03 Ottobre 2015, Etihad Stadium di Manchester: si affrontano il City, secondo in classifica, ed il Newcastle penultimo. Padroni di casa che arrivano a questo appuntamento freschi della rimonta in extremis in Champions a Moenchengladbach, ma soprattutto reduci dal 4-1 patito, sempre in trasferta, contro il Tottenham sabato scorso e dalla precedente sconfitta interna col West Ham, che hanno rappresentato i primi punti di calo di una stagione iniziata al meglio. Di certo non se la passano bene neanche gli ospiti, che nonostante la campagna acquisti da 50 milioni di euro e l’arrivo di Steve McClaren sulla panchina sono riusciti a racimolare solo 3 punti nelle prime sette partite, peraltro grazie a tre pareggi. 32 sono i precedenti tra le due squadre, con 17 vittorie del City, 8 pareggi e 7 trionfi del Newcastle.

Nel freddo di questo sabato pomeriggio a Manchester, Pellegrini non può contare su due pilastri della sua squadra: out infatti Kompany e Yaya Tourè. Quindi spazio in porta al ritorno di Joe Hart (dopo le balbettanti prestazioni di Caballero); davanti a lui Mangala sostituisce capitan Kompany e affianca Otamendi. Sulle fasce torna dal primo minuto Zabaleta assieme a Kolarov. Linea di mediana con i due quasi omonimi Fernando e Fernandinho; linea offensiva di primissima fascia con De Bruyne a destra, Sterling a sinistra e Silva a svariare dietro alla punta di diamante Sergio Aguero.

Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Otamendi, Mangala, Kolarov; Fernando, Fernandinho; De Bruyne, Silva, Sterling; Aguero. All. Pellegrini

Problemi di assenze pesanti anche per McClaren, che non può contare su Cissè e Rivière, oltre ai soliti noti Haidara, Obertan e Aarons. Davanti a Krul scendono in campo l’acquisto estivo Janmaat, Mbemba, Coloccini e Mbabu. Linea a quattro anche per il centrocampo, con Anita a fare legna e Wijnaldum a inventare; Sissoko e Gouffran spingono sulle fasce per servire Perez e soprattutto il serbo Mitrovic.

Newcastle (4-4-2): Krul; Janmaat, Mbemba, Coloccini, Mbabu; Sissoko, Anita, Wijnaldum, Gouffran; Perez, Mitrovic. All. McClaren

Il primo brivido arriva al settimo minuto: punizione dai 25 metri di De Bruyne, palla che si abbassa, Krul non perfetto dà origine ad un pinball in area risolto (non senza apprensione) da Mitrovic. Dopo sei minuti la risposta dei magpies: pallone a metà tra lancio e cross teso di Mbabu, lo stesso Mitrovic tocca appena il pallone, bravo Hart in presa alta senza particolari patemi. Tutto sembra predire un gol dei Citizens, ma al diciassettesimo è il Newcastle a sbloccarla: ancora azione sull’asse Mbabu-Mitrovic, con lo svizzero che crossa e l’ex-Anderlecht che in qualche modo la tocca. La sfera finisce tra i piedi dell’accorrente Wijnaldum che con una gran giocata d’esterno la rimette al centro, Mitrovic è pronto e deve solo metterci la testa per battere così Joe Hart.

Il City prova a reagire affidandosi all’estro della sua trequarti, ma con pochi risultati. Le azioni arrivano al limite dell’area ma manca sempre l’ultimo passaggio pericoloso. In compenso la retroguardia di Pellegrini sembra tremare non poco: l’instancabile Mitrovic ha altre tre occasioni prima della mezz’ora: al 21’ la butta dentro dopo una respinta di Hart, ma il tutto viene annullato per un precedente fuorigioco di Janmaat; subito dopo alza di testa sopra la traversa un cross dello stesso terzino olandese; infine spreca calciando addosso ad Hart, dopo essersi completamente liberato con un gran movimento in area. Finalmente si sente uno squillo in casa City: al 33esimo, Fernandinho porta palla sulla trequarti e scarica per il Kun Aguero, che lascia partire un gran sinistro basso dal limite: appena a lato alla sinistra di Krul.

I padroni di casa negli ultimi 10 minuti del primo tempo riescono ad alzare i ritmi, rendendo la partita più divertente e creando apprensioni nella difesa di McClaren soprattutto su calcio piazzato. Ma il Newcastle regge e anzi prova a rispondere con Wijnaldum dalla distanza (che col destro calcia centrale) salvo poi farsi sorprendere da David Silva che , al termine dell’ennesima azione elaborata al limite dell’area difesa da Krul, con un guizzo serve Fernandinho, tutto solo sul secondo palo. Il brasiliano è lucidissimo a fare la sponda di testa per Sergio Aguero, che in tuffo insacca da pochi passi e ristabilisce la parità: 1-1.

