Il viaggio ricomincia, sempre che si sia davvero fermato. Ci eravamo lasciati con il Chelsea campione d'Inghilterra e con l'Arsenal a sollevare la FA Cup, e ci ritroviamo oggi con 20 agguerritissime armate che si vogliono dar battaglia fino all'ultimo minuto della 38esima giornata per raggiungere il proprio obiettivo. Dal canto nostro, noi di Vavel Italia vogliamo rendere il viaggio più piacevole possibile, proponendovi una presentazione delle squadre che prenderanno parte alla Premier League divisa per settori di classifica. Si comincia dal basso, dalle quattro squadre maggiormente identificate, vuoi per rosa e vuoi per tradizione, tra le quali scovare le tre che a fine stagione retrocederanno: le due neopromosse Bournemouth e Watford, il miracolato Leicester e il bistrattato Sunderland.

BOURNEMOUTH

Un appuntamento con la storia a cui non si poteva mancare, un'occasione d'oro da cogliere al volo quella del meraviglioso Bournemouth 2014/15, versione Championship. Al secondo anno è arrivata la promozione in Premier grazie a una stagione da 90 punti e la vittoria del campionato, impresa mai riuscita prima nella storia di questo club che indossa il rosso-nero ispirandosi al Milan e sullo stemma ha la stessa dea che trovate su quello dell'Atalanta. Corsi e ricorsi, curiosità, tanta, quella di vedere in quella che un tempo veniva definita Division One questa squadra al suo debutto nella massima serie dopo tanti anni passati tra la seconda e la terza.

Il principale artefice del successo della scorsa annata è Eddie Howe, bandiera del club da giocatore e anche da allenatore, se si esclude un passaggio di un anno e mezzo al Burnley, senza avere troppo successo. Il sapore della Premier League che potrà assaggiare anche lui, tecnico che ha costruito una squadra quadrata e che spera di ben figurare al piano di sopra. Certo è che la squadra ora come ora ha ancora bisogno di rinforzarsi, perchè gli arrivi potrebbero non bastare per costruire una salvezza che appare complicatissima. Al momento l'unico esborso importante è stato quello effettuato per accaparrarsi il conteso Tyrone Mings, promettentissimo terzino sinistro dell'Ipswich Town e futuro nazionale inglese. Certo, poco più di 11 milioni di euro per un terzino sono davvero tanti, specialmente quando il resto della squadra è comunque da costruire. Buono e interessante Christian Atsu, in prestito secco dal Chelsea e in rampa di lancio dopo un paio d'anni di ombra, allo stesso modo intriga anche il giovane Joshua King, norvegese scuola Manchester United che va alla caccia del salto di qualità. Tanta gioventù arrivata in squadra dall'età media non bassissima, ma con un 23enne che ha conquistato tutti a suon di gol, ovvero Callum Wilson, reduce da una stagione straordinaria da 23 reti e 13 assist complessivi in 50 partite giocate. Tanti si sono interessati a lui, ma il Bournemouth per ora non vuole privarsene. Confermato anche Boruc tra i pali arrivato a titolo definitivo dopo il prestito, prezioso anche l'innesto di Distin in difesa, sempre gratis.

La squadra ad oggi ha poche speranze di sopravvivere in Premier League in quanto a elementi nella rosa, c'è bisogno ancora di acquisti, almeno uno per reparto, tutti che abbiano un minimo di esperienza nella massima serie inglese. Non si possono rischiare scommesse, ce ne sono già a sufficienza, insieme a giocatori che cercano il rilancio come Dan Gosling, mediano scaricato dal Newcastle e divenuto chiave nel centrocampo del Bournemouth dopo aver vagato per la Championship. Howe sta pensando a un rinforzo nel reparto offensivo come Gradel del Saint-Etienne, ottimo giocatore ma probabilmente non quello che serve ora come ora alle Cherries.

