E' andata come era prevedibile: il Basilea non riesce nella remuntada e a Londra soccombe 3-1: di Salah l'unica rete ospite, che però ha il merito di aver messo in apprensione per qualche minuto la squadra allenata da Rafa Benitez. Il Chelsea, nei 15 minuti dopo l'intervallo, ribalta lo score: Torres fa 1-1, Victor Moses, che aveva centrato il bersaglio anche all'andata, fa 2-1 e poi David Luiz, il "finto centrocampista" manda in archivio la partita. Il Chelsea raggiunge una finale UEFA per il secondo anno consecutivo, ma probabilmente questo non farà cambiare idea a Roman Abramovich: riportare lo Special One a Londra. Il Basilea, dal canto suo, è stata la rivelazione del torneo, capace di eliminare compagini più attrezzate come Zenit e Tottenham. Il sogno di raggiungere la loro prima finale continentale, quindi, sfuma a pochissimi metri dal traguardo.

Le scelte Rafa Benitez lascia in panchina Oscar, Terry e Mata e si orienta verso un 4-2-3-1 con Cahill in mezzo alla difesa, Bertrand a sostituire lo squalificato Cole, David Luiz diga in mezzo al campo e Moses, Hazard e Ramires dietro all'unica punta Torres, tenuto a riposo nella gara contro lo Swansea. Murat Yakin perde Aleksandar Dragovic (assenza importante) per squalifica e propone anche lui un 4-2-3-1 con Sauro a guidare la retroguardia, Die e Stocker in mediana e chiede a Streller un piccolo sacrificio anche in fase di copertura. Dietro a lui, titolarissimi i talentuosi Salah ed Elneny.

Primo tempo Il primo possesso della gara è nelle mani nel Basilea che, dopo nemmeno un giro di lancette, si ritrova catapultato dalle parti di Cech che battezza con lo sguardo una conclusione fuori misura di Streller. I Blues sono nettamente superiori dal punto di vista tattico e questa superiorità viene rimarcata da un delizioso assist di Torres per Lampard che scarica verso Sommer, trovando però l’opposizione del palo e sul rimbalzo Moses -in crescita esponenziale- non trova lo spiraglio per sigillare l'1-0. La partita è viva, grazie anche ad un Basilea tutt’altro che attendista, vivacizzato dalla fantasia dei due egiziani Salah ed Elneny, dalla velocitá di Stocker e dall‘esperienza di Streller. Il Chelsea, però, vuole la finale e punta a chiudere la pratica già nel primo tempo. Gli inglesi giocano bene e pungono, grazie agli scambi tra Moses-Hazard-Torres che fanno venire non pochi grattacapi alla difesa elvetica, l’unico reparto da rivedere (mancava Dragovic, bisogna dirlo) assieme al frangiflutti Die, non all’altezza di gare di questo livello. Man mano che scorrono i minuti, il Chelsea diminuisce il ritmo e le ripartenze si contano sulle dita di una mano; Yakin capisce, dunque, che può tentare il colpaccio e ordina ai suoi di spingere; al 37’ Salah si inserisce ma trova Cech al varco pronto a disinnescarlo. L'egiziano avrà modo e tempo di rifarsi 8 minuti dopo, quando il portiere ceco non potrà nulla sul suo mancino chirurgico, propiziato da un assist di Stocker.

Secondo tempo Ci voleva un gol del Basilea per svegliare un Chelsea tanto bello ma poco cinico sotto porta. I primi 15 minuti della ripresa sono devastanti: al 49’, Eden Hazard apre l’azione dell’1-1 -portando a spasso mezza difesa elvetica- e Torres la chiude, depositando in rete, da vero opportunista, una respinta non fantastica di Sommer. Lo schiaffo psicologico è tremendo; il Basilea si scioglie come un ghiacciolo in estate e Moses ne approfitta: il nigeriano raccoglie un tiro di poche pretese del Niño Torres, vince un rimpallo con Schär e ribalta il punteggio. Un uno-due bellissimo, che ammazza i sogni di finale del Basilea. L'uomo copertina è David Luiz, che al 58’ mette in ghiaccio la partita con un sinistro a giro (non è il suo piede!) da fuori area. Sommer può solo guardare la palla infilarsi sotto il sette e applaudire il brasiliano, che riscatta così l’errore di posizionamento che aveva permesso a Salah di siglare il momentaneo 0-1. Yakin preserva i suoi uomini migliori per la volata in campionato: fuori Stocker e Streller, al loro posto Zoua e Degen in copertura. L’ultimo sussulto è targato Basilea, che avrebbe l’opportunità di accorciare le distanze, ma il siluro di Fabian Frey sbatte contro l’incrocio dei pali, nell’unica occasione in cui lo svizzero era riuscito a liberarsi della marcatura di Cahill ed Ivanovic. Il Chelsea, forte del doppio vantaggio, si limita a fare accademia; Benitez pesca dal cilindro due fuoriclasse come Mata e Oscar, a riprova di come questa squadra sia stra-dotata tecnicamente in tutti i suoi effettivi e che meriterebbe un tecnico all’altezza delle sue ambizioni e di quello del suo ricco presidente. Forse Mourinho? Intanto i londinesi volano ad Amsterdam per contendere al Benfica il titolo, da favoriti.