Aston Villa - Sunderland 2-2

Due squadre intente a leccarsi le ferite si dividono il punto nella sfida del Villa Park. Aston Villa e Sunderland terminano la contesa sul punteggio di 2-2. Per i primi un'occasione per tornare a sommare punti dopo due gare perse, per i Black Cats il secondo pareggio consecutivo ma anche la quarta tornata senza vittoria: i tre punti dovranno aspettare.

Fisicamente messi meglio gli ospiti, mentalmente i padroni di casa. Perché se il Sunderland fino a settimana scorsa era nel bel mezzo di uno psicodramma tecnico-amministrativo, l'Aston Villa doveva fare i conti con i 120 minuti infrasettimanali con cui ci si è sbarazzati del Notts County nella battaglia infrasettimanale di Capital One Cup. Battaglia vinta grazie alla tripletta di Scott Sinclair, spuntato fra gli strombazzati Jordan Ayew e Jack Grealish come vero trascinatore dei Villans. Sherwood in conferenza ha detto di voler rilanciare la carriera dell'ex meteora del City e l'esterno sinistro di oggi (Sherwood ha ovviato all'assenza di Agbonlahor alzando Bacuna ed ha sciolto il dubbio Gestede-J.Ayew in favore del primo) lo ha ripagato. Prima batte il lunghissimo Pantilimon dal dischetto (cosa non facile) grazie al lavoro di Gestede, sempre in pole quando bisogna combattere per vie aeree, e poi insacca con un semplice tap-in in seguito all'ennesima corsa proficua dell'instacabile Amavi sull'out di sinistra.

Fortunatamente per Advocaat ci aveva pensato l'ex Inter Yann M'Vila a sbloccare inizialmente la contesa, con una punizione prelibata non proprio da corazziere. Come è solito fare, Advocaat ha ribaltato la squadra all'intervallo: dentro Steven Fletcher per Graham ma sopratutto Ola Toivonen per Cattermole (M'Vila diventa unico mediano, con Toivonen e Rodwell vertici del triangolo ribaltato). Tempo sette minuti ed il Thor del calcio svedese (e facciamo che Ibra è Loki, dai) innesca con un filtrante importante il suo ex compagno al PSV Lens. Il velocissimo olandese salta Ciaran Clark rientrando e fa 2-2.

A.Villa (4-3-3) : Guzan; Hutton, Micah Richards, Ciaran Clark, Amavi; Westwood, Carlos Sanchez, Idrissa Gana Gueye; Bacuna (68° Carles Gil), Gestede, Scott Sinclair

Sunderland (4-3-3) : Pantilimon; Billy Jones, O'Shea, Kaboul, van Aanholt; Cattermole (46° Toivonen), M'Vila, Rodwell; Lens (77° Seb.Larsson), Graham (46° Steven Fletcher), Defoe

Lens nel momento del 2-2 (foto BBC.com)

Bournemouth - Leicester 1-1
(Callum Wilson; Vardy)

Non sarà una vittoria ma un altro pareggio va più che bene a Claudio Ranieri, che dalla trasferta in casa del Bournemouth torna con un punto. Va più che bene sopratutto pensado come ai punti avrebbe sicuramente vinto la squadra di Eddie Howe, frizzante, volitiva e che dopo la convincente, ma perdente, trasferta di Anfield sembra aver guadagnato fiducia.

Dopo la vittoria per 4-3 alla scorsa i Cherries partono bene, disposti con il solito 4-4-1-1. Tomlin rileva Joshua King dietro Callum Wilson, eroe della settimana in casa Cherries dopo la tripletta della 3° giornata. Dietro si prosegue con Charlie Daniels e Steve Cook, preferiti ai nuovi Distin e Mings. A sopresa invece Ranieri si snatura. Difesa a quattro e fin qui tutto ok. A centrocampo giocano in cinque: N'Golo Kanté trova una maglia da titolare a discapito di, indovinate chi. Okazaki! Sì, proprio il factotum delle Foxes in questo avvio. Disponendo il centrocampo a cinque Ranieri perde anche l'incisività nei pressi della porta di Mahrez, costretto ad allargarsi.