Ancora tanto da lavorare dunque per Eddie Howe, anche se una prima idea di gioco c'è: si parte sempre dalla solidità del 4-4-2, modulo ricorrente per le neo-promosse (vedasi Burnley lo scorso anno), tramite il quale si può sopperire alla mancanza di talento grazie alla solidità. Attesa e ripartenza sarà l'idea chiave del gioco, con Wilson davanti a realizzare affiancato verosimilmente da King, mentre Atsu e Ritchie avranno il compito di correre sulle fasce. Al centro Gosling appare inamovibile, da capire chi sia la spalla migliore tra Surman e Arter. Dietro Mings e Francis agiranno da terzini, con Distin al centro affiancato probabilmente dal capitano Elphick. In porta ancora Artur Boruc, con Federici prima alternativa.

WATFORD

La seconda neo-promossa che includiamo in questa sezione è il Watford, la squadra del patron dell'Udinese (e del Granada) Pozzo. Seconda classificata in Championship in maniera piuttosto rocambolesca grazie a una rimonta nel finale di stagione, ha potuto finalmente ritrovare la Premier League. La presenza in massima serie mancava dalla stagione 2006/07, una fugace apparizione come quella del 1999/00. L'avere incluso in questa lista il Watford non significa che sia già spacciato, tutt'altro, ma nonostante l'esperienza di Quique Sanchez Flores in panchina e le grandi spese e manovre effettuate sul mercato, ci vorrà una grande stagione da parte degli Hornets.

Una dirigenza tutta italiana, rappresentata dal direttore tecnico Gianluca Nani oltre che dalla proprietà e dalla presidenza di Raffaele Riva, che ha operato alla grande in questa estate, portando tanti nuovi innesti in quasi tutti i settori del campo, a partire dalla porta, dove è stato preso Arlauskis per sostituire Heurelho Gomes, che rimarrà a fare il secondo, ma che non garantisce affidabilità quanto il lituano, acquistato a zero dalla Steaua e pronto a lanciarsi nel grande calcio. Una difesa quasi tutta nuova tra operazioni interne e no, come il rientro dal prestito di Belkalem e l'arrivo dal Granada di Nyom, oltre al tris di acquisti Prodl (a zero dal Werder), Britos (nell'ambito dell'operazione-Allan tra Napoli e Udinese) e Holebas dalla Roma per 2,5 milioni di Euro. Una difesa rinforzata a dovere, magari senza grandi nomi ma con buoni giocatori, diversamente dal centrocampo: la nuova coppia mediana è una delle più rocciose in circolazione grazie a Behrami e a Capoue, quest'ultimo fiore all'occhiello della campagna acquisti, quasi 9 milioni sborsati al Tottenham per accaparrarselo, mentre lo svizzero è costato circa un terzo del francese. Soldi importanti spesi anche per Jurado sulla trequarti (8,5 milioni, dallo Spartak Mosca) e per la giovane ala Berghuis dall'AZ, 6,5 milioni. Riconfermato anche Vydra tra le operazioni di mercato interno di Pozzo, oltre che l'azzurrino Battocchio.

Resta ancora da capire con precisione quale sarà lo schieramento tattico preferito dal nuovo allenatore Quique Sanchez Flores, arrivato il primo luglio 2015 dopo un'annata conclusasi nel migliore dei modi, ma travagliatissima almeno all'inizio, con continui cambi in panchina: Sannino, Oscar Garcia, McKinlay e infine Slavisa Jokanovic. Tutti questi cambiamenti nel giro di poco più di un mese, prima che il serbo convincesse e portasse la squadra alla promozione con una sorta di 5-3-2 o 3-4-1-2. Visti gli uomini a disposizione sembrerebbe che anche Quique riproporrà lo stesso modulo, ma è ancora da capire cosa porterà il mercato visto che circolano ancora i nomi di Taider, Santon e soprattutto Doumbia.

Si riparte dalle certezze, ovvero dai gol di Troy Deeney, 21 nella scorsa stagione con tanto di 10 assist, e di Odion Ighalo, 20. Da non dimenticare anche i 16 di Vydra, per chiudere un reparto d'attacco di livello già alto, almeno per la Championship. Le varianti per questa stagione di Premier League per Flores sono due, o la conferma del precedente modulo oppure una sorta di 4-4-2. I due terzini sarebbero in ogni caso Nyom e Holebas, con Prodl e Angella difficilmente in panchina, con l'aggiunta di Britos in caso di difesa a tre. Lo stesso sarebbe anche il centrocampo con Capoue e Behrami, mentre cambierebbe la posizione di Jurado, uomo tattico fondamentale capace di giocare sia da trequartista che da esterno. In caso di 4-4-2 si inserirebbe anche Berghuis sulla fascia destra, mentre la scelta degli attaccanti titolari potrebbe ricadere ancora su Deeney e Vydra con Ighalo pronto a subentrare. Attenzione anche alla panchina: Layun, Anya, Watson e Abdi sono alternative interessantissime e capaci di ricoprire più ruoli e permetterebbero di passare al 4-3-1-2.

