Giampiero Ventura è intervenuto poco fa al San Mames, dove domani sera il Torino si giocherà il passaggio agli ottavi di finale contro l'Athletic Bilbao. Ventura sa che sarà una sfida difficile, soprattutto dopo il 2-2 dell'andata: "E' un momento importante per ciò che rappresenta per la società. Siamo tornati in Europa dopo anni, siamo ai sedicesimi dopo tanti anni. Personalmente fa piacere venire in uno stadio storico e contro una squadra che ti stimola. Partita non facile vista l'andata, ma vogliamo giocarcela". Su come affrontare una partita del genere: "Non dobbiamo commettere ingenuità, quella sul primo gol dell'andata è stata clamorosa. Loro sono forti, ma se noi facciamo le cose per bene abbiamo dimostrato di potercela giocare. Ci siamo allenati a casa nostra e non qui perchè le previsioni davano pioggia: i giocatori lo proveranno direttamente domani". "Il problema non è una questione di uomini, ma di conoscenze: nel momento in cui sappiamo cosa fare, il problema non è chi lo fa, ma come lo facciamo. Spero che la mia squadra sia in grado di giocarsi la partita. Loro partono dal vantaggio dell'andata e dello stadio, ma sono curioso e voglioso: è una verifica sulla personalità, delle capacità e della mentalità. Se centriamo la partita possiamo tranquillamente giocarcela. Fossimo andati sul 3-1, sarebbe cambiato tutto, ma il calcio è fatto di queste situazioni".

Ventura poi si sofferma sulla probabile formazione e su come sta vivendo la squadra questa importante e storica sfida: "Sull'aereo Cairo mi ha parlato per due ore ininterrotte (ride, ndr). Dobbiamo arrivare con serenità, non tensione: ne avevamo troppa all'inizio della sfida di andata. In questi ultimi mesi c'è piacere di allenarsi, disponibilità, di aiutarsi l'un l'altro e di far bene, sono componenti fondamentali per fare risultato. Il Toro oggi crede di potersela giocare. Abbiamo ricompattato una situazione non facile, e io sono orgoglioso di ciò che sta facendo questo gruppo". Poi viene chiesto al tecnico granata un giudizio su Quagliarella: "A volte ha giocato bene, altre benissimo e altre ancora un po' meno. Dobbiamo gestire le forze, arriveremo a Torino a poche ore dal Napoli: per questo motivo Glik e Darmian sono rimasti fuori a Firenze. Questo discorso vale per tutti, noi abbiamo un gruppo disponibile che ci ha permesso di raggiungere questi traguardi. Non ci sono più "io", ma solo più "noi": Glik, alla notizia che avrebbe giocato Jansson a Firenze, era d'accordo perchè lo svedese si stava allenando bene ed era un giusto premio".

Infine un giudizio sull'Athletic e su Ruben Perez, ormai ex giocatore granata: "Temo l'Athletic per quello che rappresenta, per lo stadio, per tutto, Dobbiamo avere rispetto per chi andremo ad affrontare. In base al loro atteggiamento, noi ci adatteremo. Muniain è molto forte, su Aduriz non so se giocherà, ma comunque l'Athletic non è un solo giocatore, è un gruppo. Al sorteggio volevamo una grande squadra, siamo contenti di avercela di fronte". "Questa è l'ultima volta che rispondo a una domanda su un giocatore che non c'è più. Ruben Perez, un consiglio paterno: come mai ogni anno cambi società?"

Insieme al tecnico Ventura, è intervenuto uno dei veterani del Torino, Emiliano Moretti, ecco le sue parole: "Dopo aver visto il campo, ci è venuta ancora più voglia di giocare in questo stadio bellissimo. La partita è difficile, ma la affronteremo con entusiasmo e voglia, sapendo che loro sono forti e lo hanno dimostrato all'andata. Ci siamo preparati benissimo, come sempre: abbiamo grande spirito. Vogliamo tenerci questa Europa, lo spirito è giusto: la squadra è serena, sa ciò che dovrà fare e come dovrà interpretare la sfida". Moretti è l'unico granata ad aver calcato in passato l'erba del San Mames: "Lo stadio che c'era fotografava meglio la storia, questo è più moderno. Domani, però, ci sarà solo da giocare a pallone: al fischio di inizio penseremo solo a ciò che dovremo fare". Il punto di forza dei Toro, il gruppo: "La forza della squadra è di lavorare come un gruppo solido dentro e fuori dal campo. Abbiamo dimostrato che quando ci si aiuta a vicenda si possono ottenere grandi risultati. Dovremo essere perfetti, tutti, nel nostro lavoro".