A tenere banco sono ancora le trattative di mercato e le dichiarazioni a loro collegate nell'ambiente Premier League. Settimana calda quella che si sta per concludere: lo United è stato "scippato" di Otamendi e Pedro, finiti rispettivamente a Manchester City e Chelsea. Le due squadre che domenica hanno incollato al televisore milioni di spettatori non hanno tuttavia ancora terminato il loro mercato: il City fa sempre sul serio per de Bruyne mentre il Chelsea resta vigile principalmente (ma non solo) sul fronte centrale. Il Manchester United si è invece buttato su Mané mentre il Newcastle ha preso Thauvin scaricando Cabella ed il West Ham riaccoglieva finalmente Alex Song.

Ma domani si torna in campo. In onda la terza giornata del campionato più bello del mondo. Come da due settimane a questa parte tocca al Manchester United aprire le danze. I Red Devils ricevono il Newcastle all'Old Trafford dopo i due 1-0 fac-simile con cui ha aperto la propria cavalcata stagionale. Delle quattro capoliste la prima scende quindi in campo nel lunch-match. Non sarà avversario facile il Newcastle, squadra rinnovata e sconfitta dal rampante Swansea settimana scorsa. I Red Devils sono profondi e potrebbero non sentire il peso del doppio impegno di Champions (hanno giocato e giocheranno a cavallo di questa sfida contro il Bruges), dalla quale anzi potrebbero arrivare nuove spinte. Come quella che sembra aver azionato Depay martedì (doppietta e prestazione show) dopo due giornate così e così. Sarà la giornata del riscatto di Rooeny? Quella del primo match da titolare di Schweinsteiger? Intanto van Gaal gli sfottò apparsi sul web vuole farli dimenticare in fretta.

Il santone olandese, nonostante le alternative non manchino (Ashley Young sulla trequarti, Ander Herrera per un centrocampo a tre, Schweinsteiger - che come Rojo deve però tornare al 100% - in mediana) dovrebbe riproporre per la terza gara consecutiva l'XI con Januzaj titolare e Depay ala. In porta ancora Romero. Per il Newcastle qualche cambiamento. Siem de Jong è recuperato, Thauvin punta al debutto ma difficilmente giocherà dal primo minuto, Ayoze e Gouffran bramano la maglia di Moussa Sissoko, in dubbio. In difesa squalificato Janmaat: al suo posto o Anita con un Tiotè in più a centrocampo oppure Mbemba con Steven Taylor al posto del congolese in difesa. Davanti Mitrovic deve fare ancora panchina.



Alle 16 di sabato fresco rimpasto di squadre di media classifica. Si va dal confronto fra Swansea e Sunderland, agli antipodi in questi giorni, all'offensivo Crystal Palace - Aston Villa, passando per la visita del Tottenham al Leicester di Ranieri in vetta alla classifica. Cominciando dalla prima sfida elencata partiamo subito forte, con il Sunderland a cui non è più concesso scivolare dopo le sette reti e le due sconfitte incassate fra Norwich e Leicester, non certo squadroni. Squadra molle, a cui mancano attributi, voglia di lottare, un'anima e chi più ne ha più ne metta. Dick Advocaat, allenatore dei Black Cats, in settimana ha premuto il tasto d'allarme. "Mai più così". Il tutto mentre Defoe si lamenta della posizione in cui gioca e la pressione aumenta. Con uno Swansea spensierato, tre punti contro il Newcastle dopo il promettente 2-2 contro il Chelsea, dall'attacco micidiale (Jefferson Montero è l'early most improved player di questa PL, fra scatti e finte ha tramortito Ivanovic e fatto espellere Janmaat, Bafe Gomis ed André Ayew contano già due gol a testa) sarà tutto meno che una faccenda semplice.

Urgono cambiamenti in casa Sunderland. Richiamati dalla panchina Matthews e Coates al posto di Billy Jones e Kaboul. In mediana Advocaat dovrebbe mantenere la linea a 4, con Seb.Larsson e Lens larghi e M'Vila-Cattermole a guidare i ballottaggi di centro che comprendono anche Rodwell e Bridcutt. Davanti S.Fletcher e Defoe ma occhio a Watmore, unica nota positiva contro il Norwich. nello Swansea dubbio Ki: dovesse recuperare il coreano sarà in ballottaggio con Cork. Davanti sempre titolari Jeff Montero, Bafe Gomis ed André Ayew con dietro tutto confermato, compresa la panchina per Tabanou.



