Giungiamo al termine del nostro viaggio alla scoperta delle 20 di Premier League andando a prendere in analisi le più serie candidate alla vittoria del titolo 2015-16. Mourinho, Pellegrini, van Gaal e Wenger. Diego Costa ed Hazard, Aguero e Sterling, Rooney e Depay, Sanchez ed Ozil.

Chelsea

I Blues di Mourinho sono di diritto i favoriti alla vittoria finale. Il carattere forgiato dallo Special in questi due anni è l'arma principale della corazzata in blu, al pari dell'esperienza e della chimica di gruppo che un undici quasi mai smosso ha potuto affinare nelle due stagioni con Mourinho al timone. Ripetere la cavalcata del 2014/15 avrebbe dello straordinario: 8 punti sul City, appena tre sconfitte, miglior difesa e secondo miglior attacco. Il tutto senza disporre per ben di dodici match del centravanti Diego Costa, bomber verso il quale vanno a sfociare le creazioni di Fabregas&co. Di cosa sarà capace l'ex attaccante dell'Atletico nell'arco di 38 match rimane un'incognita, visto che l'anno scorso è stato comunque capace di metterne a referto 20 di gol. Nove di essi furono segnati nelle prime sette gare, con il Chelsea che ne vinse sei in quel periodo e mise fra di sé e la seconda già 5 punti.

Partire bene e non perdere punti per strada già durante le prime partite è fondamentale. Sopratutto quest'anno, dove il Chelsea gioca contro due temibilissime avversarie nelle prime giornate. Alla 2° si va all'Etihad, alla 6° è derby con l'Arsenal. Per vedere Mou opposto a van Gaal bisognerà aspettare invece l'ultima di andata. Il periodo cuscinetto nel calendario del Chelsea arriva a metà girone d'andata. L'obiettivo è il titolo. Non si accettano fallimenti, anche se raggiungere quantomeno la finale in una Champions League stregata potrebbe ben valere la rinuncia al titolo.

Fondamentale quanto partire bene sarà mantenere impenetrabile retroguardia. Il rendimento difensivamente perfetto del proprio team è il must delle squadre di José Mourinho. Non è un caso che quella dell'anno scorso non fu che la seconda delle stagioni consecutive con minor numero di gol subìti in PL per i londinesi. L'eccessiva ricerca della perfetta prestazione difensiva comporta indubbiamente qualche lacuna più in avanti, dove la miccia Hazard può rimanere spenta in alcune serate di pioggia. Servirebbero forse due trequartisti più incisivi di Willian ed Oscar per avere l'interruttore sempre acceso.

La formazione tipo di Mourinho rimane quella con cui si è portata a termine la conquista della Premier League 14/15. Poche le cose che potrebbero cambiare. Una di esse è il partner di Terry, con Cahill che potrebbe lasciar spazio a Stones nel caso in cui quest'ultimo davvero aprisse un nuovo armadietto allo Stamford Bridge. Anche a sinistra potremmo vedere una faccia nuova: trattasi di Baba, che andrebbe ad insidiare il solidissimo Azpilicueta, scoperto l'anno scorso. Dietro Diego Costa i consueti tre: Willian - Oscar - Hazard ma attenzione a Bertrand Traoré, rientrato dal Vitesse. In mezzo al campo saranno sempre Matic e Fabregas a garantire tigna ed ingegno al motore.

Primi cambi: Begovic; Zouma; Ramires, Mikel; Bertrand Traoré, Cuadrado, Falcao, Remy

Manchester City:

Il supereroe Chelsea non ha più un solo antagonista. I Citizens non sono più l'unica speranza dei tifosi imparziali che sperano in una lotta combattuta al vertice. Fra Sky Blues e Blues si sono inserite infatti altre candidate. Ciò non vuol dire che il Manchester City non possa ambire al trofeo finale. Il Man. City ha inserito nell'arco una freccia niente male, forse la migliore fra quelle sul mercato inglese. Parliamo di Sterling fatto proprio per 62.5 milioni di euro. Se volevate una conferma che le ambizioni di grandezza del City non fossero sopite - dopo una stagione negativa, sopratutto in CL - eccola. Tuttavia l'ostacolo da saltare a cui si presterà più attenzione é quello che prevede un'affermazione convincente in campo europeo. In attesa di sapere i propri avversari nel girone di Champions League, che non dovranno rappresentare in alcun caso una scusa con cui giustificare un'uscita prematura (nelle ultime quattro edizioni il City non é mai andato oltre gli ottavi).

E se il Chelsea negli ultimi due anni ha confermato la miglior difesa del campionato il City ha risposto con gli ultimi due migliori attacchi (185 negli ultimi due campioanti). E' sicuramente la facilità con cui lì davanti trovano la porta il punto di forza del Manchester City che per l'ultima stagione potrebbe essere in mano a Pellegrini. Aguero ha reclamato un trono che era stato per troppo tempo (4 stagioni) lontano dalle sue grinfie nella passata stagione, vincendo la classifica marcatori con 26 reti (in 33 partite giocate). E' lui il deus ex machina della squadra di Pellegrini. E pensare che da questa stagione a supportarlo avrà anche quel diavoletto di Raheem Sterling, oltre a David Silva, Yaya Touré, Nasri e Jesus Navas. Un già fortissimo reparto avanzato è stato ulteriormente potenziato mentre una difesa non delle migliori non è stata per nulla ritoccata.

Gli undici titolari da cui ripartirà Pellegrini dovrebbero vedere un classico 4-2-3-1 con Aguero nel ruolo di attaccante centrale e Sterling alle sue spalle, pronto a combinare con il Kun per azioni nello stretto. Sull'ala sinistra David Silva, pronto a scambiarsi con Sterling. Dall'altra parte potremmo vedere Fabian Delph, che in quel ruolo saprebbe egregiamente disimpegnarsi. Più facile che Pellegrini deleghi Jesus Navas per i compiti in fascia. Un ulteriore alternativa è rappresentata dall'allargamento di Sterling e la proposizione di Yaya Touré nel ruolo di trequartista centrale. In mediana Fernando o Fernandinho più chi non sarà impegnato più in avanti fra Yaya e Delph. Lì dietro, come detto sopra, non è cambiato nulla. Capitan Kompany sarà accompagnato da Mangala oppure da Demichelis, ma attenzione al giovane Denayer, l'anno scorso molto bene con il Celtic. Sulle fasce Zabaleta ed il solito ballottaggio Clichy-Kolarov.

Prime riserve: Caballero; Kolarov, Demichelis; Delph, Nasri, Bony

Arsenal

Era da parecchio tempo che le al solito positive aspettative di una nuova stagione da parte dei tifosi Gunners non poggiassero su delle così importanti certezze. Nella primavera del 2014 l'Arsenal si presentava alla finale di FA Cup con un digiuno da titolo che durava dal 2005. Un'eternità per i Gunners che a Wembley quel giorno sembravano pronti a rinviare ad un'altra volta l'appuntamento con una vittoria. Ramsey dette la coppa all'Arsenal, inaugurando quella che è sembrata poter essere la partenza di una nuova età d'oro per gli uomini di Wenger. Un anno dopo è arrivato il bis, a conclusione di una stagione che ha visto l'Arsenal trasformarsi in una imbattibile corazzata in primavera: 8 vittorie consecutive ed 11 risultati utili di fila. Una striscia che però ha portato i Gunners solamente al terzo posto, gradino dove si è conclusa la Premier 14/15, a quattro lunghezze di distanza dalla seconda.

Così, memore di un equilibrio incantevole instauratosi, Wenger ha deciso di foldare il mercato estivo, non andando ad intaccare l'armoniosa unità di intenti dimostrata dai Gunners. Uno solo l'acquisto estivo, quello di Cech, che potrebbe rappresentare l'ultimo tassello di un mosaico che sembra pronto al titolo. L'innesto di un portiere, carismatico ma anche umile, che sappia guidare una difesa qualche volta baldanzosa, potrebbe risultare decisivo. Tanto che Terry ha previsto per i Gunners una quindicina di punti in più rispetto ai 75 dell'anno scorso. La vittoria del Community Shield sembra aver confermato le iniziali impressioni, con il portiere ceco sugli scudi.

Nessun altro movimento sul mercato, con Wenger che ha affermato che l'Arsenal si sarebbe mosso solo nel caso in cui si fosse presentata una ghiotta occasione. Ciò non è successo. Nemmeno un tentativo per Vidal, apparentemente, che in molti davano come obiettivo principale dell'Arsenal. Nello spot che probabilmente King Arturo avrebbe occupato ci sarà ancora Coquelin, uno degli artefici della rincorsa primaverile dell'Arsenal. Il francese digrignerà un'altra volta i denti e proteggerà i piedi buoni che li ronzeranno attorno.

Individuare un XI base per l'Arsenal è molto difficile. Il ventaglio a disposizione è bello vasto, ulteriormente allargato dai riusciti esperimenti tattici di Wenger: Ramsey esterno in modo da godere dei suoi inserimenti senza trovargli per forza posto centralmente, dove Cazorla - altro esperimento azzeccato - ha abbassato il suo raggio d'azione per diventare quasi un regista basso. Altra innovazione tattica il passaggio di Walcott in attacco così da non tarpare le ali alla crescita di Oxlade-Chamberlain sull'esterno. Domenica Wenger ha usato Ozil come 10, the Ox e Ramsey esterni, Walcott centravanti e Santi Cazorla - Coquelin in mezzo. Come cambieranno le cose nel momento in cui Alexis Sanchez sarà al 100%? Che fine fanno Giroud ma sopratutto Welbeck e Wilshere? Mikel Arteta, Rosicky e Flamini possono davvere tornare utili? Interessanti quesiti ai quali risponderanno le 38 di Premier. La difesa sembra il reparto meno atto a cambiamenti di sorta, al momento. Bellerin a destra e Monreal a sinistra hanno definitivamente scalzato Debuchy e Gibbs. Centralmente Mertesacker e Koscielny sono una coppia rodata.

Primi cambi: Ospina; Debuchy, Gibbs, Gabriel Paulista, Wilshere, Arteta; Welbeck

Manchester United

Veniamo alla squadra più intrigante delle quattro prese in analisi. I Red Devils di Louis van Gaal potrebbero essere la più grande delusione della prossima stagione, così come la più grande sorpresa. Gli ingredienti che il coach olandese ha deciso di inserire nel calderone sono esplosivi. Sulla carta la squadra è da titolo ed anche da fasi finali di Champions League. Il vero esame di LvG è adesso, con gli investimenti che la società gli ha accordato non è concesso sbagliare. Peccato arrendersi così presto con Di Maria e Falcao: averli avuti per un altro anno all'Old Trafford avrebbe siginificato aver assemblato un All Star Team. Sempre a patto rimanga David de Gea: dover contare sulle parate del mediocre Sergio Romero è tutta un'altra cosa.

Il portiere spagnolo è stato uno degli artefici principali del 4° posto dell'anno scorso, che ha riportato i Red Devils dove meritano, in Champions League. Il preliminare in programma per il 18 agosto ci dirà molto sul prosieguo della stagione dello United: uscire dall'Europa non gioverebbe alla squadra in morale, assolutamente, ma potrebbe farlo dal punto di vista fisico. E' pur vero che lo United dispone, in ogni caso, di una formazione-riserva formidabile, che se fosse chiamata in causa per dare riposo ai titolarissimi impiegati in Champions non deluderebbe. Attualmente la formazione riserve dello UTD recita: Romero; Antonio Valencia, Smalling, Evans, Blind/Rojo; Schweinsteiger, Carrick; Januzaj, Fellaini, un giovane a scelta fra Andreas Pereira e Lingard; Chicharito Hernandez/James Wilson. Senza contare che lo UTD si muoverà ancora sul mercato in entrata, da dove dovrebbero arrivare il famoso Mister X in avanti ed un'ala che cambi ritmo alla gara dalla panchina (Gaitan l'indiziato numero uno).

Le ambizioni sono alte. La formazione titolare stessa non può che comportarne. Il modulo sarà un ibrido fra il 4-1-4-1 visto sul finire della passata stagione ed il 4-2-3-1 proposto in pre-season. Uno dei dubbi principali rimane la convivenza di Shweinsteiger e Schneiderlin, che in pre-season van Gaal ha proposto in maniera divisa. Innovazione tattica potrebbe essere quella di Blind difensore centrale di una difesa a 4. Van Gaal stesso, dopo alcuni test con l'olandese nel cuore della difesa, ha ammesso: "Rojo e Blind sono due mancini ed io in difesa voglio sempre un mancino". Considerando che l'argentino si è aggregato molto tardi al gruppo è molto probabile che la prima in Premier da centrale con Phil Jones la giochi proprio l'olandese.

Potrebbe volerci quindi del tempo per vedere uno United rodato al 100%. Chissà che il picco per performance dei Red Devils non coincid con l'ammorbidirsi del calendario, che dalla dodicesima propone in fila Palace, WBA, Watford, Leicester, West Ham, Bournemouth, Norwich e Stoke prima dell'ultima d'andata con il Chelsea.

La formazione che potrebbe avere più chance di partire inizialmente titolare con il Tottenham recita: de Gea in porta. Darmian - Jones - Blind - Shaw in difesa. Schneiderlin o Schweinsteiger in coppia con Carrick o Ander Herrera. Trequarti con Mata a destra, Depay ufficialmente da 10 incursore dietro Rooney ed il pupillo Ashley Young a scorrazzare a sinistra.