Sarà stata anche una sconfitta in una partita che "valeva poco più di un'amichevole", ma Josè Mourinho e il suo Chelsea non sono abituati a iniziare la stagione perdendo, per di più contro gli arcirivali dell'Arsenal. Il derby londinese del Community Shield consegna al calcio inglese dei Gunners più convinti delle proprie possibilità e dei Blues paradossalmente più indietro nella costruzione della squadra per il 2015-2016. L'estate del Chelsea è stata sinora avara di colpi di mercato ad effetto, se si eccettua quello messo a segno per portare Radamel Falcao a Stamford Bridge, ieri in ombra e bisognoso di tempo per ritrovare la miglior condizione atletica e una buona intesa con i compagni di reparto.

Mourinho ha minimizzato le conseguenze della sconfitta di Wembley: "Negli ultimi anni chi ha vinto il Community Shield non ha poi vinto la Premier, quindi non vedo perchè dovrei preoccuparmi per un match che non è indicativo. Ai nostri tifosi interessa vincere il campionato, non una partita isolata ad agosto". Le acrobazie diplomatiche del portoghese nascondono tuttavia il fastidio per aver perso per la prima volta contro Arsene Wenger, ma delineano allo stesso tempo in maniera nitida gli obiettivi dei Blues per la stagione appena iniziata. Il precampionato del Chelsea è stato faticoso e poco brillante, con inediti problemi in fase difensiva a minare le certezze degli uomini di Mourinho. Ed è proprio sulla reparto difensivo che il club sembrerebbe aver intenzione di intervenire. Secondo quando riportato dalla stampa inglese negli ultimi giorni, oltre al terzino ghanese Baba - vicinissimo ai Blues - il vero obiettivo dello Special One sarebbe il ventunenne John Stones dell'Everton, centrale difensivo all'occorrenza utile anche sulla fascia destra di una linea a quattro. Al momento infatti gli unici tre difensori di ruolo dei Blues sono il veterano John Terry, il roccioso Gary Cahill e il giovane francese Kurt Zouma.

Dopo aver provato l'assalto a Raphael Varane del Real Madrid, il Chelsea ha dovuto ripiegare su un mercato di basso profilo, preferendo attendere nella corsa ai grandi nomi. Tutta da decifrare sotto questo punto di vista la questione Oscar: il trequartista brasiliano è partito anche ieri dalla panchina, a conferma delle difficoltà del nazionale verdeoro ad entrare nelle grazie di Mourinho. Considerato poco incisivo e a volte lezioso, Oscar potrebbe anche accasarsi altrove, anche se sarà molto difficile che il Chelsea lo lasci andar via senza aver prima trovato un degno sostituto. Contro l'Arsenal è stato Willian a cominciare il match da titolare nel ruolo di esterno destro, con Fabregas dietro l'unica punta Remy. La velocità dell'ex Shaktar Donetsk convince il tecnico portoghese, anche se il brasiliano, un po' come Oscar, si esprime meglio da trequartista. Al momento è dunque Cesc Fabregas il prescelto da Mourinho in quel ruolo, ma il futuro del catalano potrebbe anche essere quello di centrocampista più arretrato, vicino a Matic nel duo davanti alla difesa.

Punto di riferimento offensivo rimane Eden Hazard, in attesa di ritrovare Diego Costa e ottenere risposte diverse da Falcao. Il belga è una garanzia per i Blues, decisivo nello spostare gli equilibri offensivi dei suoi partendo dalla fascia sinistra. Anche lui è apparso in difficoltà nel derby contro l'Arsenal, ma la lentezza del gioco del Chelsea non lo ha certamente aiutato a trovare ritmo negli ultimi venti metri. Un centrocampista di livello internazionale farebbe davvero comodo a questo Chelsea, a meno di non voler riconsiderare la posizione di Fabregas e rilanciare Oscar (mentre l'esperienza londinese di Cuadrado potrebbe essere già terminata), soprattutto in match contro avversari chiusi e difficili da perforare a difesa schierata. I Blues rimangono i favoriti per la conquista della Premier League per esperienza, qualità e bravura del proprio allenatore, ma un paio di innesti di qualità tra centrocampo e attacco non guasterebbero per rilanciare una squadra apparsa in ritardo di preparazione e troppo prevedibile nello sviluppo del gioco.