Che questa non fosse una normale giornata di calcio in Premier League l'avevamo capito nel pomeriggio. Il Manchester City che si fa rimontare e rimonta a sua volta il Sunderland, il Liverpool che in un minuto si mangia un vantaggio per 2-0, in casa, contro il Leicester e l'Arsenal che continua a sprofondare nella sua spirale di perenne insuccesso venendo sconfitto al St.Mary's per 2-0. Qualcosa del genere però non era umanamente ponderabile, considerabile e fattibile.

Comincia tutto alle 18.30 quando il Chelsea fa visita al Tottenham, in uno dei tanti derby di Londra. La squadra di Mourinho è chiamata a respingere l'assalto del Manchester City, che nel pomeriggio aveva battuto per la seconda volta in poche giornate quel Sunderland che al Chelsea era rimasto sul groppone (ricordate lo stoico 0-0 allo Stadium of Light?). Avversario un Tottenham cui ultimo carnefice in Premier League è stato proprio il Chelsea. Da allora gli Spurs hanno pareggiato due volte e vinto quattro, consecutivamente, prima di fermarsi contro lo United nell'ultima giornata. Si punta all'Europa ed i risultati giustificano l'ambizione del Pochettino-pensiero.

Come all'andata il match parte in discesa per Mourinho. Uno il minuto di differenza fra il gol rompighiaccio di oggi e quello dello scorso 3 Dicembre, giorno dell'altra sfida fra le due compagini. La solita intensità del Chelsea viene capitalizzata da Diego Costa: Hazard pare Tomba e slaloomeggia da destra verso il centro. Entrato in area spara sul secondo palo e lo colpisce. Oscar raccoglie da lontano e prova la staffilata. Su di essa ci si avventa il rapace ex Atletico che fissa il punteggio sull'1-0. La tavola per il partitone è apparecchiata, buon appetito.

Oscar respinge in rete il tiro con il quale Hazard aveva preso il palo. Diego Costa ci si avventerà per lo 0-1

Sarà lo stesso Diego Costa, in contropiede, poco più tardi ad offrire un bel pallone ad Oscar che sciupa tutto solo davanti a Lloris. E' il secondo segnale che il Chelsea si sta, as usual, impadronendo di scena e partita. L'impressione è sbagliata, è proprio in questo momento che il Tottenham architetta vendetta e rimonta. Alla mezzora un ragazzo biondo che sta letteralmente mettendo a ferro e fuoco l'Inghilterra calcistica fa 1-1. Harry Kane fa la fotocopia ad Hazard, scende da destra, si accentra, protegge palla come un veterano e fa partire il rasoterra indirizzato verso il primo palo. La veemenza e la ferocia con le quali questo giovanotto classe 93, che sembra uscito fuori da un film anni '60, girano la chiave della partita nella serratura sono assurde. E' tutto cambiato.

Sono gli Spurs a comandare psicologicamente adesso. Pochettino prende per la gola Mourinho e nel quarto d'ora finale della prima frazione conquista il terreno di guerra, vince il match. Terry e Cahill, al 44°, sono da un'altra parte ed Eriksen ha tutte le carte in regola per penetrare nella difesa del Chelsea e servire in profondità Chadli. Il belga pizzica il palo ma Rose, oggi preferito a Ben Davies, insacca. 2-1. Mourinho è già pronto a far tremare le mura degli spogliatoi. Farebbe però meglio a sedersi, come gli suggeriranno di lì in poi i tifosi avversari. "Sit down, Mourinho", il primo tempo non è finito.

Danny Rose completa l'iniziale rimonta del Tottenham, 2-1 Spurs

Cahill non ha ancora smaltito la sbornia di Capodanno e dopo aver causato in compartecipazione con Terry la rete del 2-1 commette un fallo in area sul solito Harry Kane. Rigore sacrosanto: la palla di Eriksen troppo puntuale, Kane troppo cinico, Cahill troppo in ritardo. Dowd comanda il tiro dagli 11 metri e Townsend non perdona: 3-1. Così finisce il primo tempo.

