Non siamo nemmeno ad un terzo di Premier League ed Inghilterra paiono essersi già tutti quanti rassegnati. Il Chelsea ha già vinto il campionato. Lo scoramento e la rassegnazione che erano nell'aria da qualche settimana sono stati resi ufficiali al culmine dell'ultima giornata di Premier League: il Chelsea, che contava già 6 punti sulla rivale più accreditata a procurarle quantomeno fastidio, il Manchester City, ha aumentato il gap portandosi a +8 grazie alla vittoria ad Anfield Road sul Liverpool ed al seguente pareggio del Man.City in casa del QPR. Quello che ad inizio stagione si poteva leggere come un turno favorevole agli Sky Blues si è rivelata, dopo nemmeno un terzo di stagione, una giornata passata praticamente inosservata, tanto è diventato predominante il Blue in Inghilterra e tanto hanni scemato lo Sky Blue ed il Red

"Non vedo nessuno in grado di fermare il Chelsea"

Ha per tutti alzato bandiera bianca dinanzi alla fuoriserie Chelsea che tutti mette alle sue spalle Arsene Wenger, pilota di una vettura che non partiva né in prima fila né in pole position ma che aveva aumentato le sue chance di vittoria con un paio di novità importanti in rosa. Wenger, che fa parte del gruppo dei grandi sconfitti, parla a termine della sconfitta in casa dello Swansea: "Guardate il Chelsea, se mantengono questo ritmo fanno 105 punti. Non vedo nessuno in grado di fermarli".

La situazione, per come raccontata, ha già toccato i tre protagonisti della corsa al Chelsea, scivolati dopo nemmeno 11 giornate. Manchester City, incapace runner up, Arsenal, eterna promessa, e Liverpool, Lamborghini Gallardo senza motore. Queste tre squadre, insieme al Manchester United, rappresentavano la prima alternativa al Chelsea nei dibattiti di inizio stagione. Adesso sono in crisi, in profonda crisi. What's up?

Manchester City

- 4-2-3-1 o 4-4-2?

Pellegrini non ha ancora risolto l'arcano. Il City che modulo di base adopera: quello con il solo Agüero in attacco o quello con Dzeko o Jovetic a supporto del Kun? Il dilemma tattico irrisolto crea senza dubbio problemi. Questa stagione sei volte centravanti unico, dodici volte centravanti doppio.

- carenza di leader carismatici

Il solo Kompany pare essere in grado di vestire i panni del capobanda. Agüero ha tutte le caratteristiche per essere il leader tecnico, non quello caratteriale. Yaya Touré si è appisolato. La carica non la suona nessuno, nemmeno il pacato Ingegnere Pellegrini.

- gioco poco verticale

Le caratteristiche tecnico-tattiche della batteria dei trequartisti di Pellegrini chiama il tiki-taka, stile di gioco ormai in disuso. Le fiammate di Agüero non bastano. Serve più verticalità e più profondità.

- perché vendere Negredo

23 gol l'anno scorso, comprato per 25 milioni, capace anche di sopravanzare Dzeko enlle gerarchie la scorsa stagione, finito per esser prestato al Valencia. Il motivo? Lo Squalo avrebbe fatto senz'altro comodo, sopratutto ora che Dzeko starà fermo 3 settimane.

- mediocrità della linea difensiva

Il solo Kompnay non regge la barracca da solo. Demichelis e Mangala sembrano partner non adatti, il secondo ha forse bisogno di altro po' di tempo. Ma intanto la Champions League e la Premier League scappano

Liverpool

- no Suarez, no party

La dipartita dell'uruguayano ha creato un vuoto tecnico, tattico e psicologico a Liverpool. Innanzitutto nessuno è in grado di creare e segnare quanto lui. In secondo luogo non è stato preso nessuno capace di giocare nel suo ruolo a metà fra il 9 ed il 10. Infine la scossa elettrica che provocava (ad Anfield e compagni) una sua accelerazione non riesce a portarla nessuno.

- togli le due "S" alla S&S e non ti rimane nulla

Oltre a dover fare a meno di Suarez, il Liverpool è stato costretto a giocare senza Sturridge gran parte delle sue partite. Daniel, l'eredo designato di Luis, è preda di una serie di infortuni alla coscia che lo costringono all'infermeria: 3 sole presenze per lui in stagione.

- abulia offensiva e permeabilità difensiva

In assenza dei top scorers dell'anno scorso sono i centrocampisti ad essersi incaricati di portare la pagnotta a casa. La loro produzione non può pero esser costante ed i gol che si presumeva potesse mettere a segno Balotelli cominciano a mancare e non poco. L'anno scorso 2.6 gol a gara, quest'anno 1.2. Lì dietro Skrtel non sta formando con Lovren una coppia difensivamente impenetrabile ed i terzini sembrano più portati ad offendere che a difendere: due soli clean sheets in stagione.

- impegni di Champions League

Uno dei principali motivi per il quale la scorsa stagione il Liverpool sembrava non essere mai domo e sempre con l'elmetto pronto per la battaglia era la possibilità di allenarsi l'intera settimana in vista del week-end di Premier League. Adesso gli impegni sono raddoppiati e la cosa ad Anfield Road si fa sentire. Dopo gli impegni infrasettimanali i Reds hanno raccolto una sola vittoria, due pareggi e tre sconfitte quest'anno .

Arsenal

- difesa disastrata

In estate l'Arsenal ha fatto un'ardua scelta: affrontare la stagione con due centrali di ruolo ed un terzino adattabile. Ceduto Vermaelen e partito Djorou, i Gunners sono rimasti con Mertesacker e Koscielny più Chambers che l'anno scorso ha fatto il terzino destro al Southamtpon. Scelta infelice: l'Arsenal è stato colpito da una serie di infortuni importanti che hanno messo k.o. anche Debuchy e Koscielny ed ha costretto Wenger ad adattare Nacho Monreal al centro. La punta dell'iceberg domenica quando Gomis si è fisicamente impossessato del corpo del povero Nacho, stuprandolo calcisticamente parlando, come un centravanti atletico e di peso può fare ad un terzino leggero

- infortuni

Potenzialmente, senza infortuni, l'Arsenal potrebbe tenere almeno tre fra Oxlade-Chamberlain, Walcott, Sanchez, Santi Cazorla, Ozil, Giroud e Welbeck in panchina. Potenzialmente le riserve dei londinesi sono da mani nei capelli. Ciò che ha impedito all'Arsenal di instaurare una discreta supremazia contemporanemente in Champions League ed in Premier League sono gli infortuni. Ad inizio anno contavamo fuori Walcott, poi si sono rotti Ozil e Giroud ed intanto continuano a fermarsi ogni 3x2 titolarissimi come Wilshere e Ramsey. Con la rosa al completo, l'Arsenal è sulla carta la terza potenza della PL.

- un carattere tutto da costruire

le rimonte infiltte da Swansea e Anderlecht rappresentano solamente l'apice di una maturità da campioni che all'Emirates non hanno mai coltivato. L'Arsenal sembra la più classica accademia che ti insegna a giocare a calcio senza che esso significhi necessariamente vincere. Maturità da campioni ne è venuta a mancare nelle rimonte suddette, quando i Gunners non sono stati capaci di mantenere il vantaggio ed hanno buttato quanto di buono combina davanti Alexis Sanchez. A centrocampo sopratutto serve un grande capo che diriga operazioni offensive e difensive (magari un mediano, che dici Wenger?). Comprare un'altra ala come Pedro servirà a poco e nulla.