Forse di più questa nazionale non poteva fare. Una Spagna superiore, che ha dominato l'incontro lasciando all'Italia qualche sprazzo di gioco e due gol. Troppo poco per portare a casa quello che per gli azzurrini sarebbe potuto essere il sesto titolo della loro storia, e invece è il quarto alloro europeo per gli iberici, dopo il successo in Danimarca nel 2011. Un 4-2 che va di pari passo con il 4-0 inferto alla nazionale maggiore un anno fa nella finale europea di Kjev. Spagnoli fortissimi dal punto di vista tecnico, con azzurri più attendisti e propositivi su azioni di rimessa. La Rojita mette fin da subito in chiaro chi comanda, e dopo sei minuti passa in vantaggio: Morata avanza sulla fascia sinistra, cross in area che trova pronto l'attaccante spagnolo, bravo a segnare di testa. La reazione dell'Italia non si fa attendere. Al 10' Bianchetti pesca con un lancio lungo Immobile, il quale è abile a controllare e a insaccare con un mezzo pallonetto a De Gea. Al 16' è Bardi a salvare momentaneamente la parità con una splendida ribattuta su Morata, trovato in area da Alcantara.

Dopo tre minuti Tello, pescato in area da un rasoterra fortunoso di un compagno, effettua un diagonale per il colpo di tacco di Koke, ma Bardi è bravissimo a deviare d'istinto. Al 25' l'Italia ha l'occasione addirittura per il vantaggio, con Florenzi che entra in area dopo un sombrero e calcia di prima intenzione, ma De Gea devia in angolo con il ginocchio. L'attacco spagnolo affonda di nuovo al 31': indecisioni in marcatura di Caldirola su un cross per Alcantara, che controlla e in tranquillità firma il 2-1. Passano pochi minuti e la Spagna fa il tris. Al 38' Tello scappa via a Donati, che in area affonda il tackle prendendo palla e poi giocatore. Un penalty, che tutto sommato, ci può stare. Ineccepibile Jug, che decreta il dischetto. Dagli undici metri Alcantara sigla la tripletta.

Nel secondo tempo la musica non cambia; gli spagnoli vanno vicini al gol ancora con Alcantara e Isco, ma Bardi è bravo a sventare in almeno due occasioni, mentre da parte azzurra ci provano Florenzi e Insigne, senza successi. Al 65' Regini atterra in area Montoya, ed è un altro rigore per gli spagnoli. Dal dischetto questa volta va Isco, che non perdona e rifila il 4-1. Ormai non c'è più niente da dire, la Spagna praticamente ha già in tasca il successo. Accorcia le distanze Borini all'80', con un bel tiro che non lascia scampo a De Gea, ma per il resto poco altro. Si chiude con lo spettacolo, a dir poco osceno, della sicurezza israeliana che ferma a fatica l'ingresso di qualche tifoso sul campo, fra cui un bambino. Dopo quattro minuti di recupero concessi da Jug, gli spagnoli possono festeggiare. Agli azzurrini di Mangia rimane il rammarico per una finale persa, davanti però a una squadra fenomenale come la Rojita. Anche se perdere fa male, vista anche la formazione italiana e i numerosi talenti di casa nostra.