Interessante come dicevamo la sfida fra Crystal Palace ed Aston Villa. Le Eagles, che con Pardew hanno cambiato registro e sono diventati una rispettabilissima squadra, vengono dalla vittoria forse sfortunata contro l'Arsenal per 1-2. Se offensivamente quanto prodotto da Puncheon, Bolasie, Zaha e Wickham (o Murray) può bastare, potrebbe esserci bisogno di più equilibrio a centrocampo (Cabaye difensivamente porta maggiori pene rispetto allo statuario Jedinak): senza il filtro dei mediani la difesa tende ad incassrea. 37 i tiri concessi agli avversari in due partite. Dall'altra parte l'altrettanto frizzante team di Sherwood, incappato in Januzaj una settimana fa dopo la vittoria sul Bournemouth. Nonostante gli uomini a cui è stata affidata la ricostruzione del team siano consacrati al mondo come ottimi prospetti, in attacco si è faticato a costruire, fra un Jordan Ayew troppo impreciso ed un Agbonlahor generoso e poco più. Da quanto punto di vista potrebbe essere una benedizione il ritorno di Grealish.

Il Palace contro l'Arsenal ha rilanciato Bolasie al posto di Mutch (Puncheon è passato centrale nella linea della trequarti) e fatto esordire dal 1° Wickham al posto di Murray. Le scelte non dovrebber cambiare, con Speroni e Chamakh ancora infortunati e Ledley e Jedinak in panchina. Sherwood getterà nella mischia Gestede, sperando l'ex Blackburn possa portare in dote un po' di gol: uscirà di scena Agbonlahor. A sinistra torna Grealish, a segno con l'U21 mentre a centrocampo ed in difesa tutto invariato. Carles Gil ed Adama Traoré offronto alternative in attacco, Carlos Sanchez per il centrocampo, Hutton e Baker in difesa.



Piatto forte della portata delle 16 Leicester - Tottenham con le Foxes di Ranieri felicemente a disagio nel trovarsi ad alta quota con United, Liverpool e City. Le Foxes sono su di giri, Ranieri ha azzardato: Inler sarà ciò che fu Maradona al Napoli. Okazaki sta facendo stropicciare gli occhi a parecchi addetti ai lavori (Gary Neville ne ha tessuto le lodi) e che attorno può contare su tipetti che corrono e creano come Albrighton, Mahrez e Vardy. Non saranno certo loro i favoriti nella sfida di sabato, con il Tottenham ancora a secco di vittorie dopo due giornate e stanco di aspettare i tre punti ed il primo gol di Kane. Domenica il 2-2 contro lo Stoke ha lasciato l'amaro in bocca: dopo 65 minuti di dominio è bastato perdere la concentrazione nella seconda parte del secondo tempo per mandare tutto in fumo. Intanto gli Spurs sul mercato hanno preso N'Jie, valutano Berahino e vendono Fazio. Vincere è l'imperativo, prima o poi questo Tottenham dovrà crescere.

Dubbi per Pochettino, che in questi scorci iniziali ha preferito Moussa Dembelé sull'ala ma che adesso lì potrebbe schierare un esterno puro come N'Jie, o Lamela. L'altro ballottaggio riguarda il partner di Dier: sarà Mason (favorito) o Bentaleb ad accompagnare l'ex difensore centrale a centrocampo? Kane ci sarà: con lo Stoke erano solo crampi. Ranieri non toccherà l'XI che tanto bene ha fatto finora, nonostante l'arrivo di Inler (che rimane un'alternativa, al pari di Benalouane). Davanti coppia Vardy - Okazaki, Mahrez ed Albrighton gli esterni, Drinkwater - Andy King mediani, Schlupp ancora terzino.



Alla ricerca dei primi tre punti della stagione c'è anche il Bournemouth di Eddie Howe, sfortunato sia nell'opening week (meglio dell'Aston Villa poi vittorioso per 1-0) che alla seconda giornata, quando nel tempio di Anfield le gambe non hanno tremato, sono rimaste solide e dopo un timido primo tempo hanno rischiato di sfornare il pareggio al gol di Benteke. Sembra quasi la replica di quanto successo nell'avvio di stagione dello sfortunato Burnley 14/15. Opposto ai Cherries ci sarà il West Ham di Slaven Bilic domenica, deludente sabato contro il Leicester dopo la partenza a razzo contro l'Arsenal. Il tecnico deve fare i conti con le assenze: in porta Adrian ha ricevuto una squalifica di tre giornate dopo il violentissimo "contrasto" di gioco con Vardy in occasione di un corner in occasione del quale lo spagnolo si era portato in area avversaria (ed il suo sostituo Darren Randolph negli ultimi match contro il Bournemouth ne ha presi 16...) mentre in attacco ai lungodegenti Carroll ed Enner Valencia si è aggiunto Zarate, in rete alla prima.

Contro il Liverpool Howe ha sorpreso mandando in campo O'Kane al posto di Gosling. Conferma domenica? Intatno Arter è out e nessuno può insediare Surman. A sinistra Gradel sarà ancora titolare dopo aver scalzato Pugh. Davanti il posto di Joshua King è a rischio: Tomlin al suo posto? In difesa ancora panca per Mings e Distin.Per sostituire Zarate Bilic potrebbe optare per il passaggio al 4-2-3-1. A quel punto Noble e Kouyaté centrocampisti (fuori, a quel punto, Reece Oxford ed il suo sub domenica scorsa Obiang). E dietro Diafra Sakho Lanzini, Payet ed uno fra Jarvis e Nolan



Chiude il quadro delle 16 la sfida fra Norwich e Stoke, entrambe protagoniste di due giornate non male nei primi due week-end. I Canaries hanno ballato sulla tomba dello spirito combattivo del Sunderland settimana scorsa (3-1) mandando in rete uno dei suoi uomini migliori, Nathan Redmond, un ragazzo niente male per la fascia destra che era stato lasciato incredibilmente in panchina contro il Palace alla prima (così come Jerome). Lo Stoke ha invece mandato giù l'amara pillola rappresentata dall'avvio contro top team contro Liverpool e Tottenham perdendo solo 0-1 contro i Reds (e per un gol nel finale) e recuperando da 2-0 a White Hart Lane. Mark Hughes, pronto a far esordire Shaqiri, spera che la reazione possa proseguire in quest'altra trasferta. A Carrow Road l'anno scorso il Norwich non ha fatto benissimo: lo Stoke - ancor privo di Shawcross in difesa - è pronto a far proseguire le pene dei Canaries in versiona casalinga.

O'Neill non dovrebbe avere dubbi: stessa formazione usata per battere il Sunderland. Ciò significa ancora panca per Bradley Johnson, con Dorrans a far coppia con Tettey in mezzo (Mulumbu out) più Redmond, Hoolahan ed Howson dietro Jerome. In difesa Brady a sinistra in attesa di Martin Olsson. Shaqiri può debuttare, dovrebbe farlo al fianco di Ireland (favorito su Adam ed Afellay) ed Arnautovic (infortunato Odemwingie e Bojan senza minuti nelle gambe) dietro Mame Biram Diouf (panca per Crouch e Joselu). A centrocampo ancora Whelan - van Ginkel mentre in difesa, con Marc Wilson e Shawcross fuori, rimane Wollscheid come alternativa all'improvvisata coppia Cameron-Muniesa.



Senza alcun posticipo delle 18.30 ci si getta immediatamente nella domenica inglese. Alle 14.30 il Chelsea è chiamato a riscattarsi dopo il pesantissimo 3-0 incassato dai rivali del City, un risultato che preceduto dal 2-2 con lo Swansea ha ridimensionato i Blues. Tanto che Abramovich, preoccupato da quanto visto in campo, ha dato il via libero a Mourinho per spendere un ulteriore tesoretto sul mercato. Baba, arrivato prima che mr.Roman varasse il piano d'emergenza, si sussurra possa soffiare il posto ad Ivanovic, con Azplicueta a destra. Il serbo sarebbe la seconda vittima di quello che sembra un vicino accantonamento della vecchia guardia londinese. La prima è stata Terry, spedito in panchina dopo i primi 45 minuti all'Etihad. JT sarà titolare contro il WBA dell'altrettanto rapido Berahino (Mou ha giustificato il panchinamento dello skipper con il divario di velocità presente fra Aguero e la coppia di centrali Blue di domenica)? Chi potrebbe esserlo è Pedro, nonostante pochi allenamenti con i nuovi compagni. Mou fece una cosa molto simile con Wesley Sneijder all'Inter. La storia si ripeterà? Non c'è dubbio che al Chelsea manchi incisività sulla trequarti (bravi ma leggeri Willian ed Oscar) e lo Special potrebbe decidere di mandare subitissimo in campo qualcuno che dell'incisività fa la sua religione (30 reti al Barça negli ultimi due anni nonostante tutti acclamassero il tridente delle meraviglie). Dall'altra parte il conservativo West Brom di Pulis, una delle due squadre che in questa Premier deve ancora segnare. A sbloccare il conta chilometri sarà Rondon, arrivato dallo Zenit per una cifra record?

Le opzioni cominciano ad essere parecchie per Mourinho, che adesso sulla trequarti può schierare Oscar (in dubbio per domenica), Willian o Fabregas (con Ramires ad accompagnare Matic dietro). Stessa cosa dietro, dove Zouma può sostituire Cahill e Terry e Baba Ivanovic ed Azpilicueta. In vista di domenica ipotizzabile l'ingresso di Pedro in formazione. Nodi da sciogliere anche per Pulis: Rondon al posto di Lambert è uno, il centrocampo a 4 o a 5 (nel secondo caso Berahino ala) è un altro. L'ultimo riguarda la difesa, dove a dispetto delle previsioni mandare Chester e Lescott in panchina ha fruttato un clean sheet settimana scorsa. In porta ci sarà ancora Myhill con Foster infortunato.



Immediatamente dopo, quasi come se il fato l'avesse disposto lì dietro pronto ad approfittare di altri passi falsi, c'è il Manchester City ospite dell'Everton. Occhio però ai Toffees, partiti in sordina con il 2-2 contro il Watford e ripresisi alla grande battendo il Southampton grazie alla quadratura di squadra ed alla corsa, prerogative dell'Everton di Martinez. Lukaku e Barkley paiono essersi risvegliati e dopo un anno di acqua naturale a Goodison Park potrebbero tornare a vendere borghetti. Il City dal canto suo potrà opporre il fresco Otamendi, pagato come terzo difensore della storia. Quei soldi li vale? Sicuramente si cade in piedi più con lui che con Mangala (comunque non male domenica, quando ha aiutato Hart a proteggere la porta per la seconda gara consecutiva) eDemichelis. Sempre in attesa di de Bruyne.

Martinez sta sperimentando Cleverley come esterno fittizio del tridente dietro Lukaku. Vorrà farlo a maggior ragione contro il City con trio dietro Lukaku completato da Barkley e l'atipico Arouna Koné (nasce punta), che contro il Southampton si è sacrificato molto, giustifcando la sua presenza piuttosto che quella di Deulofeu e Mirallas (McGeady e Pienaar ancora out). Per il resto a sinistra a sostituire Baines dovrebbe esserci ancora Galloway. Centrocampo forzato per Pellegrini, che non può avanzare Yaya Touré sulla trequarti per colpa degli infortuni di Delph e Fernando: problemi minori. A spalleggiare Aguero rimarrà invariata la linea proposta col Chelsea: J.Navas (Nasri riserva), D.Silva e Sterling. Dietro i solidi Sagna e Kolarov non verranno rimpiazzati. Solo panchina per Otamendi.





Alle 17 in contemporanea in campo a Vicarage Road Watford e Southampton. La squadra di Quique Sanchez Flores ha dimostrato in due partite di poter sopravvivere (ed anche vivacchiare) in Premier. Chissà se questo pregiudizio diventerà una consacrazione definitiva domenica con il negativo Southampton in casa. Così come gli Hornets (due pareggi) anche i Saints la prima devono ancora vincerla. Due settimane fa il 2-2 con il Newcastle, alla scorsa esordio casalingo da dimenticare contro l'Everton (0-3!) e ieri sera il pericoloso 1-1 interno nei preliminari di Europa League (dove finora le vittorie erano arrivate in carrozza) contro il più che modesto Midtjylland. Proprio in EL è arrivato un inaspettato cambio di modulo, con il 4-3-1-2 comprensivo di una mezzala di contenimento (Oriol Romeu) ed una di creazione (Ward-Prowse) ai fianchi del mastino Wanyama. Dietro le due punte (Pellé e Jay Rodriguez, alternative Shane Long e Juanmi) un uomo a creare scompaiglio come Mané, oppure, nel caso Sadio parta, Dusan Tadic. A recitarlo questo copione non sembra male.

Il Watford ha anch'esso un ventaglio di scelte molto ampio sulla trequarti. Layun, Ighalo e Jurado i favoriti su Abdi, Berghuis ed Anya (che contende anche ad Holebas il ruolo di terzino sinistro ) per appoggiare Deeney. Per il resto tutto confermato, compresa la titolarià di Cathcart a discapito di Britos. Difficile prevedere l'undici del Southampton, visto il cambio di modulo di ieri. Con il 4-2-3-1 Tadic, Manè e Jay Rodriguez sembrano i favoriti davanti a Steven Davis (in ballottaggio pure con O.Romeu per la mediana). Se sarà rombo spazio a Ward-Prowse e più chance per Long e Steven Davis stesso. Non cambierà in ogni caso la difesa a quattro: occhio a Cuco Martina e Caulker che potrebbero prendere il posto di Cedric Soares e Yoshida.


Dessert di giornata il gustosissimo Arsenal - Liverpool. L'Emirates Stadium il tavolo a cui sedersi per godere dello spettacolo. Il Liverpool, come lo United a quota a sei punti ottenuti ambedue con vittorie per 1-0, si gode Christian Benteke in attesa del ritorno di Sturridge, cui convivenza col belga è tutta da costruire. Sturr, Benteke, sì. Ma lo scettro in mano ce l'ha Coutinho, padrone assoluto di scena e manovra lunedì scorso contro il Bournemouth. L'ex Inter, regista alto della squadra di Rodgers, avrà sicuramente qualche responsabilità in più nel Monday Night, visto l'infortunio che terrà molto probabilmente fermo Henderson, faro della mediana con Milner. E se sul Merseyside la tabella infortunati viene costantemente aggiornata in negativo, in casa Gunners gli infortunati vengono recuperati. E' il caso di Bellerin, rientrato settimana scorsa come Alexis Sanchez, che ha dovuto indossare nuovamente gli scarpini dopo le fatiche di Coppa America, togliendo dal campo Oxlade-Chamberlain. Non è però detto che il cileno debba per sempre rimanere sull'ala: non è da escludere il suo impiego da centravanti con il ritorno di the Ox sulla trequarti. Inamovibile invece Ozil che in due partite ha sbagliato la miseria 8 passaggi su 121 (domenica scorsa 1 su 53).

Wenger potrebbe quindi lasciare invariata la formazione da opporre al Liverpool, a meno del passaggio di Alexis Sanchez nel ruolo di centravanti più Oxlade-Chamberlain o Walcott sulla fascia (i due potrebbero soffiare il posto anche a Ramsey sull'altro lato). Per Rodgers da sistemare la questione Henderson: il centrocampista non ha riportato fratture ma non sta bene. Dovesse mancare è pronto Emre Can. Firmino aspetta la prima da titolare e potrebbe trovarla al posto di Ibe in fascia, nonostante quando abbia sostituito l'inglesino lunedì non abbia impressionato in fascia. Dietro Joe Gomez ancora titolare. Sturridge torna fra un mese.

VAVEL Logo
About the author
Antonello Angelillo
Giornalista di calcio e basket NBA. Adoro scrivere di moduli, giocatori, cambi e tabellini in generale. Amante del calcio inglese, dell'Inter e simpatizzante del Real Madrid.