SUNDERLAND

Se c'è una squadra in Premier League di cui non ci si può fidare, quella è il Sunderland. Presenza fissa nella massima serie dalla stagione 2007/08, non è mai riuscita ad andare oltre il decimo posto, trovandosi puntualmente ogni anno a lottare per la salvezza. E anche se la rosa di quest'anno appare rinforzata, è difficile escludere a priori i Black Cats dalla lotta già ad agosto, anche perchè le ultime tre stagioni sono state tutt'altro che brillanti, le ultime due in particolare: pochissimo nei primi mesi, prima di un rush finale che puntualmente li toglie dalla zona retrocessione e permette la permanenza in Premier League. Difficile immaginare una storia diversa anche quest'anno, nonostante, come detto, la rosa sia più competitiva degli altri anni grazie ai tanti rinforzi arrivati in questi due mesi di calciomercato.

Il più importante è senza dubbio Jeremain Lens, uomo di fiducia di Advocaat che l'ha già avuto in Olanda all'AZ Alkmaar e al PSV Eindhoven. Due buone stagioni alla Dynamo Kiev prima dell'approdo in Premier League carico di aspettative, soprattutto visti gli oltre 11 milioni di euro sborsati per portarlo allo Stadium of Light. Triplo rinforzo invece per la difesa, una spesa di circa 10 milioni complessivi per rifare il look al reparto che nelle ultime stagioni ha destato più perplessità. Sulla fascia destra arriva il velocista Adam Matthews dal Celtic Glasgow, giocatore molto interessante che si prepara al salto di qualità dopo aver convinto solo in parte. Discorso simile per la promessa Sebastian Coates, centrale roccioso che il Liverpool acquistò nel 2011 dopo una grande Copa America ma che in Europa non si è mai ambientato. Cerca invece il riscatto Younes Kaboul, scaricato dal Tottenham dopo un paio di stagioni in ombra.

Un altro nuovo acquisto è invece diventato un caso internazionale: parliamo ovviamente di Ricardo Alvarez. Un anno fa il Sunderland lo acquistò dall'Inter in prestito con diritto di riscatto, obbligatorio in caso di salvezza, fissato a 10 milioni, ma ora gli inglesi hanno fatto dietrofront, visti gli innumerevoli infortuni che hanno colpito l'argentino e che di fatto lo han messo fuori causa per l'intera stagione. Le posizioni sono chiare: i Black Cats non lo vogliono pagare e non l'hanno convocato per il ritiro, l'Inter vuole i soldi e si sta appellando alla FIFA per risolvere questa spinosa questione, in attesa magari di una terza squadra che lo acquisti, anche se verosimilmente la massima istituzione calcistica dovrebbe dare ragione ai nerazzurri e il Sunderland dovrebbe sborsare quei 10 milioni acquisendo il cartellino.

Difficile comunque pensare che Alvarez rientrerà nei piani del tecnico Dick Advocaat vista soprattutto l'abbondanza nel reparto offensivo, anche se l'olandese ha un'idea di calcio votata soprattutto all'attacco, quindi non sarebbe nemmeno da escludere l'ipotesi che vedrebbe l'argentino protagonista con la maglia dei Black Cats, contendendo il posto a Giaccherini o Adam Johnson. Per ora non c'è stato alcun addio importante, ma non sono da escludere partenze nel caso che il riscatto venga esercitato.

