BURNLEY - QPR 2-1

12' Arfield, 33' (R) Austin, 37' Ings

Burnley (4-4-2): Heaton; Trippier, Shackell, Keane, Mee; Arfield, Jones, Marney, Boyd; Barnes (72' Vokes), Ings. All.: S. Dyche.

Qpr (4-4-1-1): Green; Isla, Caulker, Dunne, Hill (76' Traorè); Vargas (76' Zarate), Henry (69' Zamora), Barton, Fer; Taarabt; Austin. All.: H. Redknapp.

Se per i padroni di casa non ci sono sorprese di formazione, non si può dire lo stesso del QPR: dal primo minuto gioca Adel Taarabt, fuori squadra fino a pochi giorni fa, e con gli occhi di diversi club italiani addosso.

I gol non mancano, tre arrivano già nel primo tempo e al 12' è Arfield ad aprire le danze: ottima azione individuale dell'ala dei Clarets, conclusa alle spalle di Green. Al 33' arriva il gol del pareggio dei Rangers: Austin si procura e realizza un calcio di rigore, il più classico dei gol dell'ex. Ma non è finita, perchè al 37' Ings si avventa su una lancio, salta Caulker e conclude in rete, per riportare in vantaggio i padroni di casa, che vanno a riposo sul 2-1. Gara vivace anche nella ripresa: Austin si vede annullato un gol per un leggero offside, e dietro Caulker è un pericolo, gli attaccanti lo puntano spesso mandandolo in difficoltà. Vicino al 3-1 il Burnley a metà ripresa, con Barnes che si vede annullare un gol per un presunto fallo su Green che pare non esserci, e anche poco dopo con Ings, che semi-liscia un gran pallone lavoratogli da Arfield. Heaton è inoperoso nella ripresa, il QPR non riesce a impensierirlo, e cade ancora.

Nel dettaglio, questa è la decima sconfitta in 10 trasferte per la squadra di Redknapp, che ha ottenuto i 19 punti tutti in casa. Ne ha uno in più il Burnley, che esce dalla zona retrocessione, mandandoci proprio gli avversari odierni.

Arfield realizza il gol del vantaggio

EVERTON - MANCHESTER CITY 1-1

74' Fernandinho, 78' Naismith

Everton (4-2-3-1): Joel Robles; Coleman, Stones, Jagielka, Baines; Besic, Barry; Naismith, Barkley, McGeady (77' Mirallas); Lukaku. All.: R. Martinez.

Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Demichelis, Kompany, Clichy; Fernando, Fernandinho (82' Lampard); Jesus Navas, David Silva, Nasri (90+2' Kolarov); Jovetic (67' Aguero). All.: M. Pellegrini.

Recuperano giocatori importanti entrambe le squadre: i Toffees tornano a poter schierare la difesa titolare, mentre Pellegrini ritrova gli attaccanti e sceglie Jovetic, il più in condizione, con Tourè in Coppa d'Africa.

Proprio il montenegrino è l'uomo più pericoloso della prima frazione di gioco: sono diverse le occasioni che gli capitano sui piedi, nessuna però viene concretizzata, e l'Everton in qualche modo riesce a resistere. Il più ispirato senza dubbio in campo è David Silva, che ci prova anche un paio di volte da fuori, ma con pochi risultati. Grandi occasioni invece per l'Everton con Lukaku incapace di chiudere contro Hart e una traversa colta da Coleman. Anche nella ripresa continua a fare gioco il City, concedendo però tanto dietro e senza trovare il gol, così al 67' tocca ad Aguero rientrare in campo. Insieme all'argentino, arrivano anche il gol, botta e risposta: prima è Fernandinho di testa a ribadire in rete un tiro respinto di Silva, poi tocca a Naismith insaccare, sempre di testa, su una punizione battuta dal grande mancino di Baines, con Hart complice con un'uscita rivedibile. Non riesce più a rendersi pericolosa la squadra di Pellegrini nel finale, che spreca il 62% di possesso palla e porta via solo un punto.

Il City perde così contatto dalla testa della classifica occupata dal Chelsea in solitaria: sono due i punti di distacco. Sesta partita senza vittoria invece per l'Everton, secondo pareggio che segue una striscia di 4 sconfitte consecutive.

Fernandinho segna di testa, ma non basta al City

LEICESTER CITY - ASTON VILLA 1-0

45+1' Konchesky

Leicester City (4-2-3-1): Hamer; Simpson, Wasilewski, Morgan, Konchesky; James, Hammond (75' King); Albrighton (71' Lawrence), Nugent, Knockaert; Ulloa (72' Vardy). All.: N. Pearson.

Aston Villa (4-3-3): Guzan; Hutton, Okore, Clark, Cissokho (90' N'Zogbia); Cleverley, Westwood, Sanchez (77' Richardson); Cole (72' Weimann), Benteke, Agbonlahor. All.: P. Lambert.

NOTE: espulsi al 90+3' James e Clark.

Pesanti assenze tra i padroni di casa (Cambiasso, Mahrez, Schlupp, Schmeichel) che si affidano ancora ai gol di Ulloa; i Villans, orfani di Vlaar, ritornano a giocare con la difesa a quattro.

