L’Inter formato europeo delude ancora. A Praga finisce 3-1 per lo Sparta, con gli uomini di De Boer che incassano la seconda sconfitta consecutiva su due gare in Europa League, pregiudicando sempre più il cammino nella competizione. La doppietta di Kadlec nel primo tempo e la rete di Holek nella ripresa regalano i tre punti ai cechi che si allontanano dal fondo della classifica e respirano. Non un buon momento per i padroni di casa, reduci da due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro gare con tanto di stravolgimento tecnico. La sconfitta all'esordio in Europa con il Southampton determina il carattere degli uomini di Holoubek, mai domi, risultato determinante per invertire il trend negativo.

L’Inter invece non riesce a rispondere dopo la bruciante sconfitta subita a San Siro per mano dell’Hapoel. Squadra molle e senza idee. Male a centrocampo, malissimo in difesa. Tante palle perse, tanti passaggi sbagliati, tanta superficialità. Dopo i primi 45' è già sotto di due reti. qualcosa si muove nella ripresa con Palacio che al 71' accorcia le distanze, ma l'espulsione di Ranocchia cinque minuti più tadi e il gol del 3-1 sugli sviluppi della punizione decidono il match. I nerazzurri restano fermi a quota zero, fanalino di coda del Gruppo H, ed ora dovranno giocarsi il tutto per tutto nella doppia sfida contro il Southampton.

De Boer propone D'Ambrosio a destra e rilancia Murillo al centro con Miangue a sinistra. Conferme per Ranocchia e Gnoukouri dopo il match contro il Bologna. Si rivede Melo a centrocampo mentre Palacio sarà l'unica punta con il terzetto formato da Candreva, Banega ed Eder a sostegno. Confermato l’ampio turnover soprattutto in vista del big match di domenica sera in campionato contro la Roma. Da sottolineare anche l’impossibilità di schierare diversi giocatori non presenti nella lista UEFA e l’assenza di Brozovic per scelta tecnica.

4-5-1 invece per lo Sparta Praga che opta per un atteggiamento prudente. Fuori sia Julis che Lafata, V.Kadlec sarà la punta con Dockal perno in mediana.

PRIMO TEMPO Primi 45 minuti di un match delicato che i nerazzurri impostano nel peggiore dei modi. È lo Sparta Praga infatti a partire con il piede giusto. Al 3’ Kadlec approfitta di una distrazione difensiva degli uomini di De Boer per seminare il panico in area ma la diagonale di D’Ambrosio è provvidenziale. Passa un minuto e lo stesso Kadlec ha sui piedi la prima vera occasione del match. Ancora una distrazione difensiva: Banega perde palla banalmente, l'attaccante si invola e prova a incrociare da fuori ma il tiro è troppo debole e Handanovic blocca a terra. Il copione però non cambia e al 7’ lo Sparta passa. Da un rinvio difettoso di Ranocchia, la squadra di casa riparte: Melo manca il pallone e Kadlec, sempre lui, questa volta non sbaglia trafiggendo Handanovic con un tiro dritto all’angolino. Nettamente meritato il vantaggio dei cechi che sembrano avere il pieno controllo della gara. L’Inter è ancora una volta sotto e non riesce a costruire una valida reazione. Il gioco latita, le soluzioni scarseggiano e le distrazioni sembrano una costante. Tanti i palloni persi che regalano allo Sparta ampi spazi e diverse occasioni potenziali per colpire. Murillo si riscatta al 19’, è ottimo il suo intervento in scivolata a fermare Kadlec lanciato da Dockal. L’Inter si fa timidamente vedere provando una ripartenza con Banega a servire Candreva ma il tiro dell’ex laziale è sporcato e finisce in angolo. I nerazzurri però sono imbambolati tanto che al 25’ arriva il raddoppio dello Sparta e ha dell’incredibile. Punizione sulla trequarti per i cechi battuta in velocità, la linea dell’Inter resta immobile ma D’Ambrosio tiene in gioco il solito Kadlec che, solo davanti ad Handanovic insacca con un destro ad incrociare. L’Inter è in tracollo. Atteggiamento molle dei nerazzurri che sembrano in balia degli eventi. Murillo al 35’ evita il 3-0. Il colombiano interviene in spaccata e intercetta il pallone per Kadlec mettendo in angolo. È il 38’ ma il primo tempo si spegne senza recupero e senza che i nerazzurri diano il segno di una reazione. Imprecisa e lenta, la squadra di De Boer sembra aver rinunciato all’Europa mentre lo Sparta comanda indisturbato.

SECONDO TEMPO Si ricomincia con gli undici in campo invariati. È ancora lo Sparta Praga però a dettare gioco e rendersi pericoloso. Al 47’ infatti Ranocchia, precedentemente ammonito, viene saltato con facilità ma il tiro di Karavaev sul secondo palo trova solo l'esterno della rete. Due minuti più tardi D’Ambrosio salva tutto su Kadlec poi Gnoukouri regala una punizione ai padroni di casa che Dockal spedisce sulla barriera. Il riposo non ha giovato alla linea difensiva dell’Inter che continua ad essere disordinata e mai precisa. Fortunatamente il tiro a scavalcare di Kadlec sorvola la traversa. Al 56’ De Boer decide per il primo cambio: Ansaldi al posto di D’Ambrosio. Qualcosa si smuove e al 62’ Palacio confeziona il primo vero tiro per i nerazzurri nella porta avversaria. La conclusione dell’argentino è però troppo debole per impensierire il portiere cieco. Un minuto più tardi De Boer richiama Candreva per Perisic, è questo il secondo cambio deciso dal tecnico nerazzurro ma l’Inter non riesce ancora a cambiare marcia nonostante il buon impatto di Ansaldi sul match. Ecco allora che l’olandese si gioca il tutto per tutto. Terzo ed ultimo cambio con Icardi che al 70’ rileva uno spento Gnoukouri. 4-2-4 per l’Inter con Banega al fianco di Melo. Passa un minuto e il match si riapre. Il neo entrato serve Eder che trova Palacio in profondità, il Trenza con un rasoterra chirurgico accorcia le distanze. E' il 71' e l’Inter prova a respirare e riordinare le idee ma Ranocchia riceve il secondo giallo in mezz’ora, lascia i suoi in dieci e concede una punizione ai padroni di casa. Minuto 76': sugli sviluppi del calcio piazzato il tracollo. Punizione battuta sul secondo palo dallo Sparta, Mazuch di testa trova la sponda per Holek che a porta vuota deposita in rete. Partita super dei padroni di casa, perfetti in copertura e mai domi. L’Inter con la forza della disperazione prova a mordere nei minuti finali. Lafata appena entrato perde palla, Icardi è bravissimo a soffiargliela e ad innescare Eder in profondità: la palla a giro dell’azzurro però finisce di poco a lato. E' l'ultimo squillo. I quattro minuti di recupero voluti da Dias celebrano la vittoria quantomai meritata dello Sparta. Non succede più nulla a Praga, per l’Inter è notte fonda.