Un nuovo capitolo, di quella che a tutti gli effetti si sta rivelando una telenovela italiana, è stato scritto nella giornata odierna. Non si può purtroppo sorridere, perché in gioco è la salute del calcio italiano. Da una parte è schierato lo zoccolo duro delle leghe minori, supportato da due colossi come Milan e Lazio. Questo il comparto che guarda tutti dall'alto, con Carlo Tavecchio come candidato "ideale". Dall'altra una frangia minoritaria, ma agguerrita, pronta a raccogliere seguaci. Buona parte della massima serie ha voltato le spalle al leader della D, sposando la candidatura di Demetrio Albertini. In palio la Presidenza FIGC. 

In ordine di tempo l'ultimo club a ritirare l'appoggio a Tavecchio è l'Empoli del Presidente Corsi. "Ritengo sia giusto non appoggiare più la candidatura di Carlo Tavecchio a presidente federale, in quanto le sue recenti e note dichiarazioni si allontanano molto dai nostri principi etici, sportivi e non. Inoltre le stesse dichiarazioni ci pongono in campo internazionale, in una posizione di criticità, che in questo momento non giova al calcio italiano". Con Cagliari e Cesena per ora in disparte, in attesa di scegliere se virare su Albertini o sorvolare sulle dichiarazioni di Tavecchio, la situazione, di giorno in giorno, diventa più complessa. 

In una partita, fino a una settimana fa, senza storia, si è aperta la speranza del cambiamento. A confermare impressioni positive Damiano Tommasi "La situazione è cambiata a nostro favore. Lo scenario è ora più favorevole a Demetrio. C'è un settimana per convincere e spiegare bene i punti e i programmi di Albertini. Il nostro l'abbiamo fatto, con noi sono i calciatori e gli allenatori e continuano ad aggiungersi altri". L'ipotesi che ci sia qualcuno che sfrutti il calciomercato per guadagnare voti? "Noi pensiamo a dare un presidente alla federazione e non pensiamo di prendere voti a destra e sinistra. Il problema è che ci sono due anni di lavoro davanti in cui si può far bene e siamo convinti che quella di Albertini sia la scelta migliore".

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Johnathan Scaffardi
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