Alzi la mano chi, nel guardare una classifica di qualsiasi sport, di qualsiasi serie, non è più interssato a sapere come procede la lotta per le prime posizioni rispetto a quella per le ultime. Non solo per una questione di fascino delle squadre coinvolte, ma anche perché "lottare"  per qualcosa di prestigioso fa sognare gli spettatori più di un "lottare" per non retrocedere, ad esempio.

Quindi, a proposito dell'attuale Serie A, tutti a stropicciarsi gli occhi sulla cavalcata della corazzata Juventus, sulla rinascita della Roma e sulla sopresa Verona. Ma laggiù, nei bassifondi, si sta combattendo un avvincente battaglia per mantenere la categoria, che a "giro di boa" avvenuto può cominciare a fornirci delle solide basi per alcune considerazioni. Prenderemo in considerazione le ultime cinque della classe, quelle che probabilmente si contenderanno fino alla fine lo "scudettino" della salvezza: Chievo, Bologna, Sassuolo, Livorno e Catania. Cinque squadre racchiuse in 4 punti, con Udinese, Cagliari e Sampdoria che, seppur non molto distanti, hanno dimostrato di avere qualcosa in più. 

CHIEVO VERONA - 17pt. Non ha ancora operato nella sessione invernale di mercato, anche se gli esperti danno ormai per fatto il passaggio alla corte di Corini di Rubin, esterno sinistro di proprietà dell'altra squadra di Verona, l'Hellas. Ad oggi, il Chievo sarebbe salvo e potrebbe dirsi soddisfatto del cambio in panchina avvenuto a metà novembre, quando venne esonerato Sannino - che aveva raccolto 5 punti in 12 giornate - per far posto allo stesso Corini, che nelle successive 8 gare ha conquistato 12 punti. Mai cambio fu più azzeccato. (Prossima partita: Napoli-Chievo)

SASSUOLO - 17pt. La squadra neroverde ha approcciato il campionato di serie A, il primo nella sua storia, come peggio non si poteva. Dopo lo 0-7 subito in casa dall'Inter, la panchina di mister Di Francesco era sull'orlo del precipizio e la squadra del presidente Squinzi sembrava già la prima retrocessa. Ma la società, solida e con grandi progetti, ha fatto bene a dare fiducia al mister della promozione e in questa finestra di mercato ha già messo all'attivo 6 colpi non da poco: Ariaudo, Manfredini, Mendes e Rosi per la difesa (la più bucata della serie A), Biondini per il centrocampo e Sansone per l'attacco. Reparto offensivo che gode già di stelline come Zaza e Berardi, dalle cui giocate passerà molto della salvezza degli emiliani. (Prossima partita: Livorno-Sassuolo)

BOLOGNA - 16pt. Un imperativo per i rossoblù: non perdere Alessandro Diamanti. Giocatori come lui ce ne sono pochi in giro e soprattutto tra le squdre che lottano per non retrocedere. Fortuna per i tifosi bolognesi che, proprio in queste ore, la società felsinea ha comunicato l'interruzione ufficiale della trattativa con i cinesi del Guangzhou di Lippi. La squadra non dovrebbe cambiare molto, a cambiare dovrebbe essere una certa altalenanza di risultati che rischia di far scivolare il Bologna verso l'inferno. (Prossima partita: Sampdoria-Bologna)

LIVORN O- 13pt. A dirla tutta, gli amaranto sembrano la squadra, attualmente, meno in grado di mantenere la categoria. Dopo gli otto punti nelle prime 5 giornate, la squadra è andata vertiginosamente in caduta libera: caduta che non pare volersi fermare. Il caos in società regna sovrano: in 10 giorni Spinelli è riuscito a far sedere sulla panchina del Livorno 3 allenatori diversi. L'amatissimo (dalla tifoseria e dalla squadra) Nicola, il direttore tecnico Perotti per una sola partita, e ora Mimmo Di Carlo. Appare però, fin troppo evidente che i problemi veri per il Livorno stanno in un organico non all'altezza della categoria. Il paradosso è che per ora gli amaranto si sono addirittua indeboliti: perdendo Schiattarella, tra i più utilizzati e positivi nel girone d'andata, e prendendo Castellini, classe '79, non titolare fisso da un po' di tempo. Riusciranno Di Carlo e Paulinho nel miracolo? (Prossima partita: Livorno-Sassuolo)

CATANIA - 13pt. Gli etnei si sono fortemente indeboliti nella sessione estiva: Lodi e il papu Gomez erano i due fari del Catania dei miracoli di Montella. Ci si è messa pure la sfortuna, che ha portato via, causa infortunio, per molto tempo anche Gonzalo Bergessio. Il patron Pulvirenti è stato il primo a cambiare mister, sostituendo Maran con De Canio, ma anche il primo a tornare sui suoi passi, riportando Maran a guidare i siciliani; Ciccio Lodi è tornato a "casa" dopo la deludente esperienza di Genova mentre Tachtsidis, suo sostituto in estate, è partito direzione Torino. I catanesi si augurano che l'esperienza e la classe del numero 10 aiuteranno a risollevare le sorti della seconda indiziata a retrocedere in serie B. (Prossima partita: Inter-Catania)