Ad inizio ripresa subito un cambio decisivo: fuori uno spento Raheem Sterling, dentro Jesus Navas. Detto fatto, dopo pochi minuti è proprio il Manchester a mettere la testa avanti: erroraccio in disimpegno sulla trequarti difensiva di Mbemba, fulmineo De Bruyne a rubare palla ed a toccare di prima per Silva: lo spagnolo serve il Kun sulla destra, l’ex-Atletico rientra sul sinistro, sposta la difesa e calcia battendo Krul sul primo palo anche grazie alla deviazione di Gouffran.

Qui inizia l’incredibile: appena battuto il calcio d’inizio, mentre la regia televisiva è ancora impegnata a mandare i replay della giocata del 2-1, il City recupera palla e si ributta avanti. Splendida la triangolazione palla a terra tra Fernandinho, Silva e De Bruyne, con il belga che serve alle spalle della difesa Aguero. L’argentino scavalca Krul (forse precipitoso in uscita) con un meraviglioso pallonetto che vuol dire tripletta personale ma soprattutto doppio vantaggio per i padroni di casa.

Il tracollo psicologico del Newcastle è evidente: è solamente il minuto 53 quando Zabaleta imbecca Navas sulla destra. Scodella dell’ex Siviglia verso il primo palo, dove arriva in corsa De Bruyne che gira a mezz’aria. Il neo-acquisto di Pellegrini non colpisce bene ma la fortuna gira ancora una volta dalla parte dei Citizens, e la bizzarra traiettoria termina nel sette opposto, dove neanche il miglior portiere avrebbe potuto fare nulla. Poker skyblue ma soprattutto terzo gol in quattro partite per De Bruyne, letteralmente devastante da quando è approdato in Premier. Nonostante la cifra spesa per portarlo in Inghilterra resti quantomeno azzardata (circa 80 milioni di euro) è innegabile come l’ex Chelsea e Wolfsburg stia risultando decisivo ad ogni allacciata di scarpini.

Ma il City sulla cresta dell’onda non si ferma: poco prima dello scoccare dell’ora Silva propone l’ennesimo pallone perfetto sulla corsa a bucare la difesa di Aguero, che si ferma al limite dell’area, punta Mbemba sul settore sinistro, rientra verso il centro e lascia partire un bolide a giro che entra accanto al palo. Sono quattro per il Kun in meno di 15 minuti, segno di uno strapotere totale e letteralmente dominante. Probabilmente non ci crederete, ma non è finita qui. Non ancora. Il Newcastle è oramai evanescente, mentre i padroni di casa sembrano giocare alla Playstation: il solito, straripante David Silva (anche lui davvero monumentale nella trequarti avversaria) fa passare il pallone in area per De Bruyne: sinistro basso al centro, e non c’è neanche bisogno di ipotizzare chi possa arrivare a beffare le statue di sale della linea difensiva dei Magpies. Quinto (quinto!) gol in soli 16 minuti per il Kun, oggi letteralmente alieno a questa partita, a questo campionato, a questo sport, a questo mondo.

Il City è rientrato dagli spogliatoi letteralmente stravolto ed ha ribaltato una situazione che sembrava più che mai sul filo dell’equilibrio grazie ai suoi tre fenomeni chiamati De Bruyne, David Silva ma soprattutto Sergio Aguero. Standing ovation (ovviamente) per il numero 14 dei Citizens al 65’, sostituito da Wilfried Bony. Doppio cambio invece per uno sconsolato McClaren: dentro Tiotè e Thauvin, fuori Sissoko e Gouffran. A 15 dal termine c’è spazio anche per il giovanissimo Iheanacho (proprio oggi compie 19 anni), che entra sotto gli scroscianti applausi tributati dal pubblico dell’Etihad all’uscente David Silva.

Il resto del match è pura accademia per il City, che ne approfitta per allenare il suo già ottimo possesso palla addirittura sfiorando il settimo gol in un paio di occasioni. Scossi invece quelli del Newcastle, che cercano semplicemente di limitare i danni aspettando il novantesimo. In questa situazione una minuscola nota dolente è data dalle ammonizioni di Zabaleta e Mangala, entrambe per due interventi duri e che sinceramente su un punteggio tennistico hanno molto poco senso, rischiando solo di complicare le cose a Pellegrini in futuro. Ma questo è palesemente un problema di secondo piano se paragonato al trionfo maturato quest’oggi.

Trionfo che porta il City a 18 punti (vetta solitaria della classifica) aspettando il risultato di domani pomeriggio dei cugini dello United, impegnati sul campo dell’Arsenal. Profondo bianco-nero invece per il Newcastle, che ha retto solo 45 minuti e si ritrova ora al diciannovesimo posto pari punti con il Sunderland ultimo, che oggi ha strappato un 2-2 casalingo al West Ham.