L'obiettivo, come al solito, è la salvezza, magari un po' più tranquilla e meno travagliata di quella ottenuta negli ultimi anni, anche se, come detto prima, la fiducia nel Sunderland resta scarsa a priori, nonostante un organico buono. Tra i pali Pantilimon ha dato più garanzie di Mannone e dovrebbe essere il titolare, con di fronte a lui una coppia di esperienza formata da Kaboul e il capitano John O'Shea. Più gioventù invece per i due terzini Matthews e Van Aanholt. Ancora da risolvere qualche nodo legato al centrocampo e alla trequarti: Rodwell e Cattermole sono titolari sicuri, e allo stesso modo dovrebbe trovare spazio Giaccherini, o da interno o da trequartista, con Lens e Adam Johnson larghi a supportare la punta Jermaine Defoe. Non si escludono nemmeno tridenti più stretti con la presenza di Fletcher.

LEICESTER CITY

Disegnare un ipotetico grafico della stagione del Leicester City lo scorso anno è tutt'altro che difficile: partiti fortissimo, crollati lentamente, risaliti nell'ultima parte di stagione. Un rendimento quasi incredibile per costanza, sia nei periodi positivi che in quelli negativi, e ancora più incredibile la maniera in cui hanno raggiunto una salvezza a dir poco insperata, dopo essere rimasti nei bassifondi per praticamente tutta la stagione, se si esclude appunto la partenza a razzo sopracitata. Quasi tre stagioni diverse quelle vissute dalla squadra di Nigel Pearson: la prima quella del trascinatore Ulloa, la seconda quella della crisi profonda e la terza di Cambiasso e del cuore delle Foxes.

Il Leicester che si presenza ai nastri di partenza è una squadra che ha cambiato poco (colpevolmente), ma soprattutto con un nuovo tecnico in panchina, ovvero Claudio Ranieri, succeduto a sorpresa al sopracitato Pearson, la cui panchina aveva vacillato per tre quarti della stagione scorsa e il cui carattere aveva portato anche diverse situazioni non esattamente positive, sia con la stampa che con la dirigenza. Quello che cambierà è la filosofia di gioco, non più lo spregiudicatissimo 3-4-3 iper-offensivo della parte finale e probabilmente nemmeno il 4-4-2 dell'inizio, quel modulo che appariva solido e garantiva sicurezza in difesa.

Il mercato per ora ha portato poco: il riscatto di Robert Huth, elemento chiave per la difesa da gennaio in poi, l'arrivo a parametro zero dell'esterno sinistro tuttofare Christian Fuchs, liberatosi dallo Schalke, ma soprattutto Shinji Okazaki. Prima punta, seconda punta, ala o anche esterno a centrocampo, il duttile giapponese è arrivato dal Mainz per una cifra non indifferente, 11 milioni di euro, ma può essere l'arma in più del Leicester. Non dovrebbero essere loro tre gli unici acquisti, al King Power Stadium ci si aspetta ne arrivino altri (e Benalouane è vicinissimo, mentre Inler è un pensiero). La dirigenza per ora ha pensato a sfoltire la rosa, perdendo però anche un pezzo importantissimo dello scacchiere: Esteban Cambiasso, che ha deciso di non rinnovare il suo contratto dopo un tira-e-molla durato un paio di settimane. Perso anche Knockaert, stellina mai esplosa che cercherà fortuna nello Standard Liegi.

L'aspetto che più balza all'occhio nella rosa delle Foxes è l'incredibile abbondanza in attacco che costringerà Ranieri a fare scelte importanti, magari anche sacrifici sul mercato, per poter trovare il prima possibile un equilibrio che al momento sembra non esserci, sia dal punto di vista tattico che degli uomini. L'idea del tecnico di schierare un 4-4-2 sembra la più realistica, compiendo sacrifici importanti nel reparto offensivo: Ulloa, Kramaric, Vardy, Okazaki e Nugent si daranno battaglia per due posti che al momento sembrano però essere terreno del giapponese e del croato, con Vardy che grazie alla sua duttilità potrebbe partire largo a destra a centrocampo, reparto dove mancherà Matty James per vari mesi per un infortunio ai legamenti e dove un innesto è ancora necessario. Già meglio messa la difesa, con il solido Huth e uno tra Morgan e Moore vicino a lui. La sicurezza è in porta: Kasper Schmeichel migliora di stagione in stagione.

VAVEL Logo
About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]