Quando si sente nominare Valeri Bojinov, è facile pensare che si tratti di un veterano, di un giocatore a fine carriera. E invece no, risposta sbagliata: il bulgaro ha solo 28 anni e altre cinque o sei stagioni in categorie professionistiche sono perfettamente alla sua portata. Tuttavia l'errore è più che legittimo, in quanto il centravanti ha esordito in A a soli quindici anni (in Lecce-Brescia 1-3 del gennaio 2002), divenendo il calciatore straniero più giovane ad esordire nella massima serie.

E' l'estate 2000 quando l'allora diesse del Lecce Pantaleo Corvino rimane impressionato dal suo estro e dalle sue giocate durante un torneo estivo disputato a Malta e, in un batter di ciglia, lo porta in Salento. Bojinov ha la sua esplosione nella stagione 2004/2005 quando sulla panchina del Lecce siede Zdenek Zeman, con il quale lui e il compagno di reparto Mirko Vucinic metteranno a segno un buon numero di reti. Ma dopo un eccellente girone di andata l'attaccante - forse troppo prematuramente - si trasferisce alla Fiorentina a titolo definitivo. Termina il campionato mettendo a segno 2 gol in 9 presenze. L'annata successiva, con l'arrivo a Firenze del bomber Luca Toni, Bojinov trova poco spazio e viene spesso relegato in panchina. Iniziano anche i primi problemi con la piazza e la dirigenza. E infatti nell'estate 2006 la Viola lo cede alla Juventus, che deve affrontare lo storico campionato cadetto. Anche in bianconero è una riserva - i titolari in attacco sono i mostri sacri Del Piero e Trezeguet -, ma disputa comunque una stagione positiva: 7 reti in 21 presenze tra campionato e Coppa Italia.

Dopo un solo anno all'ombra della Mole, il centravanti bulgaro lascia l'Italia e va al Manchester City: è l'inizio della fine. Già, perchè con i Citizens - a causa di due gravissimi infortuni - colleziona la miseria di 11 presenze e un gol in due tornei. La sua carriera sembra aver preso una brutta direzione. Ma Bojinov non ci sta, e nel luglio 2009 riparte dal Parma. In Emilia disputa due discreti campionati conditi da 11 reti totali e nell'estate 2011 lo Sporting Lisbona acquista il suo intero cartellino. Tuttavia l'esperienza lusitana risulta fortemente negativa per lo sfortunato Valeri: spesso avulso e fuori dal gioco, da settembre a dicembre colleziona solo 8 presenze e 2 marcature. A gennaio - dopo soli sei mesi in biancoverde - fa ritorno al Lecce, il club che calcisticamente lo ha adottato e svezzato. In Salento gioca poco, ma nemmeno sfigura. A sprazzi si rivede il "vecchio" Bojinov. L'occasione di ripartire da zero ce l'ha l'estate successiva, quando viene ingaggiato dall'ambizioso Hellas Verona, che ha come obiettivo quello di ritornare in Serie A. Accolto con grande entusiasmo dalla piazza e, in generale, da tutto l'ambiente scaligero, anche in gialloblù il giocatore trova diversi problemi: non ha un buon feeling con Mandorlini e in campo fatica a trovare la sua posizione ideale. E così nel gennaio 2013 passa in prestito al Vicenza, altra nobile decaduta e dove viene subito nominato capitano. Con i biancorossi totalizza 18 presenze e 4 reti, che non bastano ad eviatare la retrocessione in Lega Pro della squadra. La scorsa stagione, dopo i primi sei mesi da svincolato, ha giocato col Levski Sofia da febbario a giugno. Ora quello della Ternana è davvero l'ultimo treno a disposizione per dimostrare di essere ancora un giocatore in grado di stupire e di fare la differenza.