Dopo un brillante sesto posto ottenuto nella scorsa edizione del campionato portoghese, il Belenenses arriva in Europa League per la prima volta nella sua storia. Per i portoghesi di Belém, posto situato in una delle zone più nobilli della capitale Lisboa, il cammino però non si prospetta facile: i portoghesi hanno affrontato ed eliminato il Gotenburg nella 3ª eliminatoria dell'Europa League, squadra con più ritmo, e tradizionalmente ostica soprattutto nella gelida Svezia.

I portoghesi sono una squadra piccola (la terza della capitale, dietro Sporting CP e Benfica, a "pari punti" con i rivali dell'Estoril), ma con un progetto molto particolare: scommettere sul proprio vivaio, dando più chances ai giocatori portoghesi, che da anni vengono ignorati da tanti club nazionali che preferiscono il meno costoso mercato sudamericano. Il rischio di giocare 4 competizioni allo stesso tempo, con un budget cortìssimo è alto, e più ancor maggiore quando il club sceglie Ricardo Sá Pinto, ex-centravanti di Sporting, Real Sociedad e della nazionale portoghese, che dopo esperienze meno riuscite nel suo Sporting e anche in Grecia e Serbia, torna in patria per guidare il Belenenses.

Così come il suo allenatore, il Belenenses non ha paura di niente: comincia il suo cammino vincendo in casa per 2-1 contro il Gotenburg, e pareggia senza gol in Svezia, portandosi in avanti nei play-off dove trova gli austriaci dell'Altach, che poche settimane prima aveva eliminato anche gli altri portoghesi del Vitória de Guimarães. Ancora una volta, gli uomini di Sá Pinto non cedono alla pressione: vittoria per 1-0 in Austria e pareggio senza gol in casa. E' festa nel "Restelo".

Squadra unita, con i suoi punti di forza in uomini come Sturgeon, Miguel Rosa e Carlos Martins, l'ex-Benfica, che lo vede come protagonista assoluto al centro del progetto tecnico. Nell'ultimo giorno di mercato due innesti di grande qualità: Luis Leal e Kuca, quest'ultimo che diventa così l'unico straniero dell'intera rosa della società. Il modulo che predilige Sà Pinto è il 4-2-3-1, e l'undici più utilizzato è: Ventura; Brandão, Tonel, Filipe Ferreira, Geraldes; Carlos Martins, Rúben Pinto; Miguel Rosa, Sturgeon, Kuca; Luis Leal. Gli uomini di Paulo Sousa oltre alla velocità di Kuca, Miguel Rosa e Sturgeon, che riescono ad essere pericolosi attraverso contropiedi micidiali, dovranno stare attenti a Tonel: il centrale 35enne ex-Dinamo Zagabria, è molto temibile nei calci piazzati.

Prima della partita, l'analisi di Sá Pinto. Per il mister dei portoghesi, zero pressione per la sua squadra, che ha già fatto storia, riuscendo ad arrivare a questa fase a gironi: "La storia già l'abbiamo scritta arrivando qui. Siamo riusciti a portare il Belenenses ai gironi e quindi non siamo obbligati a vincere, o adirittura a fare qualche punto in questa partita. Però dobbiamo fare qualcosa, pur conoscendo il potenziale del nostro avversario".

Continua poi così, parlando della squadra viola: "Giocheremo contro una squadra con una dimensione e obiettivi completamente diversi dai nostri. È una squadra che gioca per lo scudetto in Italia. Non mancano gli aggettivi per descrivere la Fiorentina. Proveremo ad invertire il loro favoritismo, e speriamo che non siano ispirati così come sono stati contro l'Inter".

Su Paulo Sousa: "Siamo amici. Abbiamo giocato insieme in nazionale e gli auguro il meglio per la Serie A e per l'Europa League, tranne nelle partite contro noi (ride ndr)".

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