LEICESTER CITY – ARSENAL 2-5

13’ e 89’ Vardy, 18’ Walcott, 33’, 57’ e 81’ Sanchez, 90+3’ Giroud

Leicester City (4-4-2): Schmeichel; De Laet, Huth, Morgan, Schlupp; Mahrez, Kantè, Drinkwater (78’ Drinkwater), Albrighton (64’ Ulloa); Okazaki (46’ King), Vardy. All.: Ranieri.

Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal; Flamini (21’ Arteta), Cazorla; Ramsey (77’ Chamberlain), Ozil, Sanchez; Walcott (80’ Giroud). All.: Wenger.

È un Arsenal ad altissimo tasso spettacolare quello che ritrova la vittoria sul campo del Leicester, trascinato da un super Alexis Sanchez. Ne succedono di tutti i colori al King Power Stadium, già nei primi 20 minuti il quadro della situazione è piuttosto variopinto: Cazorla apre la sagra dei pericoli con un tiro respinto sulla linea, poi Vardy colpisce il palo in contropiede un attimo dopo con un sinistro in diagonale. Al 13’ trova però il varco buono e da destra entra in area e batte Cech sul secondo palo. La fortuna lo assiste per poco, dopo 5 minuti un altro legno, stavolta una traversa di testa, e sul capovolgimento di fronte successivo Walcott innescato da Cazorla insacca col sinistro diagonale davanti a Schmeichel. La rimonta la chiude Sanchez al 33’, bravo a capitalizzare sul secondo palo un ottimo cross basso di Bellerin innescato da un tacco di Ramsey. Inizio di ripresa tutto di marca Gunners, svariati i pericoli creati prima di segnare il terzo gol al 57’: palla fantascientifica di Ozil dalla trequarti per il taglio di Sanchez che di testa anticipa e batte Schmeichel. L’ultima mezz’ora circa di gioco è sicuramente meno intensa della prima ora, ed è comunque l’Arsenal ad andare più volte vicino a chiuderla definitivamente che il Leicester a riaprirla, prima che lo faccia Sanchez all’81’ con un destro clamoroso dalla distanza che va dritto per dritto sul primo palo. Le Foxes si ributtano in avanti, Cech riesce a salvare in almeno tre occasioni ma nulla può sul destro piazzato di Vardy a due dal termine, anche se il finale non cambia, anzi peggiora in pieno recupero con la girata di prima intenzione di Giroud. Tripletta di Sanchez e rilancio dei rossi di Londra completato. Il Leicester si ferma e perde l’imbattibilità nel peggiore dei modi.

MANCHESTER UNITED – SUNDERLAND 3-0

45+4’ Depay, 46’ Rooney, 90’ Mata

Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Valencia, Smalling, Blind (74’ Jones), Darmian; Carrick (68’ Schweinsteiger), Schneiderlin; Mata, Rooney, Depay (77’ Young); Martial. All.: Van Gaal.

Sunderland (4-2-3-1): Pantilimon; Jones, O’Shea, Kaboul, van Aanholt; M’Vila, Cattermole; Johnson (46’ Fletcher), Toivonen (70’ Larsson), Lens; Borini. All.: Advocaat.

La Premier League ha una nuova capolista: il Manchester United effettua il sorpasso sui cugini del City battendo senza troppi problemi il Sunderland in casa. Padroni di casa chiaramente in controllo della partita grazie all’ampia qualità di cui dispongono, specialmente in avanti, anche se in fase di finalizzazione peccano un po’ nonostante qualche buona occasione, non senza soffrire (De Gea coi piedi su Lens). Lo United gioca male, non trova le distanze in attacco contro una difesa piuttosto chiusa, ma nell’ultimo dei 4 di recupero trova il vantaggio con Depay: lancio per il taglio di Mata, palla al centro di prima perfetta per l’olandese che ci mette il piede e fa 1-0. Non bisogna aspettare neanche un minuto nella ripresa per il raddoppio: numero di Martial da destra, cross tesissimo che sbatte sul ginocchio di Rooney e si insacca in rete. Non piovono le occasioni per lo United, cinico fino all’ora di gioco, ma poi sciupone, specialmente al 66’ con Depay che tira addosso a Pantilimon in uno-contro-uno e pochi minuti dopo con Martial che tutto solo di testa non trova la porta. Il portiere rumeno deve superarsi invece su Mata, sinistro da fuori deciso e piazzato a meraviglia tolto dall’angolino basso. Alla fine lo spagnolo trova comunque il gol, nella maniera più facile, col sinistro da pochi passi sul cross di Young. Tre gol quasi in fotocopia per conquistare il primato, mentre Advocaat rischia grossissimo.

SOUTHAMPTON – SWANSEA 3-1

11’ van Dijk, 54’ Tadic, 61’ Mané, 83’ (rig.) Sigurdsson

Southampton (4-2-3-1): Stekelenburg; Cedric, van Dijk, Fonte, Bertrand; Ward-Prowse, Wanyama; Mané (85’ Juanmi), Davis (62’ Romeu), Tadic (74’ Rodriguez); Pellè. All.: Koeman.

Swansea (4-3-2-1): Fabianski; Naughton, Fernandez, Williams, Taylor; Ki, Cork (46’ Montero), Shelvey (79’ Britton); Ayew, Sigurdsson; Gomis (46’ Eder). All.: Monk.

Sprazzi del vecchio Southampton al St. Mary’s nella gara casalinga contro uno Swansea ancora troppo altalenante. Subito avanti i padroni di casa dopo 11 minuti, alla terza buona occasione dopo due generate da Mané: è van Dijk a saltare più in alto di tutti sul corner di Ward-Prowse, trovando il gol del vantaggio. Lo Swansea prova a reagire ma non riesce a generare particolari occasioni, se non con conlcusioni da fuori area che non impensieriscono esageratamente uno Stekelenburg chiamato a qualche intervento. Monk opta per un cambio in attacco e uno schieramento più offensivo per aprire la ripresa, ma ha la meglio il genio di Tadic: tocco delizioso al 54’ per battere Fabianski. Subito il secondo gol, lo Swansea esce dal campo e i Saints hanno praticamente pista libera: Mané ne approfitta immediatamente per firmare il terzo gol e cerca anche la doppietta, così come gli autori degli altri due gol: tutti quanti si trovano di fronte un Lukasz Fabianski in giornata. Sigurdsson riesce quantomeno a salvare l’orgoglio realizzando il gol della bandiera dal dischetto (fallo di Fonte su Taylor), ma vince comunque il Southampton, che raggiunge i gallesi a quota 9 punti.

STOKE CITY – BOURNEMOUTH 2-1

32’ Walters, 76’ Gosling, 83’ Diouf

Stoke City (4-2-3-1): Butland; Johnson, Cameron, Wollscheid, Pieters; Whelan, Adam (75’ van Ginkel); Shaqiri (45+8’ Afellay), Bojan (62’ Diouf), Arnautovic; Walters. All.: Hughes.

Bournemouth (4-4-1-1): Boruc; Francis, Cook, Distin, Daniels; Ritchie, Surman, Gosling, Pugh (87’ Smith); Tomlin (71’ King); Wilson (17’ Murray). All.: Howe.

Le risorse della panchina di Hughes permettono allo Stoke di vincere 2-1 in casa contro il Bournemouth, trovando la prima vittoria stagionale dopo un inizio difficile. Brutto episodio in apertura di gara, causa un infortunio a Callum Wilson: uno scontro totalmente fortuito con Wollscheid gli potrebbe aver procurato una rottura al crociato. 9 minuti di gioco fermo prima che lasci il campo in barella e con l’ossigeno. Il gioco favorisce uno Stoke nettamente più propositivo degli ospiti, al 31’ (dopo una pericolosa punizione di Ritchie) è Walters a depositare in rete un pallone servitogli perfettamente da Arnautovic. La ripresa si apre con gli ospiti meglio messi in campo e che cercano invano il pareggio, anche se la gara si mantiene decisamente in equilibrio e tesa: alla fine al 76’ è Gosling a risolvere la questione, mettendo la gara sull’1-1, ma Diouf all’83’, dopo esser subentrato a Bojan, col marchio di fabbrica, ovvero il colpo di testa. Tre punti fondamentali per i Potters, Bournemouth atterrito da un altro infortunio che si preannuncia grave, dopo quello di Gradel.

WEST HAM – NORWICH 2-2

9’ Brady, 33’ Sakho, 83’ Redmond, 90+3’ Kouyaté

West Ham (4-2-3-1): Adrian; Jenkinson, Tomkins, Reid, Cresswell; Noble (85’ Zarate), Kouyaté; Lanzini (72’ Carroll), Payet, Moses (57’ Obiang); Sakho. All.: Bilic.

Norwich (4-4-1-1): Ruddy; Whittaker, Martin, Bassong, Olsson; Howson, Dorrans (69’ Redmond), Tettey, Brady; Hoolahan (85’ O’Neil); Jerome (64’ Mbokani). All.: Neil.

Succede di tutto a Boleyn Ground: alla fine West Ham e Norwich si dividono la posta in palio, esito giusto per quanto visto in campo. La gara comincia malissimo per i padroni di casa, che avevano anche già concluso un paio di volte: Noble al 9’ sbaglia un clamoroso passaggio orizzontale permettendo a Brady di trovarsi tutto solo davanti ad Adrian, battendo col sinistro in porta senza troppi problemi. I Canarines sono sul pezzo e vanno vicini al raddoppio con Howson, ma intorno alla mezz’ora subiscono il gol di Sakho, che capitalizza al meglio il lavoro di un sempre enorme Payet. Nel finale di primo tempo si scatena Lanzini, che ci prova su punizione sfiorando i pali di Ruddy. Il portiere è protagonista anche due volte nella ripresa, un paio di salvataggi decisivi su Payet e Sakho. Salvataggio anche da parte di Howson intorno al 55’: un piccione in mezzo al campo disturba il regolare svolgimento e il centrocampista lo raccoglie e lo porta fuori dal campo. Ci mette invece la faccia Adrian al 62’ sul tiro ravvicinato di Jerome, compiendo una sorta di miracolo che lo intontisce per qualche minuto. La girandola di cambi intorno al 70’ si rivela decisiva per il Norwich: Redmond entra al 69’ e all’83’ si inventa uno slalom chiuso col sinistro che porta avanti la squadra di Neil, che si vede però beffare nel terzo minuto di recupero da una rete in piena mischia di Kouyaté, su un’azione innescata ancora una volta da un Payet strepitoso. Dopo quattro vittorie e due sconfitte, gli Hammers conoscono anche il pareggio, nella miglior maniera possibile.

LIVERPOOL - ASTON VILLA 3-2 (clicca qui per i dettagli del match)

TOTTENHAM - MANCHESTER CITY 4-1 (clicca qui per i dettagli del match)