Accenni di fuga, ma dietro nessuno vuol saperne. Arsenal e Manchester City arrivano alla dodicesima giornata da capoliste, alla pari con 25 punti raccolti e a +3 sul Leicester, primo inseguitore con licenza di sognare. Ma se per i Citizens, in campo domenica alle 14.30, l'impegno con il derelitto Aston Villa sembra più agevole, lo stesso non si può dire per l'altra prima della classe.

I Gunners attendono infatti il Tottenham all'Emirates, per dare vita a una sfida di alta classifica tra squadre in un momento d'oro, anche se in queste partite così sentite i valori si azzerano. Lo sa Pochettino, che spera anche sull'influenza psicologia negativa del 5-1 subito dai rivali in settimana dal Bayern. Wenger non può sorridere nemmeno guardando la rosa a sua disposizione, visto che l'elenco degli infortunati è lunghissimo. Dovrebbe essere riproposta la stessa formazione vista in Champions, anche se Koscielny potrebbe recuperare e prendere il posto di Gabriel. Certezze per gli Spurs, con l'unico ballottaggio aperto tra Davies e Rose per il ruolo di terzino sinistro.

Il Manchester City affronterà come detto la trasferta al Villa Park, dove Remi Garde esordirà in panchina dopo l'esonero di Sherwood. L'Aston Villa non vince dalla prima partita stagionale e pensa allo sgambetto, senza troppi cambiamenti nel 4-3-3 titolare che proponeva anche Sherwood. Pellegrini invece non avrà ancora Aguero e Silva. Vorrebbe approfittarne il Manchester United, di scena sabato alle 16 contro il WBA di Tony Pulis: 4-2-3-1 per van Gaal con Rooney punta e Martial largo a sinistra, quindi ancora panchina per Depay e probabilmente anche per Schneiderlin, non al 100%. Ospiti col classico 4-5-1: Rondon unico riferimento, Berahino più largo in fascia.

Vorrebbe avvicinarsi alla vetta anche il Liverpool, sempre più simile a quello delle idee di Klopp, anche dal punto di vista tattico, visto che contro il Crystal Palace il tecnico può mandare in campo i suoi con il 4-2-3-1 che ha fatto grande il Dortmund. Benteke torna titolare, Firmino arretra, mentre in mediana non ci dovrebbe essere Milner. Modulo speculare anche per Pardew, che ha problemi in attacco: Chamakh, Gayle e Wickham non stanno benissimo, da capire chi partirà davanti. Non ci sono dubbi invece su chi guiderà l'attacco del Chelsea nella difficilissima trasferta con lo Stoke City, ovvero Diego Costa. Si prospetta un ritorno da titolare per Hazard: le sue accelerazioni saranno fondamentali per provare a spaccare in due una squadra solida come quella di Hughes, che si affida al trio delle meraviglie Shaqiri-Bojan-Arnautovic per sorprendere i Blues in contropiede.

Aria di alta classifica anche per Ranieri, che può sfruttare l'impegno non impossibile in casa contro il Watford per farsi vedere negli specchietti di chi sta davanti con più nitidezza. Il Leicester si affida ancora a Mahrez e Vardy, ma dall'altra parte Ighalo non vuole fare sconti. Vorrebbe inserirsi in avanti il West Ham, sconfitto proprio dagli Hornets una settimana fa, e si affida in avanti ancora a Andy Carroll. Sfida nella sfida quella con Lukaku, che guiderà l'attacco dell'Everton, appoggiato da Deulofeu, Barkley e Konè.

Apre la giornata uno scontro salvezza come Bournemouth - Newcastle, partita da "si salvi chi ì può" con McClaren sempre più vacillante sulla panchina dei Magpies. Non dovesse arrivare una vittoria, facile prevedere lo switch. Se i padroni di casa non possono contare su Wilson e Gradel, non va meglio agli ospiti, privi del portierone Krul e del cervello Colback. Rischia anche il Sunderland, in casa contro il Southampton privo di Wanyama: Allardyce dovrebbe varare un 4-4-2 per contenere e ripartire. Norwich-Swansea rappresenta invece la sfida tra deluse: i padroni di casa non vincono da settembre, gli ospiti hanno raccolto 5 punti nelle ultime 7 uscite.