CHE E' SUCCESSO - Derby più sorpasso: niente di meglio da chiedere per il Manchester United. In questa giornata, ai vertici, è successo prevalentemente questo. Una vittoria che convince gli uomini di Van Gaal e affonda quelli di Pellegrini. Il Liverpool passa contro il Newcastle sempre più in crisi di risultati e continua a dare le spalle al Southampton che, col ritorno al gol di Pellè, vince contro l'Hull City per 2-0, ritrovando il successo dopo la sconfitta contro l'Everton. A proposito dei Toffees, la squadra di Martinez frena la striscia di tre vittorie consecutive in campionato, con un pareggio contro lo Swansea City. Punto che lo porta a debita distanza dalla Relegation Zone. Proprio qui giù il QPR perde 1-0 in casa contro il Chelsea, il Burney contro l'Arsenal ed il Leicester vince una partita che da loro ancora speranza contro il WBA, dentro la mischia degli ultimi anche lui. Il Sunderland, dopo la vittoria nel derby, viene regolato da un super Crystal Palace per 1-4 e con 29 punti non può stare tranquillo.


UP - Arsenal da impazzire
L’Arsenal centra l’ottava vittoria consecutiva e si candida prepotentemente come seconda forza del campionato. Solo la Lazio, in Europa, ha ottenuto lo stesso bottino in otto gare. Bella, armoniosa, offensiva, sembrano tornati gli invincibili. Neppure l'ostico e schiaccia-grandi Burnley li ha potuti fermare. L’Arsenal che si sta ammirando sarebbe degno di lottare per il titolo contro il Chelsea, se non che mancano sei giornate e i blues distano sette punti. L’esplosione di Coquelin che, a detta dello stesso Wenger, “sta impressionando” e l’apporto di una grande qualità davanti, capitalizzata dal bomber Olivier Giroud, uno degli attaccanti più in forma del 2015, rendono quest’Arsenal davvero implacabile. Ora per i gunners testa alla semifinale di FA Cup, guarderanno in TV Chelsea-Manchester United della prossima giornata e attenderanno lo scontro diretto contro i blues, in programma tra tre giornate, all’Emirates Stadium. Forse, la partita dell'anno.


DOWN - Il Newcastle non vince più
Con la sconfitta di Anfield contro il Liverpool per 2-0 sono ben cinque le sconfitte consecutive della squadra di Carver, manager subentrato in corsa che più che risanare una squadra di tutt’altre prospettive rispetto ad un campionato di metà classifica, ne sta minando il cammino. Rimangono quindi 35 i punti, solo un gol nelle ultime cinque partite, una crisi di risultati che porta a riflettere società e tifosi. La Relegation Zone dista nove punti: bisogna iniziare a guardarsi alle spalle.

LA STATISTICA - Record di punti dello Swansea
Dieci anni fa militavano nella quarta divisione inglese. Programmazione, professionalità, investimenti mirati e settore giovanile sono tutti ingredienti che hanno creato una realtà esemplare. Lo Swansea City dal non avere praticamente nulla, se la gioca per l’Europa, sognando in grande. Eppoi lo stadio, non è grandissimo, ma è un gioiellino da 21.000 posti, sempre esaurito. Questo record è la diretta conseguenza di tipo di organizzazione che in Italia possiamo apprezzare solo il realtà come la Juventus e l’Udinese. I soldi della cessione di Bony, come incentivato dallo stesso allenatore Garry Monk, non verranno investiti in giocatori, ma nelle infrastrutture del centro sportivo o dello stadio. Ad esempio. Perchè si costruisce da lì il futuro. Immaginate il FeralpiSalò, squadra che milita in Lega Pro, lottare fra dieci anni per l’Europa League. Utopia no? Ma chissà…

LA QUESTIONE - Quale futuro per Manuel Pellegrini?
Dopo la sconfitta nel derby per 4-2, a Manchester sponda celeste, la situazione si complica ancora di più. Fatale decisione del destino, i derby arrivano sempre in momenti decisivi della stagione. Questa volta dopo che i citizens avevano perso contro il Crystal Palace, allontanando via ogni speranza di vittoria del titolo, e dopo che lo United sull’onda dell’entusiasmo aveva incasellato tre vittorie consecutive. Una vittoria per rilanciarsi per i primi, continuare la scalata (con sorpasso ai danni dei cugini) per i secondi. Si è avverata la seconda opzione, quindi per il City e per il sempre più criticato Pellegrini il futuro è tutt’altro che roseo. Attenzione perché il Liverpool è distante solo quattro lunghezze ed il cammino da percorrere è ancora lungo e ricco di possibili insidie. Prima di tutto qualificarsi in Champions, caro Manuel, se no - calcisticamente parlando - “Muore il City”, quello degli ambiziosi sceicchi, come con un pizzico malizia ha titolato il nostro Antonello Angelillo.