Nell'ottava giornata di Premier League l'Arsenal di Arsene Wenger batte 3-0 il Manchester United (a segno due volte Sanchez, in mezzo la rete di Ozil) e aggancia proprio i Red Devils al secondo posto della classifica, a quota 16 punti. Match deciso nei primi venti minuti di gioco, quando un'Arsenal veloce e incisivo trova per tre volte la via della rete, stordendo immediatamente gli uomini di Louis Van Gaal, costretti poi ad inseguire senza esito una rimonta estremamente difficile. Tra i grandi protagonisti del pomeriggio dell'Emirates il cileno Alexis Sanchez, autore di una splendida doppietta, e Mesut Ozil, alla prima prestazione convincente da mesi a questa parte.

Wenger richiama in servizio Cech dopo i disastri combinati da Ospina contro l'Olympiacos in Champions League, e gli schiera davanti una difesa a quattro, composta da Bellerin e Monreal sugli esterni, con Mertesacker e Gabriel Paulista centrali (indisponibile invece Koscielny). A centrocampo Coquelin affianca Arteta, mentre il trio composto da Ramsey, Ozil e Sanchez supporta la prima punta Walcott, sempre più confermato nel ruolo di attaccante avanzato. Van Gaal risponde con un camaleontico 4-4-2, all'occorrenza modificabile in un 4-3-2-1. Davanti a De Gea ci sono Darmian, Smalling, Blind e Young, mentre in mezzo al campo Carrick e Schweinsteiger provano a supportare gli esterni offensivi Mata e Depay, con Rooney dietro Martial, libero di svariare e scatenare la sua forza fisica. L'inizio dei Gunners è spettacolare, fatto di triangolazioni rapide e tecniche al limite dell'area e di accelerazioni furiose in verticale. Al quinto minuto i padroni di casa sono già in vantaggio, Ramsey imbecca Ozil sulla destra, il tedesco arriva sul fondo e riesce a mettere di destro in mezzo un pallone a filo d'erba nell'area piccola, dove come un falco sbuca Sanchez, che sorprende Blind e Darmian con un colpo di tacco favoloso su cui De Gea non può nulla. Neanche il tempo di rimettere il pallone al centro del campo, che l'Arsenal riconquista subito la sfera, lanciando in verticale Sanchez, che con un altro preziosismo trova Walcott, a sua volta bravo a scaricare per Ozil, che di sinistro coglie in contropiede De Gea per un uno-due micidiale che manda al tappeto i Red Devils.

La reazione di Rooney e compagni è praticamente nulla, mentre i Gunners continuano a premere sull'acceleratore grazie anche al moto perpetuo di Ramsey e alle giocate nello stretto di Cazorla. E' proprio il gallese ad avviare al 19' minuto l'azione del 3-0, rifinita ancora da Walcott, che trova Sanchez sulla sinistra: il cileno salta un Darmian completamente fuori partita per accentrarsi e lasciar partire un destro che si infila all'incrocio dei pali della porta dello United. Dopo venti minuti il risultato è quindi già acquisito per i padroni di casa, che sprecano ancora con Ramsey (servito da un Sanchez inarrestabile) il pallone del 4-0. Nel finale di tempo c'è spazio per il primo tentativo degli ospiti, con Martial che spazza via in area Mertesacker, si gira su un pallone messo in mezzo da Darmian, ma trova Cech prontissimo a negargli la gioia del gol con un bell'intervento di piede.

Nella ripresa Van Gaal inserisce immediatamente Valencia per Darmian e Fellaini per Depay. Lo United prova ad alzare il baricentro e a schiacciare l'Arsenal nella sua metà campo, riuscendo in parte nell'intento, anche per la difficoltà degli avversari a proseguire sui ritmi del primo tempo. Ma dal possesso palla sterile del Manchester scaturiscono solo un tiro da fuori di Rooney, che Cech devia in angolo,  e qualche incursione di Martial, più veloce e potente di Mertesacker e Gabriel. L'occasione migliore capita a metà ripresa sui piedi di Bastian Schweinsteger, favorito da un velo di Rooney, ma il tedesco controlla male il pallone davanti a Cech in uscita e l'opportunità sfuma. Wenger comincia a ruotare i suoi uomini, sostituendo Ozil per Chamberlain e Walcott per Giroud. Proprio l'attaccante francese tira debolmente dal dischetto del rigore pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, replicando una conclusione precedente di Ozil che non aveva creato problemi a De Gea. A dieci minuti dal triplice fischio Sanchez avverte un fastidio all'inguine e lascia spazio a Gibbs. Il match si chiude con una traversa di Chamberlain, lanciato in contropiede e sfortunato in un tocco morbido che supera De Gea ma si alza di qualche centimetro di troppo rispetto al bersaglio. E' l'ultima azione della partita, dominata in lungo e in largo nel primo tempo dagli uomini di Wenger, bravi poi a gestire energie e a coprire gli spazi nella ripresa.

Per lo United è un brutto passo indietro dal punto di vista del gioco e della personalità, prima ancora che per la classifica. Nelle prossime due settimane Van Gaal dovrà analizzare con attenzione l'andamento del match, che ha mostrato tutti i limiti della coppia difensiva Smalling-Blind, con Young mandato allo sbaraglio nel ruolo di terzino. Male anche Darmian, sovrastato da Sanchez, e Rooney, a volte lezioso quando sarebbe servita una sua maggior presenza in area di rigore. Da rivedere anche il duo di centrocampo Schweini-Carrick, troppo simili per passo e caratteristiche di fronte agli scattisti di un Arsenal che si riscopre bello e vincente dopo i pasticci di coppa.