Vincere per staccare le altre, per allontanare un Arsenal sulle ali dell'entusiasmo, vincere per convincere e convincersi che il Chelsea vincerà la Premier League. I ragazzi di Mourinho non giocano la loro miglior partita, ma riescono comunque ad aggiungere un tassello importante alla loro classifica. Il Chelsea vince e si lancia, sempre più in vetta, sempre più padrone di questa Premier.

Appena al secondo minuto di gioco Remy, in girata, per poco non porta il Chelsea in vantaggio, deve superarsi Begovic per mantenere l’equilibrio. Attaccare da subito e sbloccare il prima possibile: questo presumibilmente l’imperativo dettato da Mou negli spogliatoi prima di scendere in campo. Sì, perché sapeva che lo Stoke tatticamente avrebbe concesso poco, è un team organizzato, si sa chiudere. Non a caso Hughes imposta la partita sul contropiede, consapevole che strappare un punto ai blues sarebbe, eccome, un gran risultato. I ragazzi di casa premono, nei primi quindici minuti creano tanto, sono tutte occasioni ‘sporche’, in gergo calcistico. C’è Remy che tenta il giro sul secondo palo dal vertice dell’area di rigore, c’è Hazard che palla al piede se ne va in velocità ma tira alto, c’è l’inserimento tra la linea difensiva di Remy che conclude centrale, debole, anche perché pressato dal difensore. Il Chelsea cerca, ma non trova come scardinare il fortino dello Stoke, che è bravo nelle ripartenze, come nell’occasione del 26’ quando, sugli sviluppi di un contropiede, Nzonzi tira vicino al sette, di poco al lato, con Courtois battuto. Due minuti dopo un’azione personale di Hazard mette in apprensione la difesa dello Stoke, il tiro è fievole. Al 30’, dopo una combinazione Willian-Hazard, Oscar si trova in area al limite del dischetto, ma schiaccia troppo la sua conclusione. Continua il solito giro palla del Chelsea, costante, poco produttivo. Solo una scivolata dell'ingenuo Wollscheid in area su sterzata di Fabregas avrebbe potuto alterare i piani tattici dello Stoke. Rigore, freddamente realizza Hazard. La climax del primo tempo, la si raggiunge al 44’, quando Adam decide di far partire, dai 60 metri, un sinistro che sorprende Curtois. Il mancino dello scozzese si trasforma in una mazza da golf, la scoccata è pazzesca, precisa, con Adam che prende le forme di Woods, la sua palla sorvola il cielo plumbeo sopra Stamford Bridge e si insacca in rete. Magia. Così si chiude il primo tempo.

Il secondo si apre con una novità, un segnale che da Mourinho per stregare la magia di Adam: fuori Oscar, dentro l’animale Diego Costa, non al meglio ma comunque indispensabile. Il numero 19 dei blues gioca appena 10 minuti. Al 56’, dopo uno scatto, si ferma. Guarda subito la panchina e fa il gesto con le mani: cambio, problema muscolare. Al suo posto dentro Drogba, rimane il nuovo 4-4-2. Al 61' però, a sistemare i conti in casa Chelsea, è un rinvio a metà strada di Begovic, autore fino allora di una buona prova, che favorisce il pressing di Willian che recupera palla servendo subito Hazard, il quale sfruttando la difesa poco coperta corre centralmente per poi servire a porta vuota Remy, che deve semplicemente appoggiare il pallone in porta. Seconda disattenzione della difesa dello Stoke, secondo gol del Chelsea. Due minuti dopo, a dimostrazione che lo Stoke ci fosse, Nzonzi schiaffeggia il palo, andando vicino al gol. Nella seconda parte del secondo tempo le squadre calano di ritmo e la partita si gioca prevalentemente a centrocampo. Cuadrado ha un occasione all'80', per riscattare un arrivo a Londra poco convincente, ma Begovic con un guizzo gli nega la gioia del gol. Negli ultimi minuti lo Stoke inserisce Crouch, cercando di sfruttare le palle aeree. Così fa gli ultimi minuti della gara, sopratutto nei minuti di recupero, senza però trovare un gol, anche più semplice di quello, geniale, dello scozzese Charlie Adam.

Il gol di Adam: