A meno uno da West Ham ed Arsenal, a meno quattro dalla capolista Manchester United. L'Everton di rimonta, festeggia una vittoria importante, sopratutto per come è avvenuta, per come se l'è guadagnata, e perchè ora lo lancia lassù, in una classifica corta ed affascinante. Lukaku è l'uomo della partita, è influente i tutti e tre i gol della sua squadra. E' bravo Martinez ad azzeccare i cambi, è eccezionale il gruppo a credere fino in fondo ad una rimonta che dopo il raddoppio di Dawson pareva irraggiungibile. Il WBA non ha più di tante colpe, il gol del 2-1 di Lukaku ha lanciato i Toffees verso i tre punti facendo valere le differenze tecniche tra le due squadre.

BERAHINO PUNISCE - Quattro offerte prorompenti del Tottenham, tutte rispedite al mittente. Saido Berahino, nei suoi programmi, non l'avrebbe dovuta giocare questa partita. Semmai avrebbe dovuto giocare al White Hart Lane contro il Manchester City. Il WBA con decisione e forza non lo lascia partire, lui si impunta ed intima di non giocare. Il dato di fatto che corrisponde a realtà è che Berahino nel primo tempo porta in vantaggio il suo WBA, con un gol di rapina. Da vero giocatore quale si sta formando. Non solo guizzi e giocate tecniche in velocità. La difesa dell'Everton ci mette del suo, però: prima Funes Mori che esce male palla al piede, poi Barry che regala il pallone all'attacco dei Baggies, ed infine l'imbucata di Morrison, che ringrazia, per Berahino che incrocia prendendo in controtempo Howard. La partita fino al gol non ha padroni, regna l'equilibrio. Forse più Everton, che tramite l'asse Barry-Lukaku prova ad impostare la manovra. Più volte il centrocampista inglese prova il lancio a scavalcare il centrocampo per servire l'ex di turno (Lukaku ha giocato per il WBA nella stagione 2012/2013), ma spalle alla porta il numero 10 dei toffees fa fatica a rendersi pericoloso. Bene Deulofeu che prima con un passaggio millimetrico manda in porta Barkley (poco reattivo sullo stop), poi al 45' accelera sulla destra suggerendo un cross basso molto invitante, ma che non trova il suo destinatario. Termina così un primo tempo dove gli errori si pagano a caro prezzo. 

SUPER LUKAKU - Il WBA ritorna sul cammino di Lukaku, ma la squadra che con un prestito dal Chelsea lo ha lanciato nella stagione 2012/2013, ora viene punita. Il bomber belga si sveglia nel secondo tempo e incide la sua firma nella storia della partita. Eppure l'andamento della gara sembravo tutt'altro che dalla parte dei toffees: dopo due minuti dall'inizio del secondo tempo McClane sciupa un occasione d'oro all'altezza della lunetta dell'area, al 53' Fletcher colpisce male di testa ad un passo da Howard, poi meritatamente Dawson (Jagielka si perde la sua marcatura) insacca la palla di testa su cross da calcio d'angolo. 2-0 che però viene immediatamente rimontato. Lukaku si piazza in area e sa capitalizzare al meglio un cross alto di Deulofeu dalla destra, 2-1 nel giro di due minuti d'orologio. L'Everton non perde la speranza e trova in Lukaku l'uomo della provvidenza. Anche Martinez ci mette lo zampino: fuori Naismith dentro Konè, che impiega tre minuti a segnare. L'invenzione è del numero 10 belga: spalle alla porta taglia al centro verso sinistra, con la coda dell'occhio vede il taglio di Konè, che servito davanti alla porta deve solo ancgolare la palla per siglare il gol del 2-2. Il WBA è paralizzato. Deulofeu, che se imparasse ad essere continuo sarebbe davvero un gran giocatore, ancora dalla destra lascia partire un cross che, guarda caso, viene recapitato da Lukaku. Il belga è bravo e fortunato (leggero tocco di mano, ma involontario) a stoppare la palla e a respingere in rete. 3-2 finale che vive delle emozioni negli ultimi istanti, sopratutto con l'occasione capitata a Lambert,  ma poi il WBA con poche idee e tanta frenesia non riesce a pareggiare nei cinque minuti di recupero. Tre punti pesanti per l'Everton che affronterà il Liverpool nel derby, prossima giornata, con la spinta di una rimonta di carattere.