Leicester che senza dubbio nel primo tempo gioca meglio, Aston Villa che si conferma una squadra povera di idee (e gli 11 gol stagionali prima di questa partita lo dimostrano). Il gol arriva nel finale del primo tempo ed è di Konchesky, bravo a battere Guzan con un ottimo sinistro volante, a concretizzare una migliore prima frazione dei suoi. La ripresa si apre ancora con un ottimo Leicester, serve un super Guzan in un paio di occasioni, mentre dall'altra parte sono solo le intuizioni di Benteke a mettere in difficoltà (poca) Hamer. Poco calcio e tanti calci nel recupero: espulsi James e Clark, il primo per un fallo su Okore e il secondo per reazione susseguente proprio a quel fallo.

Prova così a risalire la china il Leicester, ancora fanalino di coda ma più vicino alla salvezza. Dovrà invece rivedere un po' di cose Lambert: il suo attacco non gira proprio.

Konchesky è tornato al gol: gli mancava dal 2013

SWANSEA - WEST HAM 1-1

43' Carroll, 74' (A) Noble

Swansea (4-2-3-1): Fabianski; Angel Rangel, Fernandez, Williams, Taylor; Britton, Carroll; Dyer (62' Emnes), Sigurdsson (74' Nelson Oliveira), Routledge (62' Barrow); Gomis. All.: G. Monk.

West Ham (3-4-1-2): Adrian; Tomkins, Reid, Collins; Jenkinson, Noble, Nolan (82' Poyet), Cresswell; Downing; Carroll, Valencia (70' Amalfitano). All.: S. Allardyce.

Le competizioni continentali in giro per il mondo portano via ai Cigni Ki e Bony, con Shelvey squalificato. Passa alla difesa a 3 (o a 5) Allardyce, con un centrocampista in meno e Valencia-Carroll davanti.

Poco concreto lo Swansea nel primo tempo, l'assenza di Bony è pesante e si vede, Gomis non riesce a rendersi eccessivamente pericoloso, ben neutralizzato anche dal trio difensivo messo in campo dagli ospiti, che trovano il gol del vantaggio al 43', grazie a una perla di Carroll: il centravanti, si libera di due uomini e conclude brillantemente di sinistro alle spalle di un incolpevole Fabianski, realizzando il quarto gol in 6 partite contro gli Swans, e ci sarebbero anche tre assist. Ripresa che si apre con un ottimo West Ham, e Monk decide di cambiare le ali per rendersi più pericoloso; Hammers che provano invece a fare male in contropiede. Il pareggio arriva al 74' su azione da corner: Gomis sfrutta la specialità della casa, il colpo di testa, trovando la decisiva deviazione di un incolpevole Noble. Reazione ospite che si concretizza nel finale di gara con un super mancino di Downing sventato alla grande da Fabianski, che mantiene il risultato di 1-1 fino al triplice fischio.

Le due squadre restano comunque a ridosso della zona Europa: il West Ham non vince però dal 20 dicembre, mentre gli Swans trovano il secondo pareggio consecutivo.

Il gol non è suo, ma Gomis lo dedica comunque alla sua Francia, in un momento a dir poco difficile

WEST BROMWICH ALBION - HULL CITY 1-0

78' Berahino

West Brom (4-3-1-2): Foster; Wisdom, McAuley, Lescott, Baird; Morrison, Yacob, Brunt; Sessegnon (76' Gardner); Berahino, Ideye Brown (73' Anichebe). All.: T. Pulis.

Hull City (5-3-2): McGregor; Elmohamady, Chester, Bruce, Davies, Figueroa; Meyler, Livermore, Quinn (84' Huddlestone); Jelavic (33' Brady), Hernandez (39' Ince). All.: S. Bruce.

Sceglie le due punte Pulis per il suo esordio, con anche Sessegnon a supporto. Solito modulo difensivo per i Tigers, che ritrovano la coppia d'attacco formata da Jelavic ed Hernandez.

I padroni di casa giocano un primo tempo decisamente di maggiore qualità, creando anche diverse palle gol che però il duo di attacco non riesce a ribadire in rete. La migliore capita nel finale del primo tempo sul piede di Ideye Brown, ma l'attaccante nigeriano, solo davanti a McGregor, non riesce a batterlo e manda le squadre a riposo ancora sullo 0-0. Sfortunato l'Hull, che perde per infortunio sia Hernandez che Jelavic. Più noiosa la sfida nella seconda frazione di gioco, le occasioni scarseggiano e anche il pubblico disapprova: da segnalare solo un destro di Livermore da fuori nella prima mezz'ora. Al 78' finalmente il WBA riesce a trovare il gol che decide la gara: lo segna il solito Berahino, sfruttando un'indecisione piuttosto ridicola di McGregor, che regala una punizione di seconda in area sfruttata al meglio dai Baggies. La reazione della squadra di Bruce non c'è, e può festeggiare Pulis.

In netta risalita l'Albion, che con la cura del never relegated manager vede aumentare le speranze di salvezza; ancora totalmente da rivedere l'Hull, che ora ha anche vari problemi di infortuni.