Al 24° irrompe Callum, pronto a seguire le orme di Kane: dall'anonimato alla gloria. Il centravanti si esibisce in una rovesciata d'autore in mezzo all'area. Un gol alla Pellé che porta avanti i rossoneri. Per tutto il corso del match non ci sarà granche da poter tramandare ai posteri se non la maledizione di Howe, che perde prima Daniels, poi il suo sostituto Mings ed anche Gradel, tutti per infortunio. Il Leicester, che fa ricorso ad Okazaki ma non partorisce buone cose, mantiene lo svantaggio minimo fino all'1-1. Il gol è di quella zanzara di Vardy, che all'86° ha ancora la forza di andare ad inseguire un pallone che si trasforma in rigore quando O'Kane interviene in scivolta nei minuti finali.

Bournemouth (4-4-2) : Boruc; Francis, Elphick, Steve Cook, Charlie Daniels (46° Mings, 57° Adam Smith); Ritchie, O'Kane, Surman, Gradel (67° Pugh); Tomlin, Callum Wilson

Leicester (4-5-1) : Schmeichel; de Laet (91° Benalouane), Huth, Wes Morgan, Schlupp; Mahrez (46° Okazaki), N'Golo Kanté, Drinkwater, Andy King, Albrighton (71° Dodoo); Vardy

Callum Wilson affronta in un contrasto Andy King (foto BBC.com)

Chelsea - Crystal Palace 1-2
(Bakary Sako; Falcao; Joe Ward)

E fanno otto. Otto come i punti che il Chelsea conta di ritardo sul City. Dopo appena quattro giornate di Premier League i Blues di Mourinho nel ruolino contano una vittoria per 2-3 ed un pareggio casalingo con lo Swansea. Ebbene sì perché oggi Pardew ha ripetuto lo scherzetto giocato allo Special l'anno scorso (Newcastle-Chelsea 2-1) e batte nel derby di Londra i campioni in carica 1-2. L'anno scorso il Chelsea sommò in tutto tre débacle in campionato, quest'anno ne conta già due.

Partito con Willian trequartista, Terry sostituito da Kurt Zouma e Pedro ancora titolare, Mourinho è complice di un primo tempo davvero anonimo da parte dei suoi eccezion fatta per le occasioni capitate a Fabregas e Diego Costa. Uno spento Zaha, nella seconda frazione, viene richiamato in panchina da Pardew al 65°: dentro l'esplosivo Bolasie che pare aver perso l'intoccabilità per colpa di Bakary Sako, nuovo esterno della batteria del Palace, firmato a zero. E' proprio lui al 65° a sbalordire Stamford Bridge: taglio in area e puntualissimo mette dietro Courtois lo 0-1, dopo aver eluso il recupero di Azpilicueta. Mourinho risponde, irritato, con Falcao per Willian (4-4-2) ma sopratutto con il nuovissimo Kenedy (prelevato dal Brasile, più precisamente dalla Flu) per Azpilicueta (tutti all'attacco in pieno stile Mourinhano). L'assalto produce il pareggio di Falcao, alla prima rete con i Blues, pescato benissimo dal cross di Pedro.

Sostituendo Azpilicueta Mou ha però lasciato libero il binario mancino. La difesa è una linea a quattro monca, nemmeno una tre, ed lì che un liberissimo Bakary Sakoirride il posizionamento tattico dei Blues, riceve da Bolasie ed appoggia in mezzo per il blitz di Joel Ward. Il terzino che aveva invano infilato l'Arsenal colpisce un'altra londinese, stavolta in via definitiva. E così, aspettando lo United, dopo tre vittorie su quattro match, il Palace si siede zitto zitto, quatto quatto, al secondo posto. Pardew ha portato le Eagles ad altezze inesplorate.

Chelsea (4-2-3-1) : Courtois; Ivanovic, Cahill, Kurt Zouma, Azpilicueta (68° Kenedy); Matic (73° Loftus-Cheek), Fabregas; Pedro, Willian (66° Falcao), Eden Hazard; Diego Costa

C.Palace (4-2-3-1) : Alex McCarthy; Joel Ward, Dann, Dealney, Pape Souarè; McArthur, Cabaye (82° Ledley); Zaha (55° Bolasie), Puncheon, Bakary Sako (84° Lee-Chung Yong); Wickham

MVP del match, Bakary Sako, incubo di Azpilicueta (foto BBC.com)

Liverpool - West Ham 0-3
(Lanzini, Noble, Diafra Sakho)

Lampi di vecchio e caro Liverpool nella gara che ha visto i Reds opposti al West Ham. La squadra di Rodgers dopo una partenza molto buona (due vittorie, un pareggio con l'Arsenal e tre clean sheets) sembra voler tornare ad essere la squadra dell'anno scorso. Il West Ham, dimezzato da infortuni e squalifiche (sei giocatori fuori) è passato in vantaggio molto presto. Rete di Lanzini, al primo gol con la maglia degli Hammers: cross dalla destra, sia Skrtel che Lovren vanno a saltare contro Diafra Sakho, lo slovacco respinge corto di testa ma non fa che servire Cresswell. Il terzino sinistro mette in mezzo e ad altezza secondo palo Lanzini anticipa Joe Gomez per sbloccare il match. Un altro erroraccio difensivo del Liverpool causerà il clamoroso 0-2 con cui il West Ham chiude la mezzora iniziale. Lovren, il difensore più pagato della storia ad Anfield Road, pensa bene di tornare ad esser vittima degli sfottò altrui perdendo palla ad altezza bandierina in maniera del tutto assurda. Lanzini gliela ruba, scende verso la porta e mette in mezzo dove Diafra Sakho non ci arriva. Sulla palla vagante si avventa Noble, che aveva cominciato la stagione in sordina, dietro il giovane Reece Oxford. Il simbolo degli Hammers non sbaglia.

Doppio vantaggio nonostante un chiaro dominio del possesso palla per il Liverpool, davvero danneggiato dalle scriteriate decisioni del pacchetto arretrato fino ad oggi apparso in grande forma. A spegnere ogni speranza dei Reds ci pensa Coutinho che al 52° si becca il secondo giallo e viene espulso. Il brasiliano sarà costretto a saltare lo United. L'inferiorità numerica sarà pareggiata al 78° da Noble, anche lui espulso da Friend che nei confronti del capitanno degli Hammers di amichevole non ha proprio nulla: rosso che si poteva risparmiare per fallo su Ings (Noble prende anche il pallone). Rodgers manderà in campo anche Ibe, Ings ed Alberto Moreno ma sarà tutto inutile: il West Ham fa suo anche lo scalpo del Liverpool dopo quello dell'Arsenal e nel finale fa anche tris con Diafra Sakho.

Liverpool (4-3-2-1) : Mignolet; Clyne, Skrtel, Lovren, Joe Gomez (78° Ibe); Emre Can (46° Alberto Moreno), Lucas Leiva, Milner; Coutinho, Firmino (61° Ings); Benteke

W.Ham (4-3-3) : Darren Randolph; Tomkins, Winston Reid, Ogbonna, Cresswell; Kouyaté, Obiang, Noble; Lanzini (82° Reece Oxford), Diafra Sakho (96° Joe Cullen), Payet (88° Jarvis)

Lanzini esulta per il primo gol inglese (foto BBC.com)

Manchester City - Watford 2-0
(Sterling, Fernandinho)

E se il Chelsea continua a perdere punti, davanti non spreca una sola occasione per allungare un Manchester City sempre più dalle sembianze cannibali. Vittima designata odierna il Watford dei Pozzo, finora apparso meritevole di combattere in Premier ma oggi davvero quattro-cinque gradini più in basso rispetto al City. Quarta vittoria su quattro per gli Sky Blues, dieci gol fatti al netto del 2-0 di oggi ed Hart ancora imbattuto. Si vola sulle ali dell'entusiasmo.

E pensare che a questi manca anche de Bruyne, avvistato all'aereoporto e prossimo giocatore di Pellegrini. Ed in attesa del debutto del secondo acquisto super-mega-iper milionario (Otamendi, del quale fra l'altro Hart non pare aver bisogno) e dell'ufficialità del terzo (appunto de Bruyne) ci pensa il primo a sbrogliare la matassa oggi. Parliamo di Raheem Sterling, al primo gol in celeste al 47°. L'ex Liverpool, mentre i suoi ex compagni perdono 0-2 dal West Ham, si inserisce in maniera sublime alle spalle di Prodl e di prima con l'interno piazza dietro Heurelho Gomes. Ci stava mettendo troppo il City a sbloccare un match chiaramente dominato, anche in maniera indiretta, ma comunque fermo sul pareggio per merito di un Watford quadrato, solido e disposto con due compatte linee da quattro. Sebbene il possesso indicasse il dominio del City, nessuna chiara azione da gol era stata creata fino al gol di Raheem. E con poco preavviso, nemmeno dieci minuti dopo il gol del natio di Kingston, arriva anche il raddoppio: segna Fernandinho, al secondo gol in Premier League quest'anno. A servirlo il solito David Silva, immenso nell'amministrare con totale tranquillità un pallone al limite dell'area sebbene fosse pressato da quattro uomini. Lo scarico per 'Dinho è buono, il fendente del brasiliano ancora migliore.

M.City (4-2-3-1) : Hart; Sagna, Kompany, Mangala, Kolarov; Yaya Touré, Fernandinho; Jesus Navas (46° Nasri), David Silva (75° Delph), Sterling (89° Iheanacho); Aguero

Watford (4-2-3-1) : Heurelho Gomes; Nyom, Cathcart, Prodl, Holebas; Capoué (76° Ben Watson), Behrami; Abdi (63° Anya), Jurado, Ighalo (72° Layun); Deeney

Sterling accerchiato da Mangala e Yaya Touré in occasione dell'1-0 (foto BBC.com)

Stoke City - WBA 0-1
(Rondon)

Pieno zeppo di espulsioni anche il match fra Stoke e WBA, che vedeva il ritorno di Tony Pulis al Britannia. Ad uno dei coach più sottovalutati d'Oltremanica, che si presentava al match come fanalino di coda e con un punto in saccoccia dopo tre tornate, il merito di uscire con tre punti d'oro dalla sfida. Il WBA incorona suo nuovo leader tecnico Rondon, fregandosene dei rumor che vogliono quello dell'anno scorso, Berahino, vicino al Tottenham. Il venezuelano, acquisto record per il WBA, poco prima che si torni negli spogliatoi sullo 0-0, scatta sul filo del fuorigioco sull'insolito traversone di Rickie Lambert e punisce Butland.

E pensare che Rickie Lambert in campo non doveva esserci. L'ex attaccante del Liverpool è entrato infatti in campo solamente a gara iniziata. Non sia mai che Pulis partisse con due punte di sfondamento tutte insieme. Sarebbe blasfemia per il suo catenaccio. Rickie in campo ci è entrato perchè lo Stoke, dopo mezzora si era ritrovato addirittura in 9, in seguito alle espulsioni di Afellay (manata in faccia a gioco fermo) ed Adam (pestone di troppo dopo un contrasto in fascia). Hughes, con Afellay e Shaqiri dal 1°, non corregge il suo assetto. Nonostante un doppio vantaggio (numerico e nel risultato) Pulis non rinuncerà alla sua natura difensivista e nel secondo tempo baderà più che altro a stare accorto dietro. Nessuna chance degna di nota per i Baggies, mentre i padroni di casa si fanno vivi con qualche sortita, sopratutto di Marko Arnautovic, subentrato ad uno spento Shaqiri.

Stoke (4-2-3-1) : Butland; Glen Johnson (63° Marc Wilson), Cameron, Muniesa, Pieters; Whelan, van Ginkel; Shaqiri (68° Arnautovic), Adam, Afellay; Mame Biram Diouf (81° Ireland)

WBA (4-5-1) : Myhill; Craig Dawson, McAuley, Lescott, Jonas Olsson; Craig Gardner (46° McManaman), James Morrison, Yacob (35° Rickie Lambert), Darren Fletcher, McClean (60° Gamboa); Rondon

Rondon vola ad infilare Butland (foto BBC.com)

Il resto della 4° giornata di Premier League:

Newcastle - Arsenal 0-1
Tottenham - Everton (in corso)
Southamtpon - Norwich (domani, 14.30)
Swansea - Manchester United (domani, ore 17).

Classifica: