal ha ammesso che il cambio di modulo (contro Roma e LA Galaxy nella Guiness Cup ha utilizzato un 3-5-2 molto olandese-style) dipende molto da questo: far coesistere i tre in campo. "Ecco perché ho ​​scelto questo modulo (il 3-5-2, ndr) - dice il tecnico dei Red Devils - possono giocare tutti in questo modo. E poi Javier Hernandez e Danny Welbeck possono giocare in attacco con Wayne. Rooney può giocare come 10 o come 9 ma lui mi ha detto che può anche giocare come 11 e come 7. Tuttavia, io lo preferisco come 9 o 10" - continua - "Quando guardo alla qualità dei miei giocatori vedo Rooney, Van Persie, Hernandez, Mata, Welbeck, Fellaini, Herrera... Un sacco di giocatori in grado di giocare in questo sistema. Quindi, con questa formazione, due attaccanti possono giocare, un 10 può giocare, due centrocampisti possono giocare e i terzini possono diventare ali di centrocampo". 

 L'olandese dice di non avvertire nessuna pressione su di sé quando è in casa, all'Old Trafford, perché ha già provato sensazioni simili. Quando invece gli domandano se sia stata una decisione facile dire di "sì" alla panchina del Manchester, spigea: "Non ho accettato subito perché avevo altre offerte. Ho dovuto pensarci. Ma ho detto di sì perchè è una grande sfida. Sono andato all'Ajax - il più grande club olandese -, sono andato al Barcellona - il più grande club spagnolo -, sono andato al Bayern Monaco - il club numero uno in Germania -, quindi, quando è arrivata la chiamata del Manchester United ho pensato che avrei dovuto dire sì".

Per quanto riguarda il tentativo di emulare Sir Alex Ferguson, ha detto: "Ho dovuto seguire Bobby Robson al Barcellona e quello stesso anno lui ha vinto tre titoli e poi ho dovuto succedergli. Ho molto rispetto per Sir Alex, perché non c'è un altro allenatore che ha vinto tanti titoli. Io ho vinto un sacco di titoli, ma lui ne ha vinti così tanti con un solo club e questo è fantastico. Così, quando mi paragonano a Sir Alex io sono molto orgoglioso."

Quando infine gli hanno chiesto come gestirà le provocazioni degli altri allenatori, in particolare José Mourinho (che recentemente ha punzecchiato lo UTD per l'acquisto di Shaw): "Non credo che litigherò con lui, è un mio amico".

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.