All'intervallo ci si aspetta l'ingresso di un Drogba o di un Remy per Oscar ed invece il brasiliano viene stranamente sostituito da Ramires, soprannominato Kenyano Azul ai tempi del Cruzeiro per i kilometri macinati. Mou ha più che altro bisogno di un corridore. Ramires da solo però non può coprire tutte le falle aperte dai segni della fatica evidenziati negli uomini di Mourinho: 8 degli 11 titolari di oggi sono stati sempre schierati dal 1° durante il Christmas Period. La rotazione corta di Mourinho stavolta non paga ed al 51° il Tottenham mette la quarta firma, la quarta in 20 minuti in cui il Chelsea non ci ha francamente capito niente. In rete ci va ancora Harry Kane: discesa di Chadli sul binario di sinistra, palla all'inglese che con il controllo manda al bar il suo marcatore e lo aggira. Il tiro preciso che segue non può che finire alle spalle di Courtois, visto il magic moment dell'attaccante. 17° gol stagione, 5° nelle ultime 5 di Premier League. La nuova leva dell'attacco inglese spinge: Berahino, suo compagno di tandem nell'U21 di Southgate è tornato a segnare oggi. Hodgson si sfrega le mani in tribuna.

Harry Kane aggira magistralmente Terry. 4-1

Torniamo in campo perché siamo sì 4-1 ma mancano ancora almeno 40 minuti alla fine del match. In questo momento sul palco sale Eden Hazard, per certi tratti il miglior giocatore della Premier League oggi e forse pure domani e dopodomani. Il belga, in solitario, si carica sulle spalle il peso di questo infamante 4-1 e fa di tutto per cambiare le sorti. Disegna calcio imperterrito, veloce, senza sosta ed affanni di sorta come Joyce faceva nello inline of consciousness. Al 60° è la difesa del Tottenham che si fa cogliere impreparata ed i due migliori artisti di questo Chelsea fanno 4-2. Fabregas serve il 14° assist stagionale, Hazard poggia in rete.

Si riparte ed il Chelsea non ci sta, continua ad attaccare. Hazard diventa Dio sceso su un manto erboso, è letteralmente imprendibile. Al 77° è da cineteca un tacco con effetto che libera il tiro a giro di Azpilicueta. Fuori, per umano dispiacere nel veder sprecata una magia come quella di Hazard. Lo stesso Eden, per poco, non si era procurato un calcio di rigore quando Fazio lo aveva rincorso per mezzo campo prima di vederlo inciampare davanti a lui. Mourinho salta e chiede il rigore in maniera verbalmente violenta. Pacato, sportivo, nobile il gesto dello stesso Hazard che poi a fine gara ammetterà allo stesso Mourinho che non c'era motivo di protestare. Quello non è rigore.

Pochettino cerca di rallentare il ritmo di questa corrida: dentro Paulinho per Townsend con quel Dembelé subentrato al 14° a Mason, uscito infortunato, ad allargarsi in fascia. Mou risponde con Salah per Willian: sorprende ancora la non immissione di un attaccante. Altro cambio per il Tottenham: Rose non ne ha più ed entra Ben Davies. Siamo sul 4-2 a 12 minuti dal termine ma Hazard non promette bene. Meglio placarlo con un altro gol. Indovinate chi ci pensa? Indirettamente lo fa Harry Kane che restituisce il favore a Chadli. Tiro in corsa dell'ala per il 5-2. La caduta degli dei fa rumore ed a nulla servirà, nei titoli di coda, il 5-3 di Terry con un tap-in inutile.

Finisce così, con il Chelsea che si fa raggiungere al primo posto dal gol di Lampard. E questo direi che basta per racchiudere l'essenza della Premier League e di questa 20° giornata. Il campionato a due parte adesso. Good luck.

La classifica e gli highlights:

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About the author
Antonello Angelillo
Giornalista di calcio e basket NBA. Adoro scrivere di moduli, giocatori, cambi e tabellini in generale. Amante del calcio inglese, dell'Inter e simpatizzante del Real Madrid.