Ranieri - La rivincita dell'eterno secondo

Dopo anni di fallimenti e gogne mediatiche, il tecnico romano ha trovato il suo angolo di paradiso nella tranquilla città di Leicester. Qui il suo credo calcistico ha portato migliaia di persone sulla vetta della Premier, trascinate da 'attaccanti della classe operaia' e talenti fino ad ora inespressi.

Ranieri - La rivincita dell'eterno secondo
La rivincita dell'eterno secondo
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Di Daniele Berardi

Gli psicologi dello sport chiamano "nikefobia" la cosiddetta malattia dell'eterno secondo. Terminologia greca composta da 'nike' (vittoria) e 'phobos' (paura). Letteralmente: paura di vincere. Secondo gli esperti, circa il 20-30% dei campioni dello sport non è mai salito sul gradino più alto del podio, pur meritandolo ampiamente.

Tuttavia, per Claudio Ranieri è forse arrivato il momento di scrollarsi di dosso questa scomoda etichetta. Non fraintendetemi, lui il suo 'scudetto' l'ha già vinto, l'ha vinto nei cuori delle 300.000 anime di Leicester, facendole dormire in paradiso una notte di più. Il tecnico italiano, bistrattato malamente dal nostro paese, ha portato sul trono della Premier una formazione partita con l'obiettivo di salvarsi. Effettivamente: "Mancano 5 punti alla salvezza" ricorda pacatamente Claudio a chi, in conferenza stampa, gli parla utopicamente di scudetto e Champions League. Tuttavia i tifosi sono autorizzati a sognare, perchè le giocate di Vardy e Mahrez farebbero stropicciare gli occhi a chiunque. Il miracolo, sportivo ovviamente, di Ranieri è racchiuso proprio qui. Egli è riuscito a dare una precisa identità tattica alla sua squadra (attraverso semplicità e schiettezza) riportando in auge veri e propri reietti del calcio internazionale. Uno ('Mister Four Hundred Thousand pounds' Riyad Mahrez) a cui la porta del grande football era stata chiusa anni fa, con l'etichetta di "ragazzino troppo esile"; l'altro ('The working class hero' Jamie Vardy) che fino a pochi anni fa sgomitava in quinta serie per pochi centesimi. L'epopea è di quelle omeriche e i presupposti per stupire ancora ci sono tutti, basta guardare il Monday Night contro i Blues di Mourinho.

Già, lo Special One. Sull'orlo del baratro da almeno un mese, un misero punto lo separa dalla zona retrocessione. L'abbraccio di lunedì sera, tra i due tecnici, (peraltro abbastanza freddo) ha segnato forse il passaggio del testimone, almeno per una stagione. La carriera del primo (Josè), costellata di trionfi e successi al primo colpo, che cede il passo alla rivincita morale e alla voglia di rivalsa del secondo (Claudio, ormai settantenne). La rivalità tra i due risale ai tempi del triplete interista, con i nerazzurri che trionfarono all'ultima giornata dopo una lunga bagarre proprio con la Roma di Ranieri. Ma nel corso della sua carriera, il buon 'Thinkerman'' (così era stato apostrofato dai tifosi del Chelsea) ha mangiato davvero tanta polvere, subentrando spesso a situazioni scabrose e non ricevendo mai la giusta considerazione. E adesso, dopo tanti anni, si sta prendendo la meritata rivincita mostrando al mondo le meraviglie delle sue Foxes. Certo, probabilmente è tutta un'illusione. Magari il Leicester tornerà a ristagnare a metà classifica tra qualche mese, magari il Chelsea rivincerà la Premier dopo aver accarezzato l'oblio della Championship. Magari è solo un bellissimo sogno, ma non saremo noi a svegliare quelle 300.000 anime. Preferiamo lasciarle dormire ancora un po', permettendo anche a loro di vivere i famosi quindici minuti di gloria.