Altra prova di forza, altro segno di riscatto dopo un'altra stagione che oramai appare quasi buttata. Così l'Arsenal potrebbe prendere la vittoria per 4-1 arrivata nel lunch match della 31esima giornata di Premier League, contro un Liverpool spento e travolto per gran parte della gara dall'intraprendenza e dal pressing dei padroni di casa. Un risultato rotondo che proietta i Gunners al secondo posto in classifica, aspettando il Manchester City, impegnato nel monday night. Un secondo posto che vorrebbe dire Champions League, obiettivo minimo per Wenger, a conclusione di una stagione partita malissimo, che può avere difficilmente il miglior epilogo possibile, almeno in campionato. Perchè comunque il Chelsea capolista dista ora solo 4 punti, ma ha due partite in meno.

Il tecnico alsaziano può comunque trarre tantissime indicazioni positive, al contrario di quanto può fare Rodgers, che si è presentato all'Emirates con Sterling e Sturridge entrambi non al meglio, il primo anche provato probabilmente dalle tante critiche ricevute in settimana, causate dal suo rifiuto alla proposta di rinnovo di contratto. Il giocatore di origine giamaicana guida comunque l'attacco insieme a Markovic e Coutinho, con Henderson spostato sulla fascia per far spazio a Leiva al centro. In difesa, Tourè vince il ballottaggio con Lovren per rimpiazzare Skrtel. Nell'Arsenal si va con il classico 4-2-3-1, con Ramsey ad affiancare Coquelin a centrocampo e Welbeck inizialmente in panchina.

L'inizio di gara è uno sprint dei Gunners, che creano tantissimi pericoli già nei primi minuti: la difesa dei Reds va in clamorosa difficoltà quando si tratta di impostare, e il pressing avversario è efficace nel recupero palla. Mignolet deve rispondere già due volte nei primi 5 di gioco, prima su un diagonale di Cazorla e poi su Ramsey, lanciato da una palla persa da Sakho: il gallese si presenta davanti alla porta, ma sul suo sinistro, troppo lento, ci mette la manona il belga, prima che spazzi Touré. La pressione continua e il Liverpool fatica a uscirne nel primo quarto d'ora, anche se i tre davanti sono pericolosi quando partono in velocità, e al 18' hanno un'occasione ghiottissima per portare avanti i Reds, ma Markovic, tutto solo davanti ad Ospina, sbaglia clamorosamente l'appoggio per Sterling, che avrebbe potuto concludere a porta sguarnita.

L'Arsenal si cheta nel quarto d'ora centrale del primo tempo, prima di esplodere nel finale. Ad aprire le marcature è Bellerin, che al 37' entra in area dalla destra, disorienta Moreno con una finta di corpo (con l'ex Siviglia che ci casca davvero malamente) e con il sinistro la piazza sul palo lungo, segnando il suo secondo gol in carriera da professionista, sicuramente il più importante per il classe '95. Tre minuti dopo arriva il raddoppio, ancora con un mancino, quello di Ozil: punizione battuta benissimo sul palo del portiere, con Mignolet che viene preso controtempo e non ci può arrivare. Al 45' anche Sanchez ci mette la firma, e il suo gol è un capolavoro: controllo orientato nel contrasto vinto con Touré e destro da fuori che si insacca sotto la traversa, per il 3-0 che manda l'Arsenal in paradiso e il Liverpool all'inferno.

Rodgers prova a cambiare qualcosa nella ripresa, inserendo Sturridge al posto di un Markovic incolore, ma l'impatto sulla gara dell'ex Chelsea e City è praticamente nullo. La partita resta piuttosto tranquilla per la ripresa, con i padroni di casa che provano a fuggire in contropiede con le folate di Sanchez e il Liverpool che si affida agli spunti di Sterling, che si trova però davanti un Bellerin duro a morire: il terzino offre un'altra grande prestazione, l'ennesima della sua prima stagione da pro. Varia un po' Wenger, che deve togliere Koscielny dopo pochi minuti di gioco per un infortunio, e all'ora di gara si copre con Flamini al posto di Ramsey. I Reds trovano il gol che potrebbe riaprire la gara con Henderson dal dischetto al 76': Sterling riesce ad andare via a Bellerin forse per la prima volta, lo spagnolo lo stende e Taylor concede la massima punizione. Il capitano non sbaglia il rigore, nonostante Ospina avesse toccato la palla.

Non c'è però assedio nel finale, anche perchè Emre Can, il migliore in campo dei suoi (che si era reso pericoloso al 50' con un destro messo bene in corner da Ospina), si prende un secondo giallo all'85' per un fallo su Welbeck, subentrato a Ozil, e deve lasciare il campo. Così nel finale ci sono ampi spazi per l'Arsenal: ha una grande occasione Cazorla, che arriva a rimorchio su un'ottima palla messa al centro, ma colpisce solo l'esterno del palo. A chiuder la contesa in definitiva ci pensa Giroud, nel primo dei 4 minuti di recupero, con un ottimo sinistro a giro da fuori sul secondo palo dopo un eccellente controllo spalle alla porta. Per il francese è il gol numero 7 nelle ultime 7 gare, tutte queste concluse con una vittoria dei Gunners. Troppo tardi per sognare, probabilmente, ma non costa comunque nulla. Intanto, il sigillo sulla zona Champions è pesante: una competizione che il Liverpool rischia di vedere solo in televisione, perchè rischia di precipitare a 8 punti dal quarto posto, attualmente occupato dal Manchester United.