Continuano gli strascichi post Stoke-Swansea della scorsa settimana con la FA e Garry Monk in forte contrasto. Ma facciamo un passo indietro.

18 Ottobre, Britannia Stadium, lo Swansea è in vantaggio per 0-1 grazie a Bony fino al minuto 43 quando l’arbitro Michael Oliver assegna un penalty allo Stoke scatenando l’ira di Monk. Moses avrebbe simulato, tuffandosi nella piscina verde dell’area di rigore dei cigni gallesi.

La partita finirà 2-1 per i Potters, ma non al 90°. Nel post-gara Monk sfoga la sua frustrazione affermando “Io multo i giocatori che simulano in allenamento” e  definendo come “decisione disgustosa” la scelta dell’arbitro di assegnare il rigore. A questa sua dichiarazione si è contrapposta quella di Mark Hughes, allenatore dello Stoke che ha contestato il collega avversario e le sue “inaccettabili parole”.

Ma non finisce qui: non pago, l’allenatore gallese ha inviato a Mike Riley ed alla federazione arbitri inglese un DVD ed una lettera chiedendo spiegazioni riguardo varie decisioni arbitrali ma, non ricevendo immediata risposta, ha attaccato la Federazione criticando la “scarsa leadership dimostrata con questo atteggiamento” – da Mike Riley – e la superficialità e mancanza di trasparenza sulle decisioni importanti che hanno cambiato la gara in questione.

La FA ha successivamente, circa due giorni dopo, invitato Monk per vie ufficiali ad esporre il suo punto di vista ma i toni usati potrebbero comunque costare una squalifica al manager dello Swansea. Stoke - Swansea, a una settimana di distanza, non è ancora finita. E non finirà, forse, ancora per un po’.