Il posticipo di Premier League riserva sorprese, e che sorprese, perchè il Manchester City, obbligato a vincere dopo che i diretti rivali del Chelsea ieri si erano sbarazzati dello Swansea, è caduto in casa contro un Arsenal che ha finalmente giocato da grande squadra e ha conquistato tre punti in un big match in trasferta, tornando sul luogo del 6-3 dello scorso anno: il risultato finale dice 2-0 in favore degli ospiti, punteggio legittimato dalle occasioni ma soprattutto dalla grinta della squadra di Wenger, che ha espresso un calcio concreto più che spettacolare, ma che ha fruttato una vittoria fondamentale.

Il volto della vittoria è sicuramente Francis Coquelin, l'uomo che non ti aspetti: lottatore in mezzo al campo, con una specie di calamita tra i piedi capace di attrarre a se ogni pallone, svolgendo al meglio il suo compito di schermo davanti alla difesa e risultando il migliore in campo per gli ospiti. Al suo fianco Wenger aveva schierato un recuperato Ramsey, più che mai importante, con davanti a loro Santi Cazorla, l'uomo che la partita l'ha sbloccata al 24', dal dischetto: Monreal sullo scambio con Sanchez finisce a terra, toccato da un Kompany oggi irriconoscibile e spesso sottotono, e il rigore viene capitalizzato dall'ex Villarreal. Fino a quel momento era stato nettamente il City a dominare, arrivando anche ad avere il 78% di possesso palla, ma soffrendo terribilmente le ripartenze dell'Arsenal, che aveva avuto la prima grande palla gol con Giroud, con un ottimo colpo di testa in tuffo ispirato da un cross di Chamberlain, ma terminato sull'esterno della rete. Padroni di casa colpiti un po' a sorpresa, che sentono il contraccolpo, e l'assenza di un leader come Toure, impegnato in coppa d'Africa, si è fatta sentire molto, complice anche un Fernandinho non di certo all'altezza delle ultime uscite.

Davanti ci ha provato Silva a illuminare un po', ma con pochi risultati, visto che anche lo stesso Aguero non ha certamente disputato una delle sue migliori partite. Meglio ha fatto nel secondo tempo, che ha aperto con un bel mancino da fuori respinto da Ospina, scelto da Wenger come portiere titolare a scapito di Szczesny. Prova a inserire anche Jovetic a inizio ripresa Pellegrini, ma il montenegrino non riesce a trovare spunti buoni. E il raddoppio dell'Arsenal arriva al 66': Cazorla batte a centro area una punizione sulla quale arriva la testa di Giroud, che batte un Hart che forse avrebbe potuto fare meglio, ma gli errori principali sono stati quelli della difesa, che ha permesso al francese di arrivare a colpire. Devono soffrire i Gunners per portare a casa i tre punti, perchè i Citizens si riversano in avanti, con anche Dzeko e Lampard in campo, senza mai però costringere Ospina a compiere miracoli, grazie anche a una difesa finalmente apparsa solida, con gli esterni spagnoli Bellerin e Monreal sugli scudi: il primo in particolare, titolare a sorpresa, gioca una partita di grande corsa ed attenzione, risultando tra i migliori alla fine della contesa, insieme anche a un altro iberico come Santi Cazorla, leader di una squadra che non ha trovato una grande giornata da Sanchez, stranamente.

Il risultato finale è giusto e rispecchia perfettamente quanto visto in campo: l'Arsenal ha fatto quello che doveva fare il City, il City ha fatto quello che l'Arsenal non doveva fare. Si sono invertiti i ruoli all'Etihad, e chi gongola più di tutti è il Chelsea, ora a +5 sui diretti rivali per il titolo. E la prossima giornata c'è lo scontro diretto a Stamford Bridge. Dal canto suo invece l'Arsenal si rilancia nella corsa alla Champions League, tornata ad essere l'obiettivo primario dopo un girone d'andata fatto di pochi alti e troppi bassi, auspicandosi un 2015 diverso. Le premesse, come dimostrato oggi, ci sono tutte.