Altre sberle, di quelle che fanno molto male. Il 2-1 subito in casa dalla Juventus in Champions League sembra aver tolto ogni tipo di certezza al Manchester City, irriconoscibile da quel giorno. Con lo stesso risultato aveva vino il West Ham all'Etihad, di peggio ha fatto oggi il Tottenham: è terminato infatti 4-1 il match che ha aperto la settima giornata di Premier League. La squadra di Pochettino trova la prima vittoria stagionale convincente, trova un Harry Kane che si sblocca, trova anche la fortuna dalla sua parte (due gol viziati da fuorigioco, come anche quello del City), ma soprattutto trova tanta fiducia, quella che gli avversari odierni sembrano aver perso. E ora rischiano di perdere anche la vetta.

LE SCELTE - Emergenza totale a centrocampo per Pochettino, che insiste lanciando Dele Alli affiancato da Dier (out Mason, Bentaleb e Dembelé), mentre davanti non c'è Chadli per far spazio al trio composto da Lamela, Eriksen e Son dietro a Kane. Nessuna sorpresa in difesa davanti a Lloris, al contrario di quanto succede dall'altra parte: Demichelis titolare con Kompany in panchina e Caballero titolare in porta, con Hart in panchina per un presunto problema fisico. Sorpresa anche a centrocampo, dove Pellegrini sceglie Fernando vicino a Fernandinho, con Touré avanzato sulla trequarti. Ai suoi lati ben 140 milioni di euro, De Bruyne e Sterling, con Aguero unica punta.

INIZIO LENTO, POI DE BRUYNE - La prima metà di gara rasenta la noia, nonostante un'ottimo livello di intensità, anche per merito di un City abbastanza vivace che ci prova soprattutto dalla distanza con De Bruyne e Aguero. Il Tottenham vive di lanci lunghi per contropiedi che Otamendi sventa la maggior parte delle volte, ma viene punito proprio con lo stesso veleno: Walker sugli sviluppi di un corner perde palla sulla trequarti avversaria, contropiede fulmineo guidato da Touré che allarga a destra per De Bruyne, in posizione dubbia, il quale carica la conclusione e chiude in diagonale non lasciando scampo a Lloris. Nemmeno un minuto dopo Sterling sfiora il 2-0, ma il portiere francese stavolta è miracoloso parando di riflesso il tiro sul primo palo.

LA RISCOSSA DEGLI SPURS - Kane alla mezz'ora prova per una prima volta ad interrompere la sua maledizione, ma egoisticamente sceglie un tiro che sfiora solo il palo, e una seconda 10 minuti dopo, trovando Caballero reattivissimo. Non ce la fa l'uragano, a pareggiare ci pensa allora Eric Dier allo scadere: Walker in netto fuorigioco riceve a destra e crossa basso per Son, Caballero mura e De Bruyne spazza, ma sui piedi dell'ex Sporting Lisbona che di destro dai 30 metri trova l'angolino basso con precisione chirurgica. Dopo nemmeno quattro minuti nella ripresa altra distrazione del portiere argentino (che nell'occasione del primo gol ha perso tempo a protestare con la difesa senza badare all'azione) sul piazzato dall'out di destra di Lamela: uscita a vuoto sulla traiettoria a rientrare, Alderweireld ci mette la testa e anticipa tutti, Caballero compreso, mettendo in porta. City in confusione, Pellegrini anche: toglie Toure, quasi migliore in campo, per inserire Navas. E al 60' si sblocca Harry Kane: punizione magistrale di Eriksen che colpisce l'incrocio, ribattuta in porta dalla punta in posizione di fuorigioco e 3-1.

CRISI CITY, LAMELA PUNISCE - Entra anche Nasri, ma i pericoli sono davvero ridotti all'osso per la squadra di Pochettino: Lloris deve mettere un paio di pezze alla sua maniera, su Navas e proprio sul francese ex Arsenal, ma tendenzialmente il City è confuso e lascia praterie per il contropiede. Lamela ci prova una prima volta (dopo un gol annullato giustamente a Son per fuorigioco) fallendo, ma non la seconda, quando si presenta solo davanti a Caballero sull'assist di N'Jié, subentrato a un grande Son: dribbling al portiere e sinistro che si insacca. Delirio a White Hart Lane, gli ospiti si perdono e tirano in porta solo su punizione.Gli ultimi minuti sono una passerella per gli idoli di casa: gli Spurs hanno cominciato a marciare, la prima vittima è quella squadra che fino a 10 giorni fa era definita come la migliore d'Inghilterra.