Finisce 0-0 all’Emirates Stadium il monday night che chiude la terza giornata di Premier League 2015-16 tra Arsenal e Liverpool. Grande spettacolo in campo, in un match dal doppio volto: primo tempo totalmente in favore del Liverpool pericolosissimo con Benteke e Coutinho, migliore in campo al pari di Cech, strepitoso nel disinnescare lo stesso brasiliano e Benteke. Nella ripresa invece, è toccato all’Arsenal attaccare, senza riuscire però a trovare la giusta combinazione per aprire la difesa dei Reds. Poco incisivo sotto porta Giroud, alla centesima presenza in Premier, poco in partita la coppia Ozil-Sanchez. Il solo Cazorla (con Chamberlain nel finale) ha tentato di dare un’impronta offensiva alla gara dei Gunners che hanno da recriminare con loro stessi per non aver praticamente giocato il primo tempo.

Anche il Liverpool può recriminare, per non esser stato cinico sotto porta, soprattutto con Benteke, fermato da un fenomenale Cech. Con questo pareggio i Reds di Rodgers perdono la vetta della classifica e si staccano dal City, unica squadra a punteggio pieno dopo tre turni di campionato. Per l’Arsenal invece, è un punto che non sposta di molto una classifica che li vede già distanti 5 lunghezze dai citizens.

IL MATCH

A scattare meglio dai blocchi dell'Emirates Stadium è il Liverpool pericoloso al 2’ minuto con una conclusione fuori misura di Benteke, ben imbeccato da Emre Can. La prima grande occasione da gol però arriva 60 secondi dopo grazie all’estro di Philippe Coutinho, che servito con i tempi giusti da Benteke rientra sul sinistro e calcia senza pensarci su; il pallone si infrange sulla traversa a Cech battuto. Il grande pericolo corso dai Gunners ammutolisce i 60 mila dell’Emirates che però riprendono subito coraggio quando, pochi minuti più in là, un’amnesia della difesa Reds concede la palla del vantaggio a Sanchez, che in equilibrio precario non inquadra la porta. La grande occasione per Sanchez scuote i Gunners che due minuti dopo, al 9’ trovano una grande giocata di Cazorla per Ramsey che traduce in rete. La gioia dell'Emirates però non dura oltre che una frazione di secondo: posizione irregolare del gallese, che si arrabbia con il guardalinee.

Dopo i ritmi infernali imposti nei primi minuti, il match nella fase centrale del tempo si trasforma, diventando sempre più spigoloso e complicato. L’Arsenal soffre le improvvise accelerate di Coutinho, devastante soprattutto a sinistra, quando trova un filtrante perfetto per l’inserimento di Milner, il cui colpo di testa ravvicinato viene accompagnato in angolo da Cech. I minuti passano, ma la rappezzata difesa dell’Arsenal non sembra abituarsi alle giocate di Coutinho ancora imprendibile alla mezz’ora quando serve con un perfetto cross basso Benteke; il gigante belga colpisce a botta sicura ma sulla sua strada trova un miracoloso Peter Cech, che si rifugia ancora in angolo. Il Liverpool sull’onda di un Coutinho stratosferico sale di livello negli ultimi minuti del tempo, costringendo l’Arsenal tutto nella propria metà campo. L’ultimo squillo della prima frazione è ancora una volta opera di Philippe Coutinho; finta e contro finta su Chambers mandato al bar, Cou poi calcia in modo perfetto, forte, a giro sul secondo palo. La palla sembra intenzionata ad entrare, ma in porta c’è sempre Peter Cech, che con la punta dei guantoni devia quel tanto che basta per spedire il pallone sul palo.

Al contrario della prima frazione di gioco, la ripresa si apre con un Arsenal più spigliato ed intraprendente. I Gunners più alti e compatti iniziano a costruire interessanti trame di gioco soprattutto con Cazorla, vero e proprio catalizzatore del gioco dei londinesi, pericolosi in due occasioni a cavallo dell’ora di gioco prima con Giroud, poi con Sanchez, al termine di un’azione sublime giocata tutta di prima tra Cazorla e Giroud. Rodgers si accorge delle difficoltà della sua squadra, ed in particolare di Firmino, sostituito con Jordon Ibe, per dare più copertura e freschezza nel settore di destra dove l’Arsenal spinge con insistenza. I Gunners palleggiano con velocità e precisione, ma le occasioni vere e proprie scarseggiano. La prima vera fiammata offensiva arriva allo scoccare del minuto settanta grazie alla giocata di Giroud, che batte in velocità Lovren e calcia col sinistro; il tiro però, è troppo centrale e Mignolet fa bella figura deviando sulla destra il tiro. Wenger prova a cambiare qualcosa, cercando e trovando dalla panchina la velocità di Theo Walcott inserito proprio per Giroud. Anche Rodgers cerca nuove soluzioni a centrocampo dove inserisce il giovanissimo Rossiter per lo stremato Lucas Leiva.

Nell’ultimo terzo di gara la stanchezza inizia ad affiorare un po’ per tutti. L’Arsenal ne ha di più, è evidente, ma i cannoni non sono mai pericolosi dalle parti di Mignolet, se non con delle sporadiche conclusioni dalla distanza ad opera di Ramsey e del neo entrato Chamberlain. Dall’altra parte invece, il Liverpool si affida ancora all’imprevedibilità di Coutinho, ancora pericoloso con una rasoiata mancina, respinta in due tempi dal solito Cech. Nelgi ultimissimi minuti il Liverpool sembra accontentarsi del pari, mentre l’Arsenal con Chamberlain è sempre più pericoloso, fino a costringere Skrtel ad un rischiosissimo intervento in scivolata, che per poco non si trasforma in un clamoroso autogol. I Gunners si buttano in avanti, spinti anche dai 60 mila dell’Emirates, ma sul tiro di Chamberlain al 93’ Mignolet si fa trovare attento sventando il pallone in calcio d’angolo. L’ultima chance dei Gunners arriva proprio sugli sviluppi del corner con Gabriel Paulista che cestina di testa il possibile gol vittoria.

LA CLASSIFICA: