Ghigliottina Premier, l'Arsenal capolista cade in trasferta: 2-1 WBA

Wenger perde per infortunio Coquelin e Arteta ma soprattutto perde la testa della classifica: Giroud la sblocca, poi Morrison e uno sfortunato autogol di Arteta la ribaltano. Nel finale errore dal dischetto per Santi Cazorla.

Ghigliottina Premier, l'Arsenal capolista cade in trasferta: 2-1 WBA
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Di Stefano Fontana

Nello scuro pomeriggio di West Browmich l'Albion ospita la capolista Arsenal. I londinesi guidano la classifica di Premier League a ventisette punti e sono reduci dal pareggio in extremis all'Emirates contro i cugini del Tottenham. Quattordici invece i punti del WBA, impelagato al tredicesimo posto a sole sei lunghezze dalla zona retrocessione. Pulis e i suoi sono attesi dalla terza grande sfida consecutiva, dopo le sconfitte contro Leicester (2-3) e United (2-0).

Wenger alle prese con una lista di infortunati infinita: out Rosicky, Wilshere, Welbeck, Chamberlain, Walcott e Ramsey. Recuperato invece per l'occasione Laurent Koscielny. La roccia Petr Cech tra i pali. Linea a quattro composta dal rientrante Hector Bellerìn, Mertesacker, Koscielny e il solito Monreal sulla sinistra. Solito duo Coquelin-Cazorla in mezzo, mentre Wenger deve ovviare alla crisi sulla trequarti: è Gibbs ad affiancare, nel ruolo di ala sinistra, Ozil e Alexis Sanchez. Giroud unico terminale offensivo.

Tony Pulis che sceglie invece il suo tipico 4-2-3-1 con Myhill tra i pali, Dawson, Olsson (con speciale capigliatura da vichingo), Jonny Evans e Brunt in difesa. Fletcher e Yacob incaricati di fare filtro; trequarti affidata a Sessegnon, di supporto a Rondon. McClean a sinistra, James Morrison a destra.

Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerìn, Mertesacker, Koscielny, Monreal; Cazorla, Coquelin; Sanchez, Ozil, Gibbs; Giroud. All. Wenger

West Browmich Albion (4-2-3-1): Myhill; Dawson, Olsson, Evans, Brunt; Yacob, Fletcher; Morrison, Sessegnon, McClean; Rondon. All. Pulis

Momento di raccoglimento prima del via, con la Marsigliese che risuona forte al The Hawthorns per ricordare le vittime degli attentati di Parigi. Al fischio di Mark Clattenburg ha inizio la sfida, con il WBA in classica divisa bianca a righe blu; tenuta da trasferta invece per i Gunners, ornati di giallo e blu.

Primo tempo camaleontico: colpo di scena al tredicesimo minuto, quando Francis Coquelin rimane a terra dopo un contatto a centrocampo. Niente da fare per il giovane Gunner, sostituito immediatamente da Mikel Arteta. Gli sforzi degli ospiti sono però premiati poco prima della mezz'ora: punizione dalla trequarti di Ozil che pennella al centro. Il solito Giroud anticipa tutti e incorna sul secondo palo, Myhill può solo lasciar andare la palla in porta. a gioia dura però appena sette minuti. E' James Morrison a raccogliere la punizione lunga di Chris Brunt dalla trequarti e a colpire di destro in acrobazia: Cech battuto, è uno a uno. Al quarantesimo però la situazione precipita: Rondon sulla sinistra imbecca McClean, che arriva sul fondo e scarica nel mezzo. Arteta, rientrando per coprire l'area piccola, non riesce ad allontanare ma anzi devia la palla nella sua stessa porta: all'intervallo è 2-1 Albion.

Si rientra in campo e l'Arsenal regisce subito: due minuti e Ozil raccoglie una palla vagante al limite facendo partire il sinistro rasoterra incrociato. Il palo gli nega la gioia del gol a portiere battuto. Dopo dieci minuti arriva lo squillo anche dei padroni di casa: sugli sviluppi di un corner è Cech a salvare i suoi in presa bassa su Morrison in area piccola. Nel frattempo altra tegola per Wenger. E' proprio il subentrato Arteta a lamentare problemi muscolari ed a lasciare il campo: Flamini lo sostituisce. Davvero periodo stregato per quanto riguarda gli infortuni dalle parti dell'Emirates Stadium.

A quasi venti dal termine è Campbell (subentrato a Gibbs) ad avere un'occasione incredibile per pareggiare: cross lungo di Cazorla, scivolone clamoroso di Brunt e l'ex-Olimpiakos si trova tutto solo in area piccola ma colpisce malissimo, mettendo a lato una palla davvero solo da buttare dentro. Stavolta la risposta del WBA arriva dopo soli cinque giri di orologio: corner teso sul primo palo, Olsson vola in cielo su Mertesacker e inzucca, ma la traversa ferma la sua gran conclusione. La goal line technology conferma come la palla sia rimbalzata totalmente fuori dalla linea di porta.

Partita comunque aperta e combattuta, ma è di nuovo l'Arsenal a farsi sentire al settantacinquesimo: Bellerin mette in mezzo teso dalla destra; Giroud non ci arriva e Sanchez tutto solo non riesce a coordinarsi in tempo per concludere a rete. A otto dalla fine la svolta del match: cross teso dalla sinistra nell'area del WBA, Brunt abbraccia un po' troppo calorosamente Giroud che crolla. Clattenburg non ha dubbi e fischia il penalty ammonendo il difensore di Pulis. Ma è qui che accade l'incredibile: Gardner va volontariamente ad infastidire Cazorla con qualche parola di troppo, arriva Giroud che allontana l'avversario con modi non esattamente borghesi: scoppia qualche scintilla subito sedata dall'arbitro. Lo spagnolo va sul dischetto ma scivola clamorosamente sullo stile di Terry nella finale di Champions a Mosca. La palla, colpita malissimo, termina in curva ed il risultato è invariato. Ultimi cinque più quattro di recupero di assalto per l'Arsenal, ma gli attacchi sono lucidi e Myhill ottimo in più di una occasione: è il WBA a portarsi a casa tutto il bottino.

Scivolone che costa tre posizioni all'Arsenal: grazie alle vittorie del pomeriggio passano avanti Leicester e Manchester United, aspettando il risultato del City impegnato contro il Liverpool. Salto in avanti invece del WBA, che supera il Watford allontanandosi un minimo dalle zone calde della classifica.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.