Se Manchester City ed Aston Villa avessero avuto un’idea preliminare sulla partita che avrebbero dovuto affrontare, se l’avessero preparata in un certo modo, aspettandosi un certo andamento, sicuramente non si sarebbero aspettati che Guzan, portiere americano, titolare dell’Aston Villa, avrebbe commesso un così fatale errore. Sì perché l’1-0 del City, al 3’, è un regalo del portiere dei Villans, che predica calma ai suoi su un passaggio all’indietro ma si sbatte col sinistro la palla sul piede destro, regalando il ventunesimo gol stagionale, il numero 102 in Premier, al Kun Aguero.

L’inizio del match è quindi viziato da questo grossolano errore, con l’Aston Villa visibilmente colpita ed in affanno, con il City poco lucido per poter archiviare già la pratica. Infatti il ritmo nel primo tempo non decolla mai. Buon possesso del City, mai veramente incisivo, e buon contenimento, niente di più, degli uomini di Sherwood. Anzi sono molto gli errori in appoggio (al 21’ un retropassaggio difensivo dell’Aston Villa per poco non manda in porta Aguero). L’Aston Villa non trova sbocchi offensivi e si affida alla fisicità di Benteke, troppe volte colto in fuorigioco, ma comunque lasciato troppo isolato: ne esce pertanto una gara fortemente spezzettata. Succede tutto nel secondo tempo.

Già l’avvio fa presagire una seconda frazione più vivace: dopo una buona combinazione in attacco, Delph col piatto destro sfiora il palo. Passano dieci minuti ed il City reclama un fallo da rigore su Silva, l’arbitro fa giocare e sulla stessa azione viene fischiata su fallo di Sanchez la punizione che viene trasformata da Kolarov: forse è una mancata comunicazione tra i componenti della barriera a non tenere strette le maglie, favorendo così il tiro preciso dell’ex Lazio che insacca abilmente in porta. 2-0. Passano appena due minuti dall’esultanza liberatoria di Pellegrini che Cleverley, ex Manchester United, sfruttando una respinta della difesa batte Hurt schiacciando la palla al suolo. Il gol da’ coraggio ai Villans che costringono i padroni di casa a ritirarsi nella propria metà campo. Al 71’ una cavalcata di Bacuna sulla fascia destra ed un tiro di N’zogbia mettono in guardia il City, costretto a mettere i guantoni a protezione di una preziosa vittoria. L’Aston Villa continua il suo pressing offensivo e su una disattenzione della retroguardia del City (in tre marcano Vlaar) che lascia libero Sanchez di appoggiare in porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo all’87' raggiunge il pareggio. Il silenzio incombe sull’Etihad. Subito dopo Benteke, servito da Grealish, ha l’opportunità di abbattere un City sulla via del tracollo: tutto solo davanti alla porta viene atterrato da Hart, ma il guardialinee alza la bandierina. Evitato così per il City un rigore con espulsione del portiere, ma Benteke era in posizione regolare. L’episodio che grazia i Citizens. Scampato il pericolo (o forse qualcosa di più) gli uomini di Pellegrini (quel qualcosa in più riguardava proprio lui) si riversano in attacco. Su calcio d’angolo è Fernardinho a spuntarla tra le numerose maglie, 3-2 liberatorio. Il City è ancora vivo.