Al momento ci sono tre Procure della Repubblica che stanno indagando sul fenomeno dello scandalo scommesse:
- Procura di Cremona: inchiesta “Last Bet” sul calcioscommesse, iniziata nel giugno 2010 vedendo coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A, Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti.
- Procura di Bari: inchiesta che segue tre filoni di indagine: gli “Infedeli”, gli scommettitori stranieri e la criminalità organizzata.
- Procura di Napoli: inchiesta “Golden Goal” con possibili intrecci tra Camorra e il mondo del calcio.

Occupiamoci dell'inchiesta "Last Bet" ricordando però, prima di ripercorrere i punti salienti, la storia, di questa inchiesta che ormai dura da tre anni e che pare non esaurirsi mai, che il calcio italiano aveva già toccato il fondo in parecchie altre occasioni. Infatti è il marzo del 1980 quando un commerciante romano di frutta, Massimo Cruciani, si rivolge alle autorità per denunciare una truffa di cui era stato vittima. Dei giocatori della Lazio gli avevano 'consigliato' di scommettere su alcune partite di Serie A combinate, anche se alla fine si trattava soltanto di una truffa. Il fruttivendolo si rivolse alle autorità senza pensare che, in fin dei conti, non era meno colpevole dei 13 calciatori arrestati quello stesso anno direttamente sui campi da gioco. La vicenda si risolse però senza conseguenza penali per gli indagati, perchè non venne riconosciuta la truffa ai danni degli scommettitori clandestini (all'epoca soltanto la schedina veniva riconosciuta come fonte di scommesse), mentre le conseguenze per le squadre furono gravissime: Milan e Lazio retrocesse in Serie B, Avellino, Perugia, Bologna, Palermo e Taranto penalizzate e squalifiche da 3 mesi a 6 mesi per i calciatori coinvolti, tra cui Paolo Rossi.

Ancora nell'86 (era il 2 maggio) il calcio italiano fu scosso da nuove accuse legate al mondo del calcio scommesse. Venne, infatti, arrestato Armando Carbone, braccio destro di Italo Allodi, dirigente del Napoli, che confessò l'esistenza di un giro di scommesse che riguardavadiverse partite, dal'84 all'86, e di ogni categoria, dalla Serie A alla C2. L'inchiesta nacque da diverse intercettazione telefoniche e coinvolse l'Udinese in serie A, Perugia, Vicenza, Lazio, Cagliari, Palermo e Triestina in serie B e Cavese e Foggia in C1.

Dal 1980 all'86 fino ad arrivare al 2006, anno in cui il mondo del calcio italiano vede scoppiare Calciopoli, l'indagine della procura di Torino che evidenziò come i dirigenti di diverse squadre influenzavano le designazioni arbitrali delle proprie squadre per ottenere delle conduzioni 'favorevoli'. Nella lista degli accusati finirono Luciano Moggi (condannato nella giornata di ieri, martedì 17 dicembre, a 2 anni e 4 mesi) e Antonio Giraudo della Juventus, il patron della Fiorentina Diego Della Valle e quello della Lazio Claudio Lotito, il presidente della Reggina Pasquale Foti, oltre all'addetto agli arbitri Leonardo Meani del Milan, i due designatori arbitrali operativi all'epoca (Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo) e alcuni arbitri. In questo caso le scommesse non c'entravano nulla, ma gli esiti sportivi furono al livello del primo Totonero: Juventus in Serie B con una pesante penalizzazione, poi alleggerita, e penalizzazioni per Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina, oltre alla revoca di due scudetti conquistati dalla Juventus, di cui uno assegnato d'ufficio all'Inter.

E oggi? Oggi "it's not time for the last bet yet". Non è ancora tempo per l'ultima scommessa. Tutto è iniziato, o per meglio dire, ricominciato, nel 2010, oggi come allora a Cremona. Qui, nasce "Last Bet". Da quel primo giugno, in tre anni, 120 indagati e 54 arrestati, tra cui giocatori, dirigenti e società di A, B, e Lega Pro. Il sospetto: partite aggiustate con la complicità di più calciatori, per lucrare con le scommesse. Il primo caso esaminato, che ha dato il via a tutta l'inchiesta: il portiere della Cremonese Paoloni, accusato di aver somministrato un sonnifero ai compagni per condizionare le loro prestazioni. Ma i primi nomi "pesanti" sono quelli dell'ex attaccante della nazionale Signori, e dell'allora capitano dell'Atalanta Doni. Parte anche l'indagine sportiva del Procuratore Federale Palazzi che si traduce nei primi deferimenti, con accuse differenti: dall'illecito sportivo all'omessa denuncia, alla violazione del divieto di scommettere per i tesserati. Arrivano le prime squalifiche: 3 anni e 6 mesi a Doni, radiazione per Signori. ma è solo l'inizio: il 19 dicembre 2011 vengono arrestati proprio Doni e l'ex difensore Sartor. E sotto inchiesta, finiscono diverse partite di serie A, giocate tra il 2009 e il 2011.

L'inchiesta quindi tocca la Serie A. Il 28 maggio 2012, all'alba vengono arrestati Mauri e Milanetto. Vengono indagati gli ex baresi Bonucci e Ranocchia, e nel ritiro di Coverciano è perquisita la stanza di Criscito, che - indagato - resta escluso dagli Europei. Ed è lo stesso giorno della perquisizione in casa di Conte. l'accusa è lanciata dal suo ex giocatore Carobbio che denuncia 2 distinte partite "accomodate" ai tempi del Siena, e porta a una squalifica di 10 mesi, poi ridotti a 4, per l'allenatore della Juve.

Ma l'inchiesta si sviluppa in più filoni: non solo Cremona, s'indaga a Bari e Napoli. Dove il capitano Cannavaro, insieme a Grava, viene messo nei guai dalle dichiarazioni dell'ex compagno Gianello, sempre per omessa denuncia, in relazione a Samp-Napoli del 2010. Dopo una prima squalifica di 6 mesi, arriva per entrambi l'assoluzione, e al Napoli vengono restituiti i 2 punti di penalizzazione comminati in primo grado. Nulla di fatto, come per la presunta combine del derby di Genova del maggio 2011, archiviata per mancanza di prove. L'ultimo filone dell'inchiesta, incentrato sul presunto illecito di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio sempre del 2011, ha portato finora al proscioglimento in secondo grado di Milanetto, e alla squalifica di 9 mesi per Mauri. Ma la storia, purtroppo, continua.

It's not time for